di Bianca Cerri


Molti si chiedono perch鬠vista la costante presenza di Bono Vox tra i leaders dei paesi pi?ustrializzati del mondo, il G8 non sia ancora diventato G9. Ad Heiligendamm, persino George Bush ha discusso con lui dell?importanza ?strategica? dell?Africa e delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, mentre il premier canadese Harper 蠳tato accusato di essere anti-progressista per essersi rifiutato di incontrarlo. Essendosi auto-eletto ambasciatore del popolo africano, Bono si sente apparentemente autorizzato a bacchettare tutti i paesi che non obbediscono alle sue direttive. Ma perch頂ono 蠴anto convinto che il futuro del mondo dipenda da lui? E chi gli ha conferito il potere di presentarsi al G8 senza una veste ufficiale? Cosa gli fa credere che gli africani ambiscano ad essere rappresentati da lui, oltretutto nato e vissuto nel mondo occidentale? Qualcuno ha insinuato che sarebbe stato il Vaticano a favorire la sua presenza tra i leaders dei paesi pi?ustrializzati del mondo, ma persino uno pseudo-stato come il Vaticano difficilmente affiderebbe un ruolo qualunque ad un personaggio che pretende di avere la scena tutta per s鮠L?ipotesi pi?babile 蠣he lo stesso Bono sia convinto di poter sopperire con il presenzialismo all?appiattimento musicale della sua band che da quasi 20 anni non produce pi?disco decente.
Dal canto loro, politici come Angela Merkel e Romano Prodi sono ben lieti di essere fotografi in compagnia di una rock star nella speranza che serva a farli apparire meno tetri. Ormai non c?è ­inistro o presidente che non abbia sulla scrivania una foto che lo ritrae assieme a Bono, soprattutto perché ®on averla significherebbe incappare nella sua ira e di essere pubblicamente ridicolizzati.

In occasione dell?ultimo GB, i giornalisti gli hanno riservato pi?enzioni di quante ne abbiano riservate ai rappresentanti del popolo e si ha quasi l?impressione che siano le sue opinioni a farla da padrone. Pare poi che quando è ¡ Londra l?artista irlandese venga spesso invitato a pranzo dalle dame dell?aristocrazia britannica che tra una manicure e l?altra ricorrono ai suoi consigli prima di fare la carità ¡i poveri.

Qualche tempo fa un giornalista inglese si è £hiesto come mai l?ONU non abbia ancora assegnato un seggio a Bono visto che è £onvinto di essere un vero e proprio esperto in materia di povertà® Il quotidiano australiano The Australian ha invece titolato ?Rock per l?Africa? magnificando ?l?impegno di Bono e del collega Bob Geldof nei confronti degli africani affamati?, talmente oneroso da poter essere paragonati al biblico ?spremere sangue da una pietra?. Gli italiani invece si sono visti infliggere una tirata d?orecchi dagli australiani a causa della loro abitudine a non mantenere mai le promesse.

Vista la generosità ¤i Bono è ¤ifficile comprendere perché ¡bbia trascinato in tribunale una stilista accusandola di avergli rubato un paio di pantaloni del valore di mille dollari e creato una speciale carta chiamata Red nata sotto l?egida dell?American Express. La carta è ³tata lanciata con tanto di cartelloni dove compare una strepitosa modella di colore in abiti della tradizione Masai. Il valore della carta risiede nella possibilità ¤i fare acquisti donando l?un per cento dell?importo speso alla lotta contro le malattie che ancora affliggono le popolazioni africane.

Naturalmente il fine ultimo è ©ncentivare i consumatori a spendere offrendo loro un alibi etico. Una volta completato lo shopping, potranno tornare a casa con l?animo lieto di chi ha fatto del bene al prossimo. Ma attenzione: sembra che il Fondo Globale creato per combattere la malaria e la tubercolosi in Africa non abbia affatto lo scopo di eliminare queste malattie, vuole solo contenerle per renderle meno appariscenti.

Se non fosse per l?impatto mediatico che un personaggio come Bono ha sul pubblico 蠰robabile che basterebbe uno sbadiglio a chiudere la questione. Tanto ha gi࠰rovveduto da solo ad infliggere il colpo finale alla sua credibilitࠡcquistando per trecento milioni di dollari la rivista Forbes, vera e propria bibbia del capitalismo; il che la dice lunga sulla tanto sbandierata dedizione al popolo africano. Quello che 蠤ifficile mandare gi?er򠩬 fatto che abbia acquistato anche una fabbrica di abiti nel Lesotho dove operai sottopagati vengono costretti a confezionare abiti che la moglie di Bono rivender࠰oi per centinaia di dollari sui mercati occidentali. La signora Hewson/Bono paga ai suoi lavoranti un salario di 84 dollari al mese contro il minimo salariale che in Lesotho prevede 94.80 dollari.

Svelare alcuni personaggi per la loro avidità ¥ per il loro cinismo può ¥³sere in qualche caso pi?plice che rubare le proverbiali caramelle ad un bambino. Resta solo da aggiungere che buona parte dei 500 miliardi di dollari arrivati in Africa negli ultimi 40 anni sono finiti nelle mani dei dittatori locali. Il continente è ¤iventato nel frattempo una specie di circo equestre dove sono i potenti del G8 ed i loro accoliti a dirigere lo spettacolo.

L?illusione di una crociata guidata dalle stars del rock è ³ervita soltanto a distruggere la lotta politica e a facilitare i viscidi programmi economici imposti dalla Banca Mondiale. Per colpa dei quali i paesi ?in via di sviluppo? sono sprofondati nelle sabbie mobile di una povertà ¤alla quale non sono pi?sciti ad uscire.

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