di redazione

La ventiquattresima giornata di Serie A va in archivio con le resurrezioni di Napoli e Inter, che confermano il ritorno alla vittoria del turno precedente superando fuori casa rispettivamente il Sassuolo (0-3) e la Fiorentina (1-2). Nonostante gli avversari ben più modesti, a fornire la prestazione più convincente sono gli azzurri di Benitez, che dopo i trionfi contro il Milan in Campionato e la Roma in Coppa Italia cacciano definitivamente i fantasmi della crisi, culminati 15 giorni fa nello 0-3 subito a Bergamo.

A Reggio Emilia i partenopei dominano dall'inizio alla fine della partita i neroverdi, che restano ultimi a 17 punti. La goleada non riesce, ma le reti di Dzemaili (la solita bomba da fuori) e Insigne (capolavoro con dribbling e tiro a giro) bastano per salire in classifica a 50 punti.

Il Napoli riporta così a 6 le lunghezze di vantaggio sulla Fiorentina. Sabato sera, al Franchi, i nerazzurri passano facendo rivedere finalmente qualcosa di convincente. Il gol decisivo di Icardi è viziato da fuorigioco, ma l'innesto di una punta giovane al posto di quel che resta di Milito è certamente un toccasana per la vitalità della squadra, così come l'arrivo di Hernanes nel centrocampo altrimenti abulico di Mazzarri. L'Inter sale così a 39 punti, riducendo il distacco proprio dai toscani.

Quanto alle prime due della classe, nulla di nuovo sul fronte. Juventus e Roma danno le ennesime prove di forza liquidando gli avversari con grande facilità. I bianconeri vincono la dodicesima partita consecutiva in casa superando 3-1 il Chievo (penultimo a 18 punti) e arrivando a quota 63. In rete Asamoah, Marchisio e Llorente. Da segnalare il gustoso auto-gollonzo del povero Caceres, su cui rimpalla un maldestro rinvio di Liechstainer.

Nel posticipo domenicale i giallorossi passeggiano invece sulla Sampdoria, strapazzata senza appello all'Olimpico. Con capitan Totti in tribuna, a referto vanno la doppietta di Destro e la meravigliosa punizione di Pjanic, ma il punteggio poteva essere ancora più inclemente con i liguri.

A metà classifica, il Milan aggancia la Lazio a 32 punti. I rossoneri continuano a giocar male, ma venerdì per risolvere la pratica contro il Bologna (21 punti) basta un'invenzione balistica di Balotelli, capace d'insaccare con facilità disarmante da distanza siderale.

Per i biancazzurri, invece, dopo sei risultati utili consecutivi con Reja in panchina, tornano i fantasmi dell'era Petkovic: nel pesante 3-1 rimediato con il Catania (che scavalca in un colpo solo Chievo e Sassuolo, diventando terzultimo con 19 punti) si rivede la stessa difesa imbarazzante costata il posto al tecnico bosniaco.

In tutt'altra condizione il Parma, che (aspettando Verona-Torino) sale in sesta posizione a 36 punti. In trasferta i gialloblu demoliscono 4-0 l'Atalanta, beneficiando anche di un rigore per i bergamaschi non segnalato sullo 0-0. Nella girandola dei gol si vede di tutto: dalla zampata del redivivo Molinaro alla punizione di classe di Cassano, dalla ridicola autorete (di petto!) di Banalouane al gol dell'ex di Schelotto.

La partita più emozionante della domenica è però quella che non ti aspetti: Genoa-Udinese, chiusa sul 3-3. I friulani (che agganciano l'Atalanta a 27 punti) si portano in vantaggio prima 2-0, poi 3-1, ma la doppietta nel finale dell'immortale Gilardino porta il sorriso in casa rossoblù, oltre al 31esimo punto.

Chiude il quadro dei risultati il 2-1 del Livorno in casa del Cagliari. I toscani si trascinano a 20 punti, momentaneamente fuori dalla zona retrocessione, mentre i sardi restano a quota 24. Da segnalare le tre espulsioni e il gol di Emerson, che come sempre la mette dentro tirando quasi dagli spogliatoi.  


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