Abbiamo ricevuto questo appello che riportiamo fedelmente. Altrenotizie.org si associa alle richieste dei giornalisti palestinesi e chiede l'immediato stop alla loro persecuzione come a quella di tutto il popolo palestinese. Chiediamo che le autorità internazionali intervengano con ogni mezzo per fermare il regime genocida di Tel Aviv.

"È urgente salvare la vita dei giornalisti palestinesi nella Striscia di Gaza. Siamo vittime di un sistematico sterminio da parte delle forze israeliane, mentre la comunità internazionale rimane in un assoluto silenzio, senza chiedere conto delle responsabilità.

 

Noi giornalisti in Palestina siamo diventati obiettivi diretti: subiamo bombardamenti, omicidi, incitamenti all’odio e, in alcuni casi, veniamo bruciati vivi, semplicemente per raccontare la verità dal campo. Dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023, è stato documentato l’assassinio di oltre 200 giornalisti, in quella che è considerata una delle campagne più letali contro i media nella storia moderna.

Il silenzio della comunità internazionale non fa altro che rafforzare l’impunità con cui l’esercito israeliano continua i suoi crimini contro i giornalisti, in palese violazione delle leggi internazionali che garantiscono la protezione degli operatori dei media durante i conflitti armati. Per questo motivo, rivolgiamo un appello alle organizzazioni internazionali affinché si assumano la propria responsabilità etica e legale di fronte a questa persecuzione sistematica.

Negli ultimi 18 mesi, gli attacchi israeliani contro i giornalisti a Gaza hanno seguito un modello diffuso e metodico: veniamo colpiti mentre svolgiamo il nostro lavoro, con giubbotti stampa chiaramente identificabili, negli uffici, nelle tende stampa installate vicino agli ospedali per facilitare la copertura o persino nelle nostre stesse case, insieme alle nostre famiglie.

Per questo motivo, chiediamo l’immediata attuazione dei meccanismi di protezione internazionale per i giornalisti palestinesi, l’inclusione di questi crimini nelle indagini della Corte Penale Internazionale e l’imposizione di sanzioni contro le entità responsabili dell’incitamento e degli attacchi. Il giornalismo non è un crimine e uccidere i giornalisti significa uccidere la verità.

Invitiamo i giornalisti di tutto il mondo, così come le istituzioni, i sindacati e le federazioni della stampa internazionale, ad agire immediatamente con una risposta ampia e decisa per difenderci, per fermare la nostra persecuzione e chiedere giustizia per i crimini commessi dall’occupazione. Ogni minuto di ritardo significa altre vite sacrificate e altre verità sepolte sotto le macerie. Fermate questa persecuzione e i nostri omicidi!

Se ci accade qualcosa, non smettere di parlare di noi. Siamo tuoi colleghi e lavoriamo nella stessa professione per raccontare la verità".

 

Corrispondente BBC Arabic

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