di Sara Michelucci

Polemiche durissime, probabilmente previste dallo stesso Nanni Moretti, quelle che in questi giorni stanno accompagnando l’uscita del film Habemus Papam. Gli organi di stampa ecclesiastici lanciano strali, perché si tocca il vertice della Chiesa, il Papa, e lo si fa mettendo a nudo le debolezze proprie dell’uomo, scardinando quell’idea di santità e d’intoccabilità della figura del Pontefice. Umanità rappresentata magistralmente da Michel Piccoli, che interpreta il cardinale Melville eletto Papa a sorpresa di tutti, anche dei bookmaker. Ma si sente totalmente inadeguato a ricoprire un ruolo di tale importanza.

Un sentimento di ansia e di totale rigetto per questo incarico che lo condurrà prima a ritrarsi all’interno dei suoi appartamenti, rifiutando la classica benedizione, con relativo discorso, ai fedeli dalla finestra di San Pietro (l’urlo del neo eletto pontefice è quanto mai esplicativo del dramma che si sta scatenando all’interno del suo animo e della Santa Sede) e, successivamente, a fuggire dalla custodia del portavoce del Vaticano, vagando alcuni giorni per la città in cerca di una spiegazione alla sua inadeguatezza.

Non mancanza di fede, ma incapacità di rivestire tale ruolo. La Chiesa si piega all’occorrenza anche alla psicanalisi pur di salvare la faccia, così ingaggia il più bravo professore, interpretato da un quanto mai ironico Nanni Moretti che sarà costretto a restare in Vaticano fino a quando il Papa non sarà “guarito”. Movimenterà così la vita dei cardinali, organizzando anche una partita di pallavolo, esplicativa rappresentazione di quel sistema di regole e strutture di cui sono fatte tutte le cose create dall’uomo, compresa la Chiesa.

Il ricorso alla psicanalisi passa anche per la brava Margherita Buy, che interpreta l’ex moglie di Moretti, anche lei psicanalista, la quale si appella sempre ad una spiegazione per i disagi che si trova ad affrontare: deficit di accudimento nell’età infantile.

Ma per il neo Papa l’unico deficit è quello di non voler indossare una maschera, intesa come ruolo prestabilito, che non può reggere. Per questo preferisce un atto di verità e nella scena finale si rivolge ai fedeli con parole dal grande significato. Forse il più grande atto di fede che possa compiersi: “Io sento di non essere tra quelli che possono condurre ma che devono essere condotti”, dice Melville.

Un film laico, certo, ma non irrispettoso né tanto meno blasfemo. Un film che mette in primo piano le debolezze e l’umiltà di un Papa che prima di tutto è un uomo. Gli occhi sinceri e il sorriso luminoso di Piccoli svelano la grande onestà di questa figura così contraddittoria e agli occhi degli altri cardinali così difficile da comprendere, perché scardina qualsiasi ruolo e mette in luce un mondo fatto spesso di facciate (la scena della guardia svizzera che deve fingere di essere il Papa dietro le finestre della sua stanza per tranquillizzare tutti gli altri è esemplificativa). 

Habemus Papam (Italia 2011)

Regia: Nanni Moretti
Sceneggiatura: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli
Sito ufficiale: www.habemuspapam.it
Cast: Michel Piccoli, Nanni Moretti, Margherita Buy, Roberto Nobile, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Massimo Dobrovic, Leonardo Della Bianca
Produzione: Sacher Film, Le Pacte, Fandango
Distribuzione: 01 Distribution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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