di redazione

Sorpasso Milan, controsorpasso Napoli. La battaglia più entusiasmante del Campionato italiano è quella fra le seconde. Lo scudetto sembra infatti già cucito sul petto degli juventini, che continuano a mantenere il massimo vantaggio (9 punti) sull'inseguitrice più vicina. In un singolare big match pomeridiano, i bianconeri hanno avuto ragione dell'Inter per 2-1. Il derby d'Italia non si giocava alla luce del sole dalla velenosa stagione '97-'98, quella del rigore non concesso ai nerazzurri dopo il placcaggio di Iuliano su Ronaldo. E ieri l'arbitro Rizzoli ha voluto commemorare l'evento a modo suo, decidendo di non fischiare un fallo in area piuttosto netto di Chiellini su Cassano.

Alla fine agli 11 di Stramaccioni non basta il capolavoro di Palacio, che con un inserimento al fulmicotone spacca la difesa della Juve e sigla il momentaneo 1-1. Decidono le due reti di Quagliarella e Matri: la prima con un grandissimo tiro da fuori in apertura, la seconda su una grandissima dormita di Chivu e Ranocchia in chiusura. Velo pietoso sulla follia di Cambiasso, che al fischio finale rischia di staccare un piede al malcapitato Giovinco.

Subito dietro, il Milan tiene il passo archiviando la pratica Chievo con il minimo sforzo. Il tema della partita sono le punizioni di Balotelli, in grado di centrare la porta da qualsiasi posizione. L'eroe dei veronesi è il portiere Puggioni, che a modo suo respinge quasi tutto. Il suo unico errore (complice anche la lentezza della difesa) costa la partita ai gialloblu. Tap-in vincente di Montolivo, 1-0.

Rialza la testa anche la Lazio, che dopo aver raccolto la miseria di 8 punti in 10 partite riesce a superare il Catania in casa. Padroni del campo nel primo tempo, i biancazzurri vanno in svantaggio nella ripresa con un gollonzo di Izco, autore di un comico pallonetto su rimpallo. I siciliani restituiscono il favore con un autogol di Legrottaglie, che precede di poco il rigore di Candreva per il definitivo 2-1. Oltre al risultato, la buona notizia per la Lazio è il ritorno in campo di Klose. La cattiva è invece la prestazione di Saha, nemmeno un cugino di secondo grado dell'attaccante in forza qualche stagione fa al Manchester United.

Sull'altra sponda del Tevere, la Roma fa un tuffo nel passato zemaniano cedendo per 2-0 sul campo del moribondo Palermo. Come al solito in casa rosanero ci pensa Miccoli, autore di un assist e un gol. Poca cosa la reazione dei giallorossi, evidentemente ancora sbronzi dopo i festeggiamenti per i record infranti dall'imperatore Totti, che questa settimana ha festeggiato i 20 anni in serie A.

L'incontro della giornata è però quella dell'altro posticipo. All'olimpico di Torino il Napoli supera i granata con un rocambolesco 5-3, fatto di rimonte e controrimonte. L'ex di turno, Dzemaili, mette a segno addirittura una tripletta. Al primo gol, una fucilata da fuori, risponde il redivivo Barreto. Prima dell'intervallo c'è il tempo di vedere il rigore di Hamsik, parato alla grande dal sempre sottovalutato portiere belga Gillet. La seconda frazione è un thriller. Ancora Dzemaili, poi rimonta granata in quattro minuti con il rigore di Jonathas e lo slalom di Meggiorini. Poi ancora Dzemaili. Infine la doppietta del ritrovato Cavani, che da buon matador spegne la resistenza del Toro.

Per la zona champions si deve registrare poi lo stop inatteso della Fiorentina, che torna da Cagliari sconfitta per 2-1. Le strategie calibrate di Montella stavolta non funzionano: i viola sbagliano un fuorigioco semplice e consentono il primo gol di Pinilla, che poco dopo raddoppia su rigore. Bella ma inutile la giravolta vincente di Cuadrado.

In fatto di estetica, però, il gol di giornata è sicuramente quello di Amauri, che mette il sigillo sul 3-0 del Parma con il Pescara. Sul finale l'ex attaccante juventino si produce in un gesto tecnico alla Vialli: stop di petto ad alzare il pallone e rovesciata. Anche troppo per gli inermi abruzzesi, che continuano la loro sconsolata processione verso la B.

La noia ha regnato sovrana in altri due scontri di centro classifica. Udinese-Bologna e Atalanta-Sampdoria si chiudono entrambe sullo 0-0. L'unica vera notizia è il rigore sbagliato da Sua Maestà del Friuli Totò Di Natale. Spettacolo e polemiche invece fra Genoa e Siena, che pareggiano 2-2. Sorvolando sul solito rissone che a un certo punto della partita va in scena a Marassi, è da segnalare la prestazione di Emeghara - lo "Svizzero d'Ebano", per dirla con i senesi - anche ieri in gol.




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