di Luca Mazzucato

New York. La proposta viene lanciata da due celebri studiosi inglesi, il biologo Richard Dawkins dell'Università di Oxford e Christopher Hitchens, giornalista e scrittore. Il prossimo 16 settembre 2010, quando Benedetto XVI poserà il piede sul suolo britannico, in visita per la beatificazione di un teologo britannico, per Joseph Ratzinger potrebbero aprirsi le porte delle prigioni britanniche. Non si tratta tanto di una provocazione, quanto di una sottile battaglia legale.

La Gran Bretagna non è nuova a questi exploit giudiziari, di solito alla ribalta delle cronache grazie al cosiddetto principio della giurisdizione universale. I giudici inglesi possono perseguire crimini contro l'umanità compiuti in qualsiasi parte del mondo, nel caso in cui non sia stato celebrato un processo nel paese dove è stato commesso il fatto. L'esempio più noto riguarda la minaccia di arrestare cittadini israeliani, ex ufficiali dell'esercito oppure membri del governo, accusati di crimini contro l'umanità, al momento del loro arrivo atterraggio a Londra. Per questo il Regno Unito è diventato off limits per una parte della classe dirigente dello Stato ebraico.

Nel caso di Ratzinger tuttavia non verrebbe usata la giurisdizione universale, ma una procedura ordinaria. La mole degli indizi contro il Papa si sta accumulando sotto forma di lettere autografe pubblicate in questi giorni su numerosi quotidiani americani. Tutti gli episodi risalgono a molti anni fa, quando Ratzinger presiedeva la Congregazione per la dottrina della fede.

L'immediata obiezione alla richiesta di arresto è che il Papa, in quanto Capo di Stato, gode dell'immunità diplomatica nell'esercizio delle proprie funzioni. Questo stesso argomento ha finora sempre funzionato, tenendo alla larga i giudici inglesi dai ministri israeliani in visita ufficiale in Inghilterra. Tuttavia, Dawkins e Hitchens, che fanno sul serio, hanno trovato il cavillo che potrebbe portare ad un enorme colpo di scena.

L'avvocato ingaggiato dai due studiosi, intervistato dal quotidiano britannico The Guardian, si dice “convinto che possiamo superare la soglia dell'immunità”. Questo perché, sostiene, “il Vaticano non è riconosciuto come Stato secondo il diritto internazionale. La gente assume che esista da tempo immemore, ma in realtà fu inventato da Mussolini e quando il Vaticano chiese di diventare un membro dell'ONU gli Stati Uniti glielo negarono.” Il parere di Giuseppe dalla Torre, capo del tribunale vaticano, è però radicalmente opposto: “Il Papa è certamente un Capo di Stato - ha detto in una recente intervista - e possiede lo stesso status legale di tutti gli altri suoi pari.”

La stessa questione tiene banco negli Stati Uniti, dove vari commentatori discutono dell'opportunità di chiamare a testimoniare il Papa nei numerosissimi processi ai preti pedofili, nei quali le lettere autografe di Ratzinger sono a volte tra le prove principali dell'accusa.

L'avvocato inglese di Dawkins e Hitchens prosegue spiegando le tre possibili procedure per portare il papa in tribunale. La prima “è che domandiamo un ordine di arresto al Tribunale Penale Internazionale. Alternativamente, si può dare il via a un'ordinaria procedura pubblica da parte del sistema giudiziario britannico; tuttavia è necessario che una vittima di abuso, perpetrato su suolo britannico, si faccia avanti. La terza opzione è che qualcuno sporga una denuncia civile.”

Quest'ultimo caso sembra il più probabile. Secondo il legale, alcuni sostenitori della causa cattolica, che hanno donato ingenti somme di denaro alla Chiesa, gli hanno espresso personalmente una forte disapprovazione del modo in cui la gerarchia ecclesiastica ha gestito gli abusi. Molti influenti donatori sarebbero disgustati dal fatto che i loro soldi siano stati usati per mettere a tacere le vittime degli abusi.

La proposta dei due scrittori inglesi è nel segno della loro lunga attività scientifica e letteraria sul fronte della lotta al fondamentalismo religioso, in particolare negli Stati Uniti, dove l'insegnamento della teoria dell'evoluzione è sotto attacco da parte di gruppi cristiani: in alcune zone gli studenti americani sono ormai costretti a studiare il creazionismo come valida alternativa alla biologia.

In una recente intervista al Washington Post, Richard Dawkins ha ribadito di voler vedere Ratzinger alla sbarra, ma alla domanda se il Papa dovrebbe dimettersi, ha risposto a sorpresa: “No. Un uomo le cui false credenze scientifiche sono responsabili delle vittime dell'AIDS in Africa; un uomo il cui primo istinto quando i suoi preti sono beccati con i pantaloni abbassati è di coprire lo scandalo e dannare le vittime al silenzio è, in sostanza, l'uomo giusto al posto giusto”. “Non deve dimettersi, perché è nella posizione perfetta per accelerare la caduta dell'organizzazione malvagia e corrotta di cui è il monarca assoluto”.

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