di Emanuela Pessina

BERLINO. Si inasprisce in Germania il dibattito sulla parificazione dei matrimoni gay, sollevato la settimana scorsa dalla proposta di legge dei liberali per un aumento dei diritti fiscali delle coppie omosessuali. A riaccendere la discussione sono le parole del parlamentare cristiano-sociale Thomas Goppel (CSU), secondo cui le coppie gay non possono avere i diritti di un matrimonio legale perché “vivono in maniera anomala” e mostrano ”differenze di qualità” rispetto alle coppie etero. Argomentazioni che rasentano l’intolleranza e che riaprono lo scontro all’interno della Coalizione di Angela Merkel (CDU).

A 11 anni dalla prima considerazione legale delle coppie gay, per il ministro della Giustizia liberale Leutheusser-Schnarrenberger (FDP) è arrivato il momento di concedere ai compagni di vita omosessuali più diritti fiscali. La proposta di legge prevede la variazione di 40 singoli ordinamenti in diversi campi, dal diritto immobiliare al regolamento di insolvenze. Una modifica quasi insignificante, a un primo sguardo: vicino a “coniuge” si dovrebbe inserire il termine “compagno di fatto”. Per Leutheusser-Schnarrenberger le coppie di fatto sono state private troppo a lungo di numerosi diritti, senza che ve ne sia motivo.

Non sono tutti d’accordo nella coalizione di Angela Merkel, e qualcuno rinuncia persino alla usuale diplomazia svelando idee profondamente conservatrici. Come l’ex- ministro regionale della Ricerca Goppel (CSU, la consorella bavarese dei cristiano- democratici della Cancelliera), ha espresso di recente la sua opinione tramite Facebook, spiegando senza mezzi termini le sue ragioni: “L’equivalenza tra diversi tipi di vita di coppia in comune ha i suoi limiti naturali”. Le coppie gay conducono uno stile di vita “anomalo”, argomenta Goppel, e le “differenze di qualità” sono evidenti a chi analizza da vicino le situazioni quotidiane. Frasi che, sottolinea l’Organizzazione per i diritti degli omosessuali all’interno dell’Unione CDU/ CSU (LSU), sembrano riportare a settant’anni fa e alle problematiche della dignità umana nel periodo nazi.

Si espone appena Angela Merkel, che rimanda alle decisioni della Corte costituzionale nel 2013. Perché la proposta di legge deve essere prima approvata da tutti i ministri per poi eventualmente passare dal Parlamento. Nonostante le parole sicure della liberale Leutheusser-Schnarrenberger, il ministro della Giustizia, i presupposti non lasciano intravedere segni positivi da parte dei partner di Governo cristiano- sociali e cristiano- democratici. E la Merkel fa capire chiaramente la sua posizione, seppur temporeggiando.

“Sono stati fatti numerosi passi in avanti per garantire alle coppie dello stesso sesso maggiori diritti, ma dubito che questo possa portare alla completa parificazione con i matrimoni legalmente riconosciuti”. In particolare, la Merkel si appella all’articolo 6 della Costituzione tedesca, in cui si garantisce al matrimonio e alla famiglia la particolare protezione dell'ordinamento statale. “Questo articolo è stato fatto per un motivo ben preciso”, spiega la Cancelliera. Senza forse considerare che tra una coppia di fatto e un matrimonio, in realtà, c’è una differenza arbitraria decisa dall’uomo e daalla società. E senza dare importanza alla volontà di ogni essere umano di assumersi le responsabilità del proprio altro, indipendentemente dal sesso, un’esigenza che lo Stato dovrebbe incoraggiare.

I liberali sono per l’applicazione rapida delle modifiche di legge a favore della parificazione delle coppie gay, Angela Merkel temporeggia, i cristiano- sociali rispondono più ostili che mai. La Coalizione della Cancelliera rischia ancora una volta di imbarcare acqua: alle porte delle elezioni del 2013 è un grosso punto a sfavore e l’unica via d’uscita è quella di rimandare a dopo l’appuntamento elettorale. Come la nostra Cancelliera, saggiamente, suggerisce di fare.  
 
 

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