di Emanuela Muzzi

Londra. Anche nel Regno Unito la prospettiva di un’alleanza Grillo-Farage ha sollevato polemiche: nonostante la foto della “strana coppia” nessuno crede che MS5 e UKIP si spartiranno poltrone a Strasburgo. Ed il motivo è la sostanziale differenza di vedute dei due partiti, o meglio, dei due movimenti pseudo populsti. Anche il grillino Giuseppe Brescia ha fatto i necessari distinguo:“L’Ukip è un partito xenofobo, il nostro no”.

Ha ragione il parlamentare grillino: infatti l’M5S non è un movimento xenofobo, è un movimento misogino. E questa è una “differenza di vedute” insormontabile. Tra l’anti UE e anti immigrazione Farage e l’antitutto (soprattutto anti-donne del Pd quando avversarie politiche) c’è una differenza ‘filisofica’ di fondo. Il razzismo violento contro gli immigrati dall’Unione europea nel Regno Unito promosso dal capo dell’Independent Party ha una costanza pericolosa che gli è valsa il 29.1% dei voti e 24 poltrone a Strasburgo (il primo partito contro il  Labour 25.4%, the Conservatives 24.6%).

E’ un movimento reattivo premiato dagli elettori britannici che credono così di potersi difendere dalla competizione degli skilled workers e colletti bianchi in fuga principalmente da Francia, Polonia, Spagna e Italia; laureati e “masterizzati” preparatissimi che fuggono da crisi, corruzione e pressioni politiche che li schiacciano e li escludono. Se Farage se la prende più o meno apertamente con gli immigrati dei paesi dell’Est è perché è un furbo. Sa molto bene che la retorica sul tasso di delinquenza in Romania (e Bulgaria) ha sempre successo sugli elettori di tutti i livelli sociali; è la retorica vincente per prendere voti.

Chi vive a Londra sa molto bene che gli immigrati più temuti dai British sono quelli che gli stanno di fatto togliendo i posti di lavoro qualificati; nella finanza o nelle banche ad esempio, dove gli italiani sono richiestissimi per il livello di preparazione. Ma anche in ambito medico o della ricerca. Gli inglesi non sono anti europei ed anti immigrazione perchè qualche decina di migliaia di camerieri o commessi italiani o spagnoli scappa dal paese d’origine per sopravvivere; sono contro l’immigrazione qualificata.

Se la prendono con i cittadini UE per un motivo che evidentemente gli esponenti del M5S non sanno e non capiscono nella loro ignoranza sostanziale (e maleducazione formale): ovvero che per la legge britannica non se la possono prendere con i cittadini immigrati provenienti dai paesi del Commonwealth o con persone di razze diverse, ovvero con il colore della pelle diverso. E questo perché c’è una legge molto severa che punisce la discriminazione razziale e che regola ad esempio la distribuzione dei benefit o l’assegnazione dei posti di lavoro; le stesse applications per i posti di lavoro vengono condotte in base a criteri di rappresentanza in percentuale delle diverse etnie e dei generi (maschio-femmina).

Ma che vogliate che ne sappiano i grillini di queste cose; per loro basta aprire bocca, fare due battute usando i parametri “culturali” berlusconiani ed è fatta; gli italliani gli vanno dietro, li votano con la stessa coscienza con la quale hanno votato Berlusconi, perché se prima la droga elettorale era la televisione ora è il web, e Grillo, (animale mediatico) lo ha capito molto bene.

Comunque vada, se Farage si mette con Grillo ci guadagna soltanto, dato che le poltrone a Strasburgo sono una questione di numeri, il voto può essere libero, i punti in comune se li inventeranno e così via.

Ma dal punto di vista “italiano” il sodalizio di Grillo con i razzisti xdenofobi di Farage è grave, perché sarebbe un’alleanza contro gli italiani. Un’alleanza in Europa con chi è contro i cittadini italiani pur nascondendolo abilmente e diplomaticamente.

Evidentemente degli Italiani e del Paese a “Beppe” non gliene importa nulla, lo ha dimostrato chiaramente con la vicenda degli insulti alla Presidente della Camera. A Strasburgo sarà il nuovo Borghezio: un MEP di cui vergognarsi.

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