di Carlo Musilli

Non doveva nemmeno giocarla questa partita. Invece scende in campo, Luis Suarez, e piazza una doppietta che stende gli inglesi. L'Uruguay si risolleva dopo la clamorosa sconfitta d'esordio contro il Costa Rica e sale a tre punti. Per i ragazzotti di Sua Maestà, invece, dopo il ko contro l'Italia, questo mondiale sembra ormai finito. La matematica ancora non li condanna, ma ci vorrebbe davvero un miracolo per far riemergere dai loro zero punti i leoni d'Inghilterra, che quest'anno in Brasile hanno fatto la figura dei gattini.

Oggi però è soprattutto di Suarez che si deve parlare. Se lo merita. E' una storia quasi fiabesca quella del Pistolero che spara con gli indici dopo ogni gol. Lo hanno operato al menisco del ginocchio destro il 22 maggio: all'inizio si parlava per lui di Mondiale in fumo, poi si diceva che sarebbe tornato utile solo per l'ultima del girone contro gli azzurri, e chissà con quale efficacia.

La testa calda del Liverpool però stupisce ancora. Non solo recupera la condizione fisica con una velocità da Guinness, ma riesce anche a trasformare la propria squadra. Sopporta la pressione, le aspettative, e in meno di un mese si trasforma da convalescente a man of the match, castigando la squadra del Paese dove gioca.

A onor del vero, gli inglesi ci mettono del loro. Lenti, macchinosi, mal messi in campo e soprattutto svogliati, gli uomini di Hodgson per almeno un'ora non riescono a vincere un solo contrasto di gioco, surclassati dal tradizionale agonismo uruguaiano.

La prima rete della Celeste è un capolavoro: dal limite dell'area Cavani finta il cross, poi lo lascia partire con una traiettoria tesa e chirurgica, che la testa di Suarez - incredibilmente libero - indirizza in diagonale sul palo lungo.

Ci si aspetta a quel punto una reazione degli inglesi, ma è davvero poca cosa. Non sanno costruire gioco, Gerrard è l'ombra di se stesso e la palla viene spedita in avanti a casaccio, con una pioggia di lanci lunghi. Peccato che non ci sia nessuno a fare da sponda, visto che Rooney - chissà perché - viene relegato dal suo ct a fare quasi il mediano, lontano una quarantina di metri dalla porta.

Nonostante tutto è lui ad avere le migliori occasioni per l'Inghilterra e nella ripresa, quando ormai la partita sembra in stallo, riesce sorprendentemente a mettere dentro il suo primo gol nella fase finale di un Mondiale. Si tratta di un semplice tap-in, propiziato dall'unica azione davvero buona sulla catena destra di Sturridge e Johnson, che per una volta riescono a evitare le marcature al vetriolo degli avversari.

Per qualche minuto sembra che la partita possa davvero girare. Vuoi vedere che agli inglesi riesce il miracolo? Macché. Palla lunga e imprecisa dal centrocampo uruguaiano - dove si affollano solo sicari con i piedi ruvidi -, chiusura disastrosa della retroguardia biancorossa, che consente a Suarez di presentarsi solo davanti a Heart. Il Pistolero non si fa pregare: controlla, prende la mira e spara. E' il 2-1. E si vede anche qualche lacrima sulla faccia del duro Luis.

A questo punto tocca all'Italia. Speravamo in un pareggio fra i nostri due avversari usciti sconfitti dalla prima partita, ma la verità è che nessun risultato ci avrebbe lasciati davvero tranquilli. Forse è meglio così. Ora sappiamo che contro la Celeste sarà una vera battaglia, quindi vincere con il Costa Rica diventa ancora più importante.

Certo, dovremmo sfatare il tabù della seconda partita del girone, che fra Europei e Mondiali non portiamo a casa da un'era geologica. Sarà molto più complesso del previsto, visto lo scherzetto già combinato dai costaricani all'Uruguay. Bisognerà correre a testa bassa e crederci. Come insegna il menisco destro di Suarez.


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