di Sara Michelucci

Il fantastico, il 3D e il digitale sono gli ingredienti scelti da Martin Scorsese per il suo nuovo film, Hugo Cabret. Mondi nuovi, quelli scelti dalla sapiente mano registica dell’autore di capolavori come Taxi Driver, ma usati in maniera differente rispetto a chi “padroneggia” tecniche ultra innovative. Il tocco cinefilo, la passione per l’universo cinematografico, sono ben visibili nella trama come nell’uso del racconto e della macchina da presa.

Hugo Cabret è un orfano che ha scelto la stazione del treno come sua dimora. Ci vive in gran segreto, tentando di passare inosservato agli sguardi delle centinaia di persone che ogni giorno la frequentano. Parigi, e più precisamente Montparnasse, è lo scenario in cui si staglia la vita di questo giovane ragazzo degli anni trenta.

Del padre orologiaio conserva un automa rotto che si ostina a voler riparare e con l’aiuto dell'eccentrica Isabelle scoprirà bene presto che questo robot cela segreti che riportano a galla vicende del passato. Ricordi e avvenimenti che coinvolgono anche il padrino di Isabelle, Georges Méliès, il quale si rivela essere uno dei più grandi autori della storia del cinema, mentre credeva di essere stato dimenticato da tutti.

L’avventura è l’ingrediente giusto per la storia di questo ragazzino, che entrerà in contatto con un anziano e misterioso gestore di un negozio di giocattoli, finendo risucchiato in una magica e misteriosa esperienza.

Il soggetto del film è tratto dal libro “La straordinaria invenzione Hugo Cabret”, di Brian Selznick, edito da Mondadori. Scorsese guarda il nuovo mondo del cinema attraverso i grandi occhi azzurri di Hugo (interpretato da Asa Butterfield) che nascosto tra le mura della stazione, scruta con attenzione e qualche risatina, i passeggeri che danno vita a tante gag, in una Parigi del passato che si trasforma quasi in un palcoscenico teatrale con vari siparietti.

Atmosfere sospese tra sogno e realtà, dove il passato si fa rivelatore di verità sconosciute, facendo scoprire a Hugo anche il magico fascino del cinema. Un cinema fatto di tecnica e di ingranaggi, tanto che la chiave a forma di cuore che trasforma tutti i personaggi del film e dà vita all’automa è il simbolo di un modo di concepire sia la vita che la settima arte. Il mondo è così una macchina in cui ogni parte ha una funzione.

Alcune scene del film sono state presentate in anteprima durante la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Presenti all'evento, focalizzato soprattutto sulla tecnica 3D utilizzata, l'autore del libro, la scenografa ed il giovane protagonista Asa Butterfield. Il 15 gennaio 2012, in occasione della premiazione dei Golden Globe, Hugo Cabret ha fatto guadagnare a Martin Scorsese il premio come miglior regista ed è ora in corsa per i Premi Oscar 2012 con 11 nomination.

Hugo Cabret (Usa 2011)

regia: Martin Scorsese
sceneggiatura: John Logan
attori: Asa Butterfield, Ben Kingsley, Chloe Moretz, Sacha Baron Cohen, Ray Winstone, Emily Mortimer, Johnny Depp, Christopher Lee, Michael Stuhlbarg, Helen McCrory, Jude Law, Richard Griffiths, Frances de la Tour, Angus Barnett, Eric Moreau
fotografia: Robert Richardson
montaggio: Thelma Schoonmaker
musiche: Howard Shore
produzione: GK Films
distribuzione: 01 Distribution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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