Inter e Atalanta in Champions League, Empoli in B. Ma c’è stato da soffrire (o da sperare) fino all’ultimo. È stato un finale di Campionato al cardiopalma quello andato in scena domenica sera, per la bandiera a scacchi di questa stagione.

 

La partita di cartello è stata certamente Inter-Empoli. I nerazzurri rischiavano di finire quinti (dietro ad Atalanta e Milan) ma alla fine riescono a conservare il terzo posto occupato per quasi tutto l’anno. A San Siro finisce 2-1: Keità, appena entrato, apre le danze nella ripresa con una prodezza da fuori, ma poco dopo i toscani pareggiano con Traoré (classe 2000).

 

 

Alla fine, il gol che vale una stagione lo segna Nainggolan, a lungo deludente (e contestato) soprattutto nella prima parte del Campionato. L’uomo partita è però Handanovic, autore di almeno tre parate miracolose. I toscani non mollano e combattono fino all’ultimo, ma non basta: salutano a testa alta la Serie A, finendo con 38 punti, a parimerito con il Genoa (0-0 contro la Fiorentina, una partita giocata per non farsi male a vicenda).

 

Soffre anche l’Atalanta, che in casa contro il Sassuolo va perfino in svantaggio: i neroverdi passano con Berardi, che poi si fa espellere a fine primo tempo, 10 minuti dopo il pareggio di Zapata. Nella ripresa, con un uomo in più, per i bergamaschi è tutto più facile. E a salire in cattedra è come sempre il Papu Gomez, che prima segna, poi scodella l’assist per il 3-1 finale con incornata di Pasalic.

 

La prima delle deluse è il Milan, che passa 3-2 sul campo della Spal con la doppietta di Kessie e il gol di Calhanoglu, ma finisce comunque in quinta posizione, fuori dall’Europa dei grandi. L'anno prossimo il Diavolo giocherà in Europa League. Per gli emiliani a segno Vicari e Fares.

 

Vittoria inutile anche per la Roma. A differenza del Milan, però, i giallorossi erano già tagliati fuori dalla corsa Champions, per cui la vittoria sul Parma (3-1 con gol di Pellegrini, Gervinho e Perotti) è servita essenzialmente a celebrare l’addio di Daniele De Rossi. Addio alla Roma, però, perché DDR l’anno prossimo continuerà a giocare altrove. Quando deciderà di smettere, lo attende un nuovo, ricchissimo contratto con i giallorossi, stavolta da dirigente.

 

La prima squadra fuori dall’Europa è il Torino, che vince lo scontro diretto per il settimo posto battendo 3-1 in casa una Lazio a dir poco demotivata dopo la vittoria della Coppa Italia. Iago, Lukic e De Silvestri firmano l'ultimo successo di una annata memorabile per i granata. Di Immobile il gol della bandiera laziale.

 

Nella parte medio-bassa della classifica, l’Udinese batte 2-1 in trasferta il Cagliari. Pavoletti porta avanti i rossoblù, poi la rimonta a firma Hallfredsson-De Maio per la vittoria degli ospiti di Tudor.

 

Questo risultato permette al Bologna, vittorioso per 3-2 sul Napoli, di chiudere al decimo posto una stagione disastrosa fino a metà. Il cambio della guardia in panchina fra Pippo Inzaghi e Sinisa Mihajlovic ha prodotto il miracolo: 30 punti in 17 partite.

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