La Juve crolla per la seconda volta in questo Campionato. Dopo la sconfitta casalinga con la Lazio, la Signora cade sul campo della sorprendente Sampdoria. Il primo tempo è di buon livello per i bianconeri, che però nella ripresa si ritrovano sotto addirittura per 3-0: per i blucerchiati vanno a segno Zapata, Torreira e Ferrari. Higuaìn e Dybala nel finale portano il punteggio sul 3-2, ma non riescono a evitare il disastro.



I Campioni d’Italia rimangono così a 31 punti e perdono terreno sul Napoli, a quota 35 dopo il 2-1 sul Milan di sabato sera. La Roma, intanto, grazie alla vittoria nel derby contro la Lazio si porta a una sola lunghezza dalla Juve, ma ha la possibilità di superarla, perché ha ancora una partita da recuperare.

Risultato: alla 13esima giornata, in vetta alla classifica le prime quattro squadre sono racchiuse nell’arco di sei punti. Un affollamento e una competizione che non si vedevano da vari anni nella nostra Serie A e che forse possono distrarci, almeno per un po’, dalle scelleratezze che avvengono ai piani alti della Figc.

A centro classifica brutta battuta d’arresto per il Torino (18 punti), che spreca l’occasione di superare il Milan (19 pt) facendosi fermare sull’1-1 dal Chievo (17 pt). Baselli risponde a Hetemaj, ma poi la squadra di Mihajlovic non riesce a completare la rimonta. A fermarla è un grande Sorrentino, che prima si supera su Iago Falque, poi para un rigore a Belotti.

Giornata amara anche per la Fiorentina (17 pt), che non va oltre il pareggio in casa contro la Spal. I ferraresi giocano una partita tutto cuore e passano in vantaggio con Paloschi, ma nella ripresa ci pensano i due figli d’arte a confezionare il pareggio: assist del Cholito Simeone, rete di Chiesa.

La Spal sale così a 10 punti e rimane con la testa fuori dall’acqua. Appena una lunghezza sotto c’è il Genoa, ancora terzultimo ma vittorioso per 1-0 nella sfida contro il Crotone (12 pt), che interrompe così la mini-striscia di due vittorie consecutive. L’uomo partita è Rigoni, che permette ai suoi di rialzare la testa dopo tre sconfitte consecutive e regala il successo all’esordio al nuovo allenatore Ballardini.

Non si arresta invece lo psicodramma del Benevento, che anche questa domenica va vicino al suo primo punto in Serie A, ma poi brucia tutto nel finale. Ancora una volta ai campani tocca digerire un epilogo da film dell’orrore: con la partita sull’1-1, Berardi sparacchia sulla traversa il rigore della vittoria per i suoi; sembra fatta, ma poco dopo, al 94esimo, un colpo di testa di Peluso regala il successo ai neroverdi. E l’ennesima notte di incubi ai tifosi della Strega.

 

Con una bella doppietta di Maurito Icardi, l’Inter batte 2 a 0 l’Atalanta nel posticipo. Una buona prestazione quella degli uomini di Spalletti, di fronte ad una squadra come quella di Gasperini, che unisce tecnica e fisico. Come già il Toro, anche l’Atalanta a San Siro gioca francobollando a uomo centrocampo e attacco interista, non rinunciando ad un pressing alto per inibire la costruzione dle gioco di Borja Valero e Vecino.

 

Ma l’Inter non va mai in affanno, i reparti tengono bene e la squadra corta aiuta il palleggio, poi la eccellente partita di Skriniar e Miranda e l’inesorabile Icardi decidono il match che riporta l’Inter al secondo posto in classifica, superando la Juve e piazzandosi a due punti dal Napoli.

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