di Rosa Ana De Santis

Napolitano ha firmato il decreto salva-liste. Gli uffici del Quirinale sono rimasti aperti fino alla tarda notte di venerdì per licenziare il testo uscito poche ore prima del Consiglio dei Ministri. Polemiche violente da parte dell’Italia dei Valori, che minaccia una mozione contro il Presidente della Repubblica. Secondo il Presidente della Camera, Fini, non esiste alcun fondamento per la richiesta di Di Pietro di invocare l’impeachment. Napolitano, in perfetta coerenza con i compiti che gli attribuisce la Costituzione, non avendo riscontrato alcun sospetto d’incostituzionalità in questa bega interpretativa di legge e procedure ordinarie, non avrebbe potuto opporsi se non esercitando una forzatura sulla macchina istituzionale. Tutto vero sul filo della rigorosa interpretazione della Magna Charta.

Forse però, verrebbe da aggiungere, qualcosa Napolitano avrebbe potuto farlo. Assecondare la sola interpretazione formale della democrazia e della forma repubblicana, soprattutto quando il governo, questo governo, è il primo ad averla indigesta e a non ossequiarla, se non per proprio comodo come in questo caso, significa perdere di vista la democrazia sostanziale.

I nervi del diritto e delle garanzie. Se questo episodio rende anche solo pensabile che la legge possa essere non soltanto aggirata, ma declinata di volta in volta, secondo i particolarismi e le ragioni delle parti, c’è il rischio che l’idea stessa della legge s’indebolisca e che passi l’idea che il governi possa piegarla alla propria causa. Va in fumo così la storia di chi ha creduto che sovrana fosse la legge più degli stessi sovrani.

L’opposizione si è data appuntamento a sabato 13 marzo. Con tutta calma e per dare meno fastidio possibile, verrebbe da dire. Chissà che proprio il vuoto politico dell’opposizione non abbia influenzato le scelte del Quirinale. L’unica vittoria di negoziato è stata quella di convertire il testo del decreto da innovativo - com’era uscito dalle mani del Governo - a interpretativo, che sembrerebbe voler rimanere circoscritto al pasticcio del Lazio e della Lombardia. Intanto, il Tar lombardo ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Formigoni e, in attesa di pronunciarsi nel merito, ha intanto riammesso il listino del presidente della regione uscente. Formigoni, conscio di quello che comporterà tra gli elettori il decreto governativo appena licenziato, si è affrettato a dire che lui non ne aveva bisogno.

L’eccezione alle regole ha comunque trovato la sua benedizione ed è doveroso chiedersi quali conseguenze questo potrebbe avere per gli esclusi del passato e per quelli delle prossime elezioni. Si procederà ogni volta con la creazione ad arte di leggine su misura per salvare gli sconfitti o, più semplicemente, gli analfabeti delle regole del gioco in democrazia? E quando dovesse essere il turno della coalizione di centro sinistra, chi si muoverà per fare lo stesso imbroglio?

Tutto sommato, stando alle prime percentuali di orientamento di voto nel Lazio, ad esempio, è andata bene così. Ai cittadini questo sfacciato intervento per sabotare le regole non è piaciuto troppo. Sono in calo le preferenze per le liste della Polverini e, se la Bonino rimarrà al suo posto, senza inseguire le petizioni ossessive del suo partito, forse il confronto elettorale può dirsi ancora aperto. Vincere senza il PDL a Roma sarebbe stata forse l’anticamera di un’invivibile governabilità della Regione e per il centro sinistra poteva diventare una vittoria di  Pirro. Durerebbe poco tempo e senza speranza. La vittoria degli uomini di Berlusconi porterà invece, ancora una volta, il peso e l’incognita di una vistosa intolleranza alle regole della società democratica e l’equazione volgare tra il consiglio dei ministri e un cda aziendale. Un’affronto alla dignità delle Istituzioni che, prima o poi, avrà bisogno del coraggio degli uomini di Stato. I pochi rimasti.
   

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy