Quando i primi spari risuonano nel villaggio olimpico, segnando l’inizio dell’attacco di Settembre Nero alla squadra israeliana durante le Olimpiadi di Monaco del 1972, il piccolo gruppo di giornalisti americani, intenti a fumare fuori dal loro quartier generale, impiega un attimo a rendersi conto della gravità della situazione. È così che inizia September 5, un thriller storico che sceglie di raccontare la tragedia attraverso lo sguardo della squadra di ABC Sports, testimoni inconsapevoli di una giornata che cambierà per sempre il mondo del giornalismo televisivo.

Il regista Tim Fehlbaum concentra il film non tanto sugli eventi in sé, ma sul gruppo di professionisti incaricati di trasmetterli. Gran parte dell’azione si svolge all’interno della sala regia, dove il giovane e inesperto direttore Geoffrey Mason (interpretato da un convincente John Magaro) si ritrova improvvisamente a dover gestire una situazione ben più complessa di una normale giornata di gare. Al suo fianco, l’intraprendente Marianne Gebhardt (Leonie Benesch, in una performance memorabile), unica in grado di tradurre dall’ebraico e dal tedesco, e Roone Arledge (Peter Sarsgaard), che mantiene i contatti con il network americano. La forza del film risiede proprio in queste interpretazioni intense, che danno vita a personaggi vibranti e credibili.

La pellicola si distingue per un ritmo serrato e una tensione costante, evocando lo stile narrativo di Aaron Sorkin, ma con un’ambientazione molto più claustrofobica: la sede di ABC è un labirinto di spazi angusti e telefoni bollenti. Le grafiche vengono applicate a mano, le telecamere nascoste per aggirare i cordoni della polizia, e il regista incorpora sapientemente filmati d’archivio di Jim McKay, facendo interagire gli attori con immagini reali per aumentare l’impatto immersivo. La fotografia di Markus Förderer, con l’uso di cineprese a mano e lenti d’epoca, restituisce perfettamente l’estetica degli anni ‘70.

Eppure, mantenendo lo sguardo lontano dalla crisi degli ostaggi, il film perde parte della sua tensione drammatica. La sceneggiatura dedica più tempo alle dinamiche interne tra i dirigenti televisivi che alle complesse implicazioni politiche dell’attacco, e un maggiore equilibrio tra questi due elementi avrebbe potuto arricchire ulteriormente la narrazione. Tuttavia, September 5 rimane un’opera solida e ben recitata, un tributo affascinante al giornalismo d’inchiesta nell’era analogica.

Coinvolgente e interpretato magistralmente, September 5 è un brillante studio sull’integrità giornalistica, pur evitando di affrontare in profondità alcune delle domande più scomode sollevate dagli eventi che racconta.

 

September 5 - La diretta che cambiò la storia (Germania, 2024)

Regia: Tim Fehlbaum
Cast: Peter Sarsgaard, John Magaro, Ben Chaplin, Leonie Benesch, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Zinedine Soualem, Benjamin Walker, Daniel Betts
Sceneggiatura: Moritz Binder, Tim Fehlbaum
Fotografia: Markus Förderer
Produzione: BerghausWöbke Filmproduktion, Projected Picture Works
Distribuzione: Eagle Pictures

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