Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Lichtsteiner e Marchisio. Questi sei calciatori sono entrati ieri nella storia del calcio italiano come i primi ad aver vinto per 6 volte consecutive la Serie A. Sono loro i superstiti di quella squadra targata Antonio Conte che, nel 2011-2012, ha iniziato la cavalcata conclusa ieri allo Juventus Stadium.



Il 3-0 rifilato al Crotone (in rete Mandzukic, Dybala e Alex Sandro) ha sancito il trionfo non solo della società bianconera, ma anche di Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano, arrivato a Torino fra mille perplessità e scetticismi, ha dimostrato non solo di poter eguagliare il dominio italiano dell’era Conte, ma anche di saper gestire meglio le forze mentali e fisiche della squadra, portandola in finale di Champions League per due volte in tre anni. E ora, a Cardiff contro il Real Madrid, la Signora si gioca il triplete.

Alla fine la grande sconfitta di questa stagione è la Roma, che si ritrova per l’ennesima volta seconda. L’aspetto più incredibile è che i giallorossi chiuderanno il Campionato con soli 4 punti di svantaggio sulla Juve, di cui 3 legati al derby perso nemmeno un mese fa. Eppure, nel corso di tutto l’anno, la squadra di Spalletti non ha mai dato l’impressione di essere davvero in corsa per il titolo. Soprattutto, non è mai sembrato che società, allenatore e giocatori ci credessero davvero, impegnati com’erano a combinare disastri sulla gestione dell’ultimo anno di carriera di Francesco Totti.

Se non altro, ora la Roma ha l’obbligo di battere il Genoa nell’ultima giornata all’Olimpico per difendere il secondo posto dagli attacchi del Napoli (vittorioso 4-1 sulla Fiorentina in uno degli anticipi di giornata). Non dovrebbe essere un compito proibitivo per la Roma, visto che – dopo aver battuto 2-1 il Torino a Marassi con i gol di Rigoni e Simeone – i liguri sono ormai matematicamente salvi.

Chi non ha invece ancora raggiunto la salvezza aritmetica è l’Empoli. Dopo aver dilapidato un vantaggio di 11 punti sul Crotone (ora il margine è di una sola lunghezza), i toscani tornano sconfitti anche dalla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta (1-0 con gol di Gomez) e si giocheranno tutto all’ultima partita. Domenica prossima l’Empoli giocherà in Sicilia sul campo del già retrocesso Palermo, mentre il Crotone se la vedrà a Roma contro la Lazio. L'Atalanta, dal canto suo, può ancora sperare di agguantare il quarto posto: la Lazio, dopo la sconfitta per 3-1 nel posticipo contro l'Inter, ha ormai un solo punto di vantaggio sui bergamaschi.

Un verdetto già scritto è quello che riguarda il Milan. Grazie alla vittoria per 3-0 sul Bologna (in rete Deulofeu, Lapadula e Honda, tornato al gol dopo più di un anno), i rossoneri hanno la certezza di tornare l’anno prossimo nel calcio internazionale, seppur dalla porta meno prestigiosa: il terzo turno preliminare dell’Europa League.

Fra le altre partite della penultima giornata, tutte inutili ai fini della classifica, è da segnalare il 6-2 del Sassuolo sul Cagliari. Magnanelli, il capitano degli emiliani, segna al rientro dopo cinque mesi per l’infortunio al crociato. Insieme a lui partecipano alla sagra del gol Berardi, Politano, Sau, Borriello con un’autorete, Iemmello, Ionita e Matri.

Molto meno emozionante l’1-1 fra Udinese e Sampdoria, da dimenticare soprattutto per le zuffe da bambini andate in scena nel finale. Al vantaggio friulano firmato da Thereau risponde su rigore Muriel, che poi esulta davanti all'ex pubblico. Danilo lo prende per il collo e l'arbitro caccia entrambi. Fuori anche Delneri per proteste e De Paul. Non proprio una festa del calcio.

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