di redazione

Il Toro dei miracoli colpisce ancora. Nella giornata che - in teoria - può dare alla Juventus la matematica certezza dello scudetto, i granata si ribellano ai numeri e tornano a vincere il derby della Mole. Sul terreno di casa dell'Olimpico, la squadra di Ventura sfodera una prestazione eroica che fa il paio con il successo europeo di quest'inverno a Bilbao: stavolta, però, la soddisfazione è di gran lunga maggiore, se non altro perché il Torino non vinceva una stracittadina addirittura da 20 anni e 17 giorni.

Il 2-1 finale arriva in rimonta. Al 35esimo i bianconeri passano in vantaggio con il solito capolavoro su punizione di Pirlo, ma prima dell'intervallo vengono raggiunti da un gollonzo di Darmian, che controlla malissimo in area facendo impennare il pallone, ma poi sfrutta il suo stesso errore come un assist perfetto e con un piattone di controbalzo beffa Buffon in uscita. Lo stesso Darmian, nella ripresa, offre a Quagliarella l'assist per il gol dell'ex che decide un'incontro ricchissimo di occasioni (su tutte, il palo di Pirlo ancora da calcio di punizione e il gol annullato per fuorigioco a Martniez). Un risultato storico rovinato dai disordini dei tifosi: sassi contro il pullman degli ospiti, poi scontri e l’esplosione di una bomba carta sugli spalti che causa 9 feriti.

Al secondo posto in classifica torna da sola la Lazio, che però non va oltre l'1-1 in casa contro il Chievo: al capolavoro di Klose, che allo scadere della prima frazione scatta come un 20enne e insacca con un pallonetto in corsa, risponde nella ripresa la botta di Paloschi sotto l'incrocio, favorita da una diagonale sbagliata di Radu. I capitolini erano orfani di tutto il centrocampo titolare (Mauri, Parolo, Biglia) e dell'architrave difensivo De Vrij: troppe assenze per pensare di riproporre il bel gioco degli ultimi mesi.

La squadra di Pioli stacca quindi soltanto di un punto la Roma (59 a 58), fermata sabato a San Siro dall'Inter (45 punti). Il 2-1 finale è frutto della maggiore intensità e voglia di combattere dei nerazzurri, che la spuntano grazie a una perla dal limite del redivivo Hernanez e a una grande girata allo scadere di Icardi, pescato alla grande in area da Podolski. In mezzo, il pareggio di Nainggolan figlio di una palla persa in disimpegno da Ranocchia. Per i giallorossi continua la crisi di gioco e di risultati, ma dalla partita di Milano emerge un'amara verità: quando Garcia nel secondo tempo sostituisce Totti con Keita, nel gioco della squadra si accende una luce.

Non esce dal tunnel nemmeno la Fiorentina (49 pt), travolta 3-1 in casa dal Cagliari (24 pt), un risultato forse ancor più sorprendente di quello di Torino. Subito un successo per Festa, il nuovo tecnico dei sardi, che porta a casa una partita fondamentale per la lotta in zona retrocessione grazie a una doppietta di Cop e a una magia di Farias. Inutile il ritorno al gol di Gilardino: per i viola, evidentemente incapaci di gestire l'alternanza Campionato-Europa League, arriva il terzo ko di fila.

Il Napoli, nel posticipo, batte la Sampdoria di Mijahilovic per 4 a 2, ma è solo grazie al suo portiere Viviano che i liguri evitano un passivo umiliante. L'allenatore serbo, che voci insistenti danno già sulla panchina dei partenopei il prossimo anno, al posto di Benitez, per pura fatalità si trova a dover subire uno dei passivi peggiori proprio nel suo prossimo stadio. Il Napoli dunque accorcia le distanze con lRoma e Lazio ma resta al terzo posto.

Ennesimo disastro invece per il Milan (43 pt), che nell'altro anticipo di giornata cade 2-1 al Friuli. Il successo dell'Udinese (38 pt) porta le firme di Pinzi e Badu e sancisce il definitivo addio dei rossoneri a qualsiasi velleità d'Europa. Ritiro punitivo per i rossoneri, che resteranno a Milanello fino a mercoledì. Scontri verbali tra Inzaghi e giocatori e dirigenza allo sbando: se non arrivano i dollari del magnate thailandese, difficile che i rossoneri passino ferie estive degne di nota.

Tutt'altra atmosfera in casa, che Genoa continua a cullare sogni europei superando con un secco 3-1 il Cesena. Grande prestazione anche del Verona, vittorioso per 3-1 sul Sassuolo nonostante un'inferiorità numerica durata quasi tutta la partita. Quanto al Parma, continua ad onorare il campionato battendo per 1-0 un Palermo a corto di motivazioni. Infine il 2-2 fra Atalanta e Empoli, che sarà ricordato solo per il brutto episodio nel finale: fuori dal campo Denis rompe il naso a Tonelli, che - a quanto sostiene la società bergamasca, lo aveva minacciato.








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