di Luca Mazzucato

Un bilancio di tre morti nella più grossa manifestazione che la Grecia ricordi, dalla caduta della dittatura fascista nel 1974. Lo sciopero generale sta innescando una serie di scioperi ad oltranza nel pubblico impiego. Altrenotizie ha raccolto la testimonianza di Nikos Lountos, presente sul luogo della tragedia. Nikos è un giornalista e membro del partito extraparlamentare Solidarietà dei Lavoratori (SEK).

Ci puoi raccontare cosa è successo durante la manifestazione nei suoi momenti più drammatici?

Mi trovavo proprio di fronte all'edificio dove è avvenuto il fatto. Si tratta di una banca greca, all'interno c'erano cinque o sei impiegati. Tutte le banche ad Atene sono state chiuse per via dello sciopero generale e della manifestazione, tutte eccetto questa. La banca era chiusa al pubblico ma il proprietario ne aveva precettato i dipendenti, che stavano lavorando in uffici all'interno del palazzo. Il proprietario della banca aveva bloccato tutte le uscite per paura che qualcuno potesse entrare dalla strada. Quando un anarchico ha lanciato la bottiglia molotov contro il vetro della banca, l'intero palazzo è andato a fuoco in pochi secondi e gli impiegati non sono riusciti ad uscire, sono rimasti intrappolati all'interno e sono morti soffocati. Ad aggravare la situazione c'è il fatto che i pompieri hanno potuto raggiungere il posto solo dopo circa mezz'ora, nonostante la loro stazione fosse vicina, poiché la polizia aveva chiuso tutto il centro della città.

Sei certo che siano stati gli anarchici a lanciare la bottiglia molotov?

Sì, gli anarchici tentano sempre di lanciare bottiglie molotov contro le banche, o attaccarne le vetrine con pietre e spranghe. La maggior parte delle volte non ci riescono, grazie al servizio d'ordine. Ma vorrei far presente che se tutte le uscite dell'edificio non fossero state chiuse a chiave dal proprietario della banca, intrappolando i suoi impiegati all'interno, la tragedia si sarebbe certamente evitata.

Chi ha organizzato le dimostrazioni di questi giorni?

Le confederazioni sindacali hanno organizzato la manifestazione e lo sciopero generale. È stata la manifestazione più grande dal 1974, quando abbiamo abbattuto la dittatura. Secondo la BBC quattrocentomila persone, ma basandomi sulla mia esperienza di piazza credo più di un milione. Quando la testa del corteo ha raggiunto il Parlamento, la coda della manifestazione non era ancora partita.

Passiamo alle considerazioni politiche sull'attuale situazione greca. Come hanno accolto i greci il patto tra il governo, il Fondo Monetario e la Germania?

La stragrande maggioranza della popolazione è assolutamente contraria all'accordo, come dimostrano i sondaggi. Il movimento popolare contro il governo è letteralmente esploso e questo è solo l'inizio. I sindacati sono totalmente contrari ai tagli draconiani ai salari statali e alle pensioni che il governo ha negoziato con la Germania e l'FMI come garanzia al prestito. Ci sono vari settori di lavoratori che dopo aver partecipato allo sciopero generale di oggi stanno organizzando scioperi ad oltranza in tutti i settori. Gli operatori ecologici sono già in sciopero da giorni, non raccolgono più rifiuti e gli insegnanti bloccheranno gli esami e gli scrutini.

I socialisti sono al governo da pochi mesi, qual è la situazione politica in questo momento?

La situazione è imprevedibile. I socialisti hanno vinto le elezioni in ottobre con lo slogan esattamente opposto: “Ci sono abbastanza soldi per tutti!” I sindacati che hanno organizzato lo sciopero generale contro il governo sono parte integrante del partito socialista e la maggior parte delle persone che erano in piazza oggi hanno votato per l'attuale maggioranza di centrosinistra. Non è possibile alcuna soluzione dall'alto.

I tagli drastici al pubblico impiego riusciranno a passare in Parlamento o il governo rischia di cadere?

La legge verrà approvata sicuramente, hanno una maggioranza schiacciante in Parlamento. Anche il partito fascista approva i tagli, che verrano dunque approvati quasi all'unanimità. Il governo non cadrà perché non c'è al momento alcuna opposizione. La destra ha appena perso le elezioni e ha eletto un nuovo leader dopo una lotta fratricida e ora è nel caos. I socialisti potrebbero persino vincere di nuovo in caso di elezioni anticipate, proprio perché non c'è alcuna alternativa credibile. La confusione è totale.

Quali proposte avanza il movimento?

Prima di tutto vogliamo un'escalation del movimento popolare. Stiamo organizzando scioperi ad oltranza per bloccare tutti i settori statali e vogliamo occupare le fabbriche e le università. Molte aziende sono fallite a causa della crisi, è il momento che i lavoratori se le riprendano: le occupazioni sono già cominciate. Chiediamo la nazionalizzazione delle banche sotto il controllo dei lavoratori.

Occupazioni, nazionalizzazioni e scioperi ad oltranza sono la proposta della sola sinistra extraparlamentare o godono di un consenso più vasto?

Innanzitutto in Grecia la sinistra radicale è fortemente legata ai sindacati, queste discussioni si stanno svolgendo all'interno delle assemblee dei lavoratori. Alcune fabbriche sono già state occupate nei mesi scorsi. L'Argentina non è però il nostro modello. Lì la maggior parte del movimento non era organizzato ma spontaneo e non era abbastanza forte da prendere il controllo dell'economia. In Grecia la struttura politica e sindacale è fortemente organizzata e decisa.

Cosa succederà nei prossimi mesi?

Questo governo è un vero disastro, tutte le sue previsioni si sono rivelate sbagliate. Soltanto un mese fa dichiaravano che non sarebbero ricorsi all'FMI. Il prestito contrattato non è sufficiente e anche Spagna e Portogallo sono sull'orlo del collasso. Avremo occupazioni in tutte le università greche in solidarietà con i lavoratori. Credo che la cosa più interessante da capire é quello che succederà all'interno del Partito Socialista, dove si gioca tutto. Il partito è spaccato, gli stessi sindacati che hanno appoggiato il governo alle elezioni ora sono in piazza. Alla manifestazione di oggi il leader del sindacato più importante, che è anche membro del Partito Socialista, è stato fischiato ininterrottamente. La situazione è aperta e fluida, le discussioni nelle università e nelle fabbriche sono tuttora in corso. È molto difficile però che il governo cada.

C'è il pericolo di un'uscita autoritaria da questa situazione di instabilità?

Lo escludo con certezza. I partiti di destra al momento sono molto deboli e non c'è alcun blocco sociale reazionario che potrebbe appoggiare una soluzione autoritaria. Né l'esercito né la polizia si presterebbero a questo gioco e una situazione da stato di polizia durerebbe pochissimo perché tutta la popolazione si riverserebbe in piazza, come stiamo vedendo proprio in questi giorni.

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