di Roberta Folatti

I tempi lunghi dell'amore

A Camilla e Silvestro servono dieci inverni e un bel po’ di errori prima di capire quel che a noi spettatori salta all’occhio fin dall’inizio...  Val la pena di non lasciarsi sfuggire questa piccola produzione italo/russa, un film lieve e profondo che parla di vite normali che si intersecano per poi divergere e, come accade spesso, finiscono per correre su binari paralleli per troppo tempo.

Siamo in una Venezia “spiata” da prospettive insolite, poco pittoresche forse, ma ugualmente suggestive. Se amate l’ambiente lagunare anche nei suoi aspetti vagamente decadenti (senza arrivare agli estremi de “La morte a Venezia”), non perdetevi Dieci inverni diretto da Valerio Mieli: si scoprono angoli della città assolutamente inediti, fuori dai comuni passaggi turistici. Il film che vi consiglio di recuperare, rimandando per una sera avatar e prime cose belle, ha una trama ben costruita, credibile, in cui è facile idetificarsi. Quante volte succede che i tempi fra due persone non si decidano a coincidere e che un feeling anche smaccato resti continuamente inespresso? Sospeso, trascurato, reso evenescente dalla timidezza...

Camilla e Silvestro si incontrano per la prima volta sul traghetto che collega le varie isole veneziane, lui è piuttosto sfacciato, quasi aggressivo, lei impacciata ma cordiale. Finiscono per dormire nello stesso letto, non tanto per attrazione ma per difendersi dal freddo, l’imbarazzo impedisce qualunque ulteriore avvicinamento. Essendosi trasferiti entrambi a Venezia per frequentare l’Università, si rincontrano spesso, per un periodo fanno parte della stessa compagnia ma quando uno dei due è libero, l’altro sta inseguendo un suo sogno, è distratto e intigrato da qualcosa. Camilla dopo la laurea in slavistica, si trasferisce a Mosca per due anni, trattenuta dalla storia con un regista teatrale. Silvestro ha varie fidanzate e segue il suo progetto botanico/pedagogico.

La vita di questi due ragazzi è raccontata con garbo e autenticità, sottolineando i loro spaesamenti, i momenti di solitudine, la paura ad aprirsi. La difficoltà di sentirsi adulti, traguardo che non coincide necessariamente con la maternità: Camilla ha una bambina da un amico di Silvestro ma questa esperienza per lei sembra più negativa che positiva, almeno da principio. Crescere è complicato e i ragazzi di oggi hanno pochi punti di riferimento, alla fine l’amicizia/amore tra Camilla e Silvestro si rivelerà una vera bussola nel percorso di entrambi.

Rimanendo nell’ambito dei piccoli film italiani, distribuiti un po’ a singhiozzo, vi consiglio anche il documentario Debito d’ossigeno diretto da Giovanni Calamari.

Dieci inverni (Italia, Russia 2009)
Regia: Valerio Mieli
Sceneggiatura: Valerio Miali, Davide Lantieri, Isabella Aguillar
Musiche: Francesco De Luca, Alessandro Forti
Cast: Isabella Ragonese, Michele Riondino, Glenn BlackHall
Distribuzione: Bolero

 

 

 

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