di Roberta Folatti

Da vedova sciatta a regina del sesso

Una standing ovation di quindici minuti. Questa l’accoglienza riservata dal pubblico a Irina Palm in occasione del Festival di Berlino. E più recentemente al Torino Film Festival la reazione positiva degli spettatori è stata più o meno simile. Il film diretto da Sam Garbarski, al suo secondo lungometraggio dopo molti spot pubblicitari e qualche corto, è davvero originale, buffo e commovente, deliziosamente “casto” nonostante l’argomento pruriginoso, avvolto in una patina d’ironia che fa da contraltare alla drammaticità dello spunto iniziale.
L’interprete principale è Marianne Faithfull, turbolenta fidanzata di Mick Jagger ai tempi d’oro del rock, lei stessa cantante di successo, in questa pallicola trasformata in “carampana” stagionata. Parte in sordina la vedova Maggie per diventare nel corso del film un personaggio indimenticabile.
Dimessa, imbolsita, con uno sguardo triste ma non spento, Maggie non accetta di rassegnarsi al destino in apparenza ineluttabile del suo nipotino, affetto da una malattia rara che lo costringe a letto – sempre più debole. I medici gli danno un’unica speranza, una nuova cura in un ospedale australiano all’avanguardia. Ma servono soldi per trasferirsi in quel paese lontano e i genitori del piccolo Holly non ne hanno, e neppure riescono ad ottenere un prestito. Maggie, nonna amatissima del bambino, le prova tutte ma riceve solo porte in faccia. Sino a quando non viene casualmente attratta da un annuncio appeso all’ingresso di un locale.
Si cerca un’hostess... l’ingenua donna quando si presenta per il posto non sospetta che tipo di servizio verrà richiesto alla prescelta. Ma a chiunque altro risulterebbe chiaro visto che il locale in questione si chiama “Sexy World” ed è frequentato solo da uomini con “bisogni” piuttosto impellenti.
La sua età e il suo aspetto un po’ sciatto precluderebbero a Maggie l’ottenimento del posto, ma Miki, il burbero gestore, nota subito la morbidezza delle sue mani... Spinta dalla preoccupazione per il nipote malato, Maggie finisce per accettare l’offerta di lavoro: nessuno la vede in faccia perchè il contatto con i clienti è filtrato da un muro (con un unico foro...).
Le sue mani e la sua pacata dedizione la rendono in poco tempo la preferita, file di uomini attendono le sue “prestazioni” tanto che Miki decide di trovarle un nome d’arte. Irina Palm fa in fretta a guadagnare la somma necessaria per pagare le cure al nipotino, i problemi cominciano quando suo figlio Tom pretende di sapere come ha avuto quei soldi!
Nonostante la riprovazione di amiche e parenti (tranne la nuora che invece le è grata), Maggie non abbandonerà il suo lavoro, anche perchè ha un debito con Miki e lei è una che mantiene gli impegni presi. Ma non sarà solo per scrupolo che Irina Palm continuerà ad esistere...
Il film di Garbarski è misurato e divertente, riesce a raccontare una storia “sconveniente” con tocco romantico. Questo è il cinema che ci piace vedere e che è sempre più raro incontrare!

Irina Palm (Belgio, Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Francia, 2007)
Regia: Sam Garbarski
Sceneggiatura: Martin Herron e Philippe Blasband
Montaggio: Ludo Troch
Cast: Marianne Faithfull, Miki Manojlovic, Kevin Bishop, Siobhan Hewlett
Distribuzione: Teodora

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