di Roberta Folatti


Lezioni di cinema e di ironia da uno “splendido” novantenne


In un certo senso l’ultimo film di Alain Resnais ha una portata rivoluzionaria. Si è mai vista una “patta” dei pantaloni (rimasta aperta a causa di un gesto maldestro) assumere un’importanza quasi determinante nel momento clou di una storia, la si è mai vista diventare per un attimo protagonista, degna di essere inquadrata più volte e da distanza ravvicinata?

Il regista francese, dall’alto della sua esperienza e saggezza, si permette di prenderci benevolmente in giro, disseminando il suo film di falsi indizi, spunti ingannevoli, piccoli flash enigmatici che lo rendono qualcosa di unico. A partire dal titolo e dalle immagini iniziali, perché gli “amori folli” sono anche quelle erbe selvatiche che crescono nelle crepe del terreno, anarchicamente, quasi irrazionalmente. C’è una vena di follia nei personaggi creati da Resnais, un particolare che sfugge, che resta oscuro solleticando gli spettatori, tenendoli sulla corda in attesa di un colpo di scena, di una rivelazione che non arriva mai. Se non nel finale, nel modo più inaspettato e… definitivo.

Gli amori folli comincia con uno scippo ai danni di una signora dalla folta (e folle?) capigliatura rossa, prosegue col casuale ritrovamento del suo portafoglio da parte di un signore in apparenza distinto ma attraversato da inquietanti propositi omicidi. Lui è sposato con una donna assai tollerante, che sembra mostrare molta comprensione verso il marito a causa del suo passato (ma quale passato?). La donna del portafoglio fa la dentista, la sua vita sembra vuota anche se piuttosto agiata, se si esclude la passione per il volo, che da principio rimane sullo sfondo ma nel finale sarà la chiave di volta del film.

Leggero mistero e spiazzante ironia permeano la storia, ovattata di nonsense o di un senso ulteriore che tende a sfuggire agli atteriti ma divertiti spettatori. A tratti si ride, ad esempio quando il protagonista maschile reagisce maltrattando le convenienze ai dinieghi della signora. Ma nel momento in cui lui sembra rinunciare, è lei a cercarlo. E ad un certo punto è la moglie a mostrarsi grata alla dentista rossa di capelli perchè cerca suo marito…
Resnais butta là spunti, suggerimenti, semina domande, lascia aperti interrogativi, tutto con elegante leggerezza, e de “Gli amori folli” rimane un sapore piacevole, con una punta di piccante che non dà mai fastidio.

Gli amori folli (Francia, 2009)
Regia: Alain Resnais
Sceneggiatura: Alex Réval, Laurent Herbiet
Fotografia: Eric Gautier
Costumi: Jackie Budin
Cast: Andrè Dussollier, Sabine Azema, Anne Consigny
Distribuzione: Bim

 

 

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