di Sara Michelucci

È duro essere professori nelle degradate periferie statunitensi, dove i ragazzi, per la maggior parte afroamericani, vivono di espedienti, non hanno obiettivi e se ce li hanno vengono calpestati da genitori irresponsabili o troppo impegnati a sbarcare il lunario. The Detachment (Il Distacco), diretto da Tony Kaye, il regista di American History X, racconta la storia di un professore, il bravo Adrien Brody, che anche questa volta si distingue per la capacità di dare al personaggio una forza tale da renderlo di grande spessore, riuscendo a mostrare sentimenti ambivalenti che si alternano e creano una complessa personalità.

Nelle tre settimane che il giovane professore Henry Barthes passerà in un liceo in progressivo degrado culturale e sociale, con adolescenti violenti e senza speranza, predestinati al fallimento e all'emarginazione sociale, il professore metterà a dura prova se stesso e il suo doloroso passato, che ogni volta gli torna davanti con l’immagine di una madre suicida e un nonno in fin di vita che porta un terribile segreto dentro di sé. Quei ragazzi sono lo specchio di una realtà miope e fatiscente, in cui i punti di riferimento, a partire dall’educazione impartita dalla famiglia, mancano completamente.

Henry, però, è portato a prendersi cura degli altri. Lo fa con suo nonno, con cui è cresciuto, lo fa con la ragazza di strada che si prostituisce per pochi dollari e che il giovane professore riesce a salvare, l’unica a cui riuscirà a dare una nuova vita.

Non ci riuscirà, infatti, con l’alunna Meredith, dotata di una notevole sensibilità artistica, ma disperata per via delle umiliazioni subite dai compagni e da suo padre riguardo il suo fisico. Meredith riesce a far capire ad Henry, attraverso una fotografia che lo ritrae in una classe vuota e senza volto, il suo distacco dalla realtà e il suo essere in un “non luogo”, la classe appunto. Da qui la sua esistenza cambierà totalmente, e il suo vivere non sarà più in modo distaccato dalle cose e dalla persone.

Il ruolo dell’insegnante, in questo film, non si limita ad essere visto solo nel rapporto con i ragazzi e all’interno della classe, ma coinvolge l’intera vita di questo giovane professore, la sua esistenza, fatta di ricordi e di incontri, e attraverso di lui si consegna allo spettatore lo spaccato di una società in bilico e che rischia l’autodistruzione.

Bello l’incipit, con la citazione di Albert Camus: “And never have I felt so deeply at one and the same time so detached from myself and so present in the world” (Non mi sono mai sentito allo stesso tempo così distaccato da me stesso e così presente nella realtá).

The Detachment - Il distacco (Usa 2012)

regia: Tony Kaye
sceneggiatura: Carl Lund
attori: Adrien Brody, Lucy Liu, Bryan Cranston, Christina Hendricks, James Caan, Renée Felice Smith, Blythe Danner, Marcia Gay Harden, Tim Blake Nelson, Sami Gayle, Doug E. Doug, Isiah Whitlock Jr.
montaggio: Michelle Botticelli, Barry Alexander Brown, Geoffrey Richman
produzione: Paper Street Films, Appian Way, Kingsgate Films
distribuzione: Officine UBU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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