di Bianca Cerri

Jack AbramoffUna notizia battuta da Associated Press il 24 marzo scorso aveva gettato su Jack Abramoff, che ieri è stato condannato a cinque anni di carcere per l'acquisto di una società specializzata in casinò galleggianti, la pesante ombra di mandante dell'omicidio dell'armatore greco Gus Boulis, ex proprietario della stessa. Che sul capo del lobbista americano si stessero addensando oscure nubi l'avevamo predetto con larghissimo anticipo, non grazie a particolari doti medianiche ma semplicemente perché l'idea di mostrarci riverenti nei confronti di taluni personaggi non ci preoccupa affatto.
George Bush ha ritenuto opportuno lasciare Washington per una visita ai agli studenti di Cancun proprio mentre Abramoff veniva condannato, evitando così fastidiose domande sia sulla sentenza che sull'eventuale coinvolgimento del super lobbista nell'omicidio su commissione di Gus Boulis.
Il presidente americano aveva già fatto sapere di avere nulla a che spartire con affaristi privi di scrupoli sui quali si sarebbe presto abbattuta la mano della giustizia. In effetti, la condanna c'è stata ma sono bastate le credenziali dell'imputato e le sue parole sulla fede religiosa per convincere i giudici a condonargli il riciclaggio di milioni di dollari finiti nelle casse dei repubblicani passando per false associazioni filantropiche. Ora Abramoff può vantarsi di essere l'unico cittadino americano ad essersela cavata con una condanna a cinque anni per il riciclaggio di 44 milioni di dollari, un'impresa che non era riuscita a nessun altro nell'intera storia penale degli Stati Uniti. Per altro, non è detto che la condanna venga scontata per intero. Perché, e qui sta il bello, se il lobbista ed il suo socio Kidman, anche lui coinvolto nella storia dell'omicidio Boulis, forniranno notizie utili sui fatti, otterranno uno sconto della pena in quanto collaboratori di giustizia.

I giornali americani hanno riportato la notizia della condanna inflitta alla coppia Abramoff-Kidman dandole un senso trionfalistico, come a dire che la giustizia aveva finalmente trionfato. Sui titoli a caratteri cubitali cinque anni di carcere ad un uomo potente fanno quasi l'effetto di una sentenza esemplare. Tuttavia, leggendo le tappe della carriera di Abramoff, da più di 25 anni figura centrale implicata in una serie infinita di scandali politico-finanziari le cose si ridimensionano. Un po' di pazienza e le cose diventeranno ancora più interessanti.

Jack Abramoff si era impegnato a versare 23 milioni di dollari al defunto Gus Boulis e il giudice lo ha condannato a risarcire gli eredi. Con tanti amici importanti tra i repubblicani non gli sarà difficile reperire la cifra. Ora che l'inchiesta è conclusa si apre quella riguardante l'assassinio di Boulis, in cui il lobbista ed il suo socio verranno chiamati a deporre come persone informate dei fatti. In breve, i giudici vogliono sapere da loro come sono andate le cose e quali erano i loro legami con
Tony Moscatiello e Anthony Ferrari, ex-contabili della nota famiglia Gambino e James Fiorillo, ritenuti gli autori materiali dell'omicidio. E che legame possono mai avere tre sicari con un lobbista di Washington? Nessuno l'ha specificato ma è certo che dalle casse della Santa Cruz, di proprietà di Abramoff, sono usciti 145.000 dollari versati a Moscatiello, Ferrari e Fiorillo per non meglio specificati "servizi".

L'unico rischio per i cronisti è quello di ritrovarsi senza parole davanti ai mille scandali che hanno coinvolto Jack Abramoff, ammesso e non concesso che vengano alla luce.

Al di là degli edulcorati titoli dei giornali americani, la storia non è finita. Bisognerebbe aggiungere lo scandalo a sfondo sessuale che coinvolse molti dei repubblicani vicini a Reagan. I festini con droga che videro Ed Meese, consigliere del presidente, correre nudo dietro a una coniglietta, registrati su video cassette. La storia del testimone dei fatti morto ammazzato e la fenomenale ripresa di Ed Meese, che diede vita all'industria carceraria guadagnando miliardi sul sudore dei detenuti, compresi quelli malati. Ma difficilmente leggeremo tutto questo sui giornali, come non abbiamo mai letto dei contractors che addestravano i coloni israeliani a sparare su "quei ratti di fogna dei palestinesi" come, graziosamente, Abramoff definì il popolo dei territori.

Passiamo a cose più recenti: tra il 2000 ed il 2006, Abramoff dona grosse somme di denaro a diversi membri del Congresso USA. . I giornalisti hanno in mano alcune foto che lo ritraggono assieme a George Bush ma il presidente assicura che sono state prese ad un convegno alla presenza di centinaia di altre persone. Bush finge anche di non aver mai avuto il minimo sospetto di eventuali episodi di corruzione nel suo partito ma sa di dover trovare un modo per liberarsi di Abramoff. La destra religiosa di Weyrich, con riflessi niente affatto lievi anche in Italia, è seccata per la cattiva pubblicità derivata dalle disavventure del lobbista. L'avviso di garanzia per l'omicidio del 24 marzo è provvidenziale.

Non è dato per ora sapere cosa ne sarà di Abramoff ma, comunque vadano le cose, meglio non aspettarsi troppo. A rigor di logica e di legge, la pubblica accusa ha il "diritto" di chiedere che Abramoff venga messo a morte, perchè gli omicidi su commissione rientrano nella categoria dei reati capitali. E mentre tra marzo e giugno verranno giustiziati per reati simili 20 tra afro americani e ispanici, è probabile che il super lobbista non entri neppure in prigione. Le 4 esecuzioni previste in aprile riguardano tutte giovani neri figli di tossicomani morti per overdose o per altri eventi tragici. Una lista di esseri destinati al macello dove abbondano razzismo, ingiustizia di classe, manipolazioni da parte dei giudici.

Per la morte di Voulis l'accusa si accinge a chiedere il prossimo venerdì la pena di morte, ma l'avvocato di Abramoff ha già scritto una lettera dove specifica che i "valori morali" del suo cliente lo mettono automaticamente al di sopra di ogni sospetto. Segno evidente che viviamo in un tempo in cui solo i puritani eretici valgono più degli altri esseri umani. Almeno in un paese governato da cialtroni religiosi. E benché non ci capiti spesso di citare le spogliarelliste, vale la pena di concludere con le parole di una ragazza appartenente alla categoria, che ha detto: ""il giudice che mi ha imposto di coprirmi il seno è lo stesso che ha coperto i libri contabili di Jack Abramoff, avrebbe forse fatto meglio a lasciarli scoperti tutti e due" .

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