di Alessandro Iacuelli

La vicenda assume i contorni di un giallo. Il corpo senza vita del fisico nucleare Antonio Ferrigno, 54 nni, è stato ritrovato il giorno di Natale nella sua abitazione di Rijswijk, in Olanda, da suo figlio e poi da altri familiari accorsi. Lo scienziato aveva smesso di dare notizie di sé dalla vigilia di Natale, non si sa al momento se fosse già morto o meno, a causa del massimo riserbo da parte dell'autorità giudiziaria olandese.

L'esame autoptico ha rivelato che la morte non è dovuta a cause naturali. Il silenzio stampa della polizia olandese sulle indagini è dovuto anche al delicato lavoro che Ferrigno svolgeva nei Paesi Bassi: era infatti capo esaminatore dell'ufficio internazionale brevetti dell'Aia. In pratica, ogni nuova richiesta di brevetto veniva vagliata dal suo ufficio.

Scompare così, avvolto in un alone di mistero, in piene feste natalizie, un fisico noto a livello internazionale con un curriculum di tutto rispetto: per capire bene per quali motivi l'uomo possa essere morto, visto che c'è il serio sospetto che non si tratti di una morte naturale, occorre prima comprendere chi era Antonio Ferrigno.

Originario di Cava de' Tirreni, una laurea con lode all'Università di Salerno, un dottorato di ricerca a Napoli, alcuni anni come ricercatore all'Università di Berlino. Un numero elevatissimo di pubblicazioni scientifiche in tutto il mondo ed un'attività di ricerca indirizzata verso il miglioramento di alcuni aspetti della Teoria della Relatività Generale. Poi, il trasferimento in Olanda, quando vince un importante concorso presso l'Ufficio Internazionale Brevetti, in rappresentanza del nostro Paese. Forse l'uomo giusto al posto giusto: Ferrigno, oltre ad essere uno scienziato ed un esperto di alta tecnologia, era anche un esperto conoscitore delle lingue: inglese, francese, tedesco, oltre all'olandese e alla lingua madre italiana. La sua carriera all'Aja è stata un'ascesa inarrestabile, fino a diventare il capo esaminatore delle nuove richieste di brevetto.

E' forse in questa direzione, se non si è trattato di cause naturali, che si potrebbe trovare il "movente" della sua morte: Ferrigno era responsabile dei brevetti relativi ai nuovi ritrovati su scala mondiale in materia di pacemaker.

Antonio Ferrigno, nonostante gli impegni professionali, trovava il tempo per dedicarsi ad un'intensa attività sociale e civile in Olanda: era dirigente e tesoriere della sede Com.It.Es dei Paesi Bassi, il comitato degli italiani residenti all'estero, uno degli organismi rappresentativi della collettività italiana, previsti dalla legge sugli italiani all'estero. I Com.It.Es., infatti, contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento e cooperano con l'Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani.

Nel 2001, le sue ricerche, mai fermatesi, nel campo della Relatività Generale, sembrano arrivare ad uno sbocco, con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista americana "Galilean Electrodynamics", di un suo articolo reputato molto importante, e che lo porta alla definitiva notorietà in campo scientifico.

Il pomeriggio di Natale, il figlio teenager allarmato perché non lo sentiva, si è recato a casa sua, nella Burgermeester Elsenlaan a Rijswijk. Il ragazzo ha trovato il padre morto, con le mani legate e in una pozza di sangue, "in condizioni disumane" come ha riferito poi la figlia più grande. Nell'elegante appartamento la polizia non ha trovato alcuna traccia di scasso. Secondo i primi rilievi autoptici, l'uomo era deceduto da qualche giorno. La stessa sera del 25 dicembre, la salma è stata trasportata all'ufficio di medicina legale.

La Polizia sta indagando sulle circostanze del delitto, ma è chiusa nel più stretto riserbo e non si sbilancia su alcuna ipotesi. Di sicuro si sa che come fisico nucleare, esaminatore di richieste di brevetto all'Ufficio Internazionale, potrebbe non essere stato ricattabile. Forse il delitto si potrebbe ricondurre alla sfera personale. Un amico della vittima riferisce anche che ultimamente Ferrigno aveva ricevuto minacce e aggressioni telefoniche.

Il presidente del Com.It.Es in Olanda racconta: "Da quando Antonio è entrato a far parte del Com.It.Es, ho avuto un vero collaboratore, totalmente disponibile, instancabile ed efficace. Era tecnicamente preparato, ma era anche molto vicino alla comunità. Nelle riunioni più accese era lui che arrivava a mitigare gli animi, dicendo in modo rassicurante “ma cosa possiamo fare per la nostra gente?” Per questo era stato proprio Ferrigno il motore propulsore per organizzare la Giornata Italiana nel Limburgo, per avvicinare i membri della nostra comunità e capire i loro problemi".

Antonio Ferrigno sarà tumulato in Italia nella sua città natale, a Cava dei Tirreni, dove avranno luogo i funerali, secondo un desiderio che aveva espresso precedentemente. Ora, si attende la verità sulle circostanze e sul movente della sua morte.

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