di Sara Michelucci

Occhiali scuri, capelli lunghi, pantaloni di pelle aderentissimi e anfibi. Sotto i piedi la terra, rossa e bruciata, e intorno le tenebre della foresta. I Masnadieri di Gabriele Lavia urlano, sparano e si muovono in maniera nervosa sulla scena, seguendo la musica alta e travolgente. Sono anime nere, inquiete, un po’ Guerrieri della Notte e un po’ briganti di vecchia data. Lavia rivisita in teatro, e lo fa con grande maestria, il dramma in cinque atti di Friedrich Schiller, che esordisce sulle scene proprio con questo testo.

Rappresentato nel 1782 a Mannheim, fu un successo clamoroso e sembra che durante la rappresentazione alcune signore siano svenute dall’emozione e che gli spettatori si siano abbracciati in un turbine di emozioni. Die Räuber, i briganti, i ribelli, narra la storia di due fratelli, il malvagio e sformato Franz (che ama senza essere corrisposto né dal padre né da Amalia) e il valoroso e bello Karl.

Franz rivela subito le sue mire malefiche e l’intenzione di mettere le mani sulla contea di Morr, tentando di far morire di crepacuore il vecchio padre. Scrive, infatti, delle finte lettere, facendo credere che Karl abbia disonorato il nome di famiglia, macchiandosi delle più becere azioni.

Il vecchio Moor si lascia convincere che sia meglio non perdonare subito Karl, ma lasciare che sia lui a tornare a casa. Franz scrive invece al fratello che il perdono non potrà mai averlo.

Da qui si apre la tragedia, Karl prende la lettera del padre come un rifiuto totale nei suoi confronti e invece di continuare il suo processo di redenzione, tornando a casa, si unisce a una banda di rivoluzionari che poi diventeranno masnadieri.

Al castello proseguono i piani di Franz che non riesce a sedurre Amalia, scivolando sempre più nell’inferno della sua solitudine e abominazione. “Con questa tragedia Schiller entra violentemente nella storia della letteratura tedesca come poeta della ribellione e come suddito ribelle, retore della libertà politico-scoiale e nella kantiana libertà etica”, afferma Lavia.

Un’opera rivoluzionaria che ha tratti molto moderni nella riproposizione di Lavia e che mette in luce la necessità della rivolta quando le condizioni storiche lo richiedono, nonostante questo possa costare molto. “I Masnadieri - continua Lavia - s’inseriscono idealmente nello Strum und Drang e in quella luce di furore visionario l’opera attacca le istituzioni politiche e sociali e i pregiudizi morali nel proposito di impiegare il palcoscenico come ‘Istituto morale’”.

La gioventù e l’energia nello scardinare il vecchio sono la forza motrice di questo spettacolo e proprio per questo Lavia sceglie attori giovani, dando vita a uno spettacolo altamente coinvolgente e appassionato, dove la protesta si innalza con le voci e le azioni nervose e violente degli attori che corrono, saltano e cantano la loro disperazioni. Giovani che assomigliano molto a quelli che si vedono nelle manifestazioni in piazza, che lottano per un lavoro o per i loro diritti.

Il parallelismo viene facile, anche se poi i Masnadieri cederanno completamente al delitto, alla brutalità delle armi da fuoco e alla cancellazione di ideali alti. Lavia mise in scena i Masnadieri già nel 1982, scegliendo Monica Guerritore e Umberto Orsini tra gli interpreti. Ma oggi il regista sceglie una messa in scena completamente diversa, carica di elettricità e furente, dove la fisicità è violenta e coinvolgente allo stesso modo dell’emotività scaturita dai dialoghi. La scelta dell’eccesso è azzeccata e rende l’idea di una chiara inversione di tendenza anche nel teatro d’autore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy