di Nicola Lillo

Anche la prostituzione nell’indagine sulla “cricca” che gestiva i Grandi eventi. Per di più, con il coinvolgimento di un uomo legato al Vaticano. In un capitolo dell’informativa dei carabinieri, si evidenzia come “l’ingegner Balducci, per organizzare incontri occasionali di tipo sessuale, si avvale dell’intermediazione di due soggetti che si ritiene possano far parte di una rete organizzata, operante soprattutto nella capitale, di sfruttatori o comunque favoreggiatori della prostituzione maschile”. Su questo punto è stata avviata un’indagine parallela, frutto di numerosissimi messaggi sms, intercettazioni che riguardano i costumi sessuali di Angelo Balducci, ex numero uno del Consiglio dei Lavori Pubblici in carcere nell'ambito dell'inchiesta sui Grandi eventi.

Il tutto si concentra sull’attività di Chinedu Thiomas Ehiem, il corista nigeriano della Cappella Giulia, o anche “reverenda Cappella Musicale della Sacrosanta Basilica Papale di San Pietro”. Sarebbe lui, insieme a Lorenzo Renzi, residente nella capitale, ad offrire le prestazioni dei ragazzi, per lo più stranieri, in cambio di soldi e favori. All’anagrafe di Roma il corista è registrato come “religioso”, anche se in Vaticano hanno precisato: “Chinedu non è un religioso, né un seminarista”. La reazione della Santa Sede è stata immediata, con la cacciata dal coro del giovane nigeriano.

Ma non sembra finire qui. Dalle intercettazioni risultano anche coinvolti alcuni seminaristi, invischiati nei festini gay. In un’intercettazione si legge, infatti, la domanda di Balducci ad Ehiem: “A che ora deve ritornare in Seminario?”. E nell'inchiesta compare anche il nome dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, grande guru delle barbe finte deviate. A che titolo e con quali responsabilità lo vedremo (forse).

Balducci intratteneva rapporti stretti con il Vaticano. È il direttore del Tg1, Augusto Minzolini a riferirlo. Tra i due intercorrevano ottimi rapporti. In un’intercettazione è lo stesso Balducci a chiedere un favore a Minzolini per suo figlio (attore in un film Rai), favore poi concretizzatosi con un’intervista di Mollica. “Sì, ma il film che interpretava era importante, e mi pare fosse Rai”, si difende così Minzolini, aggiungendo che “Balducci era una mia ottima fonte in Vaticano. Mi dette quindici giorni prima la notizia della nomina di Bagnasco. Una volta cenai da lui con monsignor Sandri. Diego Anemone l’ho conosciuto attraverso di lui. Ma sono contatti di lavoro. Mi invitavano alla partita, ma per fortuna io non vado mai. Magari per telefono posso averlo chiamato “tesoro”. Ma lo faccio con tutti. Non vorrei passare per…”.

Inoltre Balducci faceva parte di quel gruppo che un tempo veniva chiamato i “Cavalieri di spada e cappa”, ora meglio noti come “Gentiluomini di Sua Santità”. Faceva dunque parte della “Famiglia Pontificia”, composta da uomini che “si distinguono per il bende delle anime e la gloria del nome del Signore”. Dopo la divulgazione di queste intercettazioni, però, è stato depennato. Membro dal 2001, oggi “non può ottemperare agli impegni di gentiluomo pontificio ed è comunque implicato in seri problemi”. Balducci non è il primo. Già Umberto Ortolani, coinvolto sia nel caso Calvi sia nella P2, fu eliminato dall’elenco degli appartenenti alla Famiglia.

Intanto, scherzo del destino, Benedetto XVI sabato riceverà volontari e personale della Protezione Civile. Un appuntamento fissato già prima dell’inchiesta. Ma che lascia un certo imbarazzo nella Santa Sede.

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