di Fabrizio Casari

Sotto una neve incessante, ma sopra un campo finalmente all’altezza di una partita di calcio, la Juventus ha battuto l’Udinese, consolidando la prima posizione in classifica e inviando un messaggio forte al Milan. La squadra di Conte, grazie ad una doppietta di Matri, ha avuto ragione di una delle sue dirette inseguitrici; non a caso l’allenatore juventino aveva definito una vittoria “da sei punti” quella che la sua squadra avrebbe dovuto ottenere. Perché non solo la rispettiva posizione di classifica delle due compagini bianconere rendeva la sfida uno scontro diretto per lo scudetto, ma anche perché l’Udinese è, forse solo insieme al Milan, la squadra che poteva affrontare a viso aperto e tenere testa per novanta minuti al ciclone juventino di quest’anno. La squadra di Guidolin, pur con un assetto prudente, l’ha fatto, ma non è bastato.

Ma il Milan non è restato a guardare e nel posticipo serale ha stracciato il tenero Cagliari. Una partita noiosa e sottoritmo, che non ha però mai visto il risultato in discussione. Potrà anche essere la ventesima giornata, ma il film del lungo duello tra i rossoneri e i bianconeri sembra difficile anche solo interromperlo con uno spot. La classifica parla chiaro: le prime due allungano, quelle che seguono frenano. Da un lato l’agonismo, dall’altro la tecnica. Se già la tabella di marcia delle inseguitrici appariva proibitiva, da ora in avanti, con il giro di boa già effettuato, ogni partita diventerà un’occasione in meno per ridurre le distanze.

Il risultato della giornata lo fa però il Lecce, che al Via del mare batte l’Inter. Ottimo lavoro di Cosmi che schiera 9 uomini davanti la sua area e due furetti velocissimi nelle ripartenze. I nerazzurri escono sconfitti da un portiere straordinario e da un allenatore, Ranieri, che davvero non ha capito nulla di quello che sta succedendo. Non si tratta solo del sostituire il migliore (Snejider) con il peggiore (Alvarez) quando è già in svantaggio, ma di non riuscire a vedere come il centrocampo sia in affanno. Privi di Thiago Motta non c’é ordine e profondità nella manovra e quanto a dinamismo, peggio ancora. Del resto Poli e Faraoni, giovani e bravi, vanno in panchina, Cambiasso esausto e Zanetti con le batterie a terra in campo.

Per Ranieri, ma solo per lui, il problema è Snejider e la soluzione può essere Alvarez, giocatore inutile sotto diversi aspetti. Ma anche Maicon e Milito accusano stanchezza e l’attacco non ha uno schema che non sia l’improvvisazione. Poteva agganciare l’Udinese sconfitta a Torino e portarsi al terzo posto, si è invece fatta superare di nuovo dalla Lazio e si trova al quinto posto. Così la rimonta nerazzurra diventa un ricordo. La mancanza di forze fresche in campo, peraltro, è doppiamente stupida: l’Inter, infatti, dovrà giocare sei partite in ventisei giorni tra campionato e Champions ed avrà quindi bisogno di abbondante turn-over in tutti i reparti, vista anche l’età non verdissima e la condizione dei suoi play-maker di difesa e centrocampo.

Ranieri dice che aspetta Snejider e Forlan, salvo poi aggiungere che l’olandese può giocare solo con una punta vicino. Forse è Ranieri che dovrebbe tentare di dare un gioco; magari non aspetta gli arbitri nei garage, come Mourinho, ma non riesce nemmeno a dare un senso alla sua squadra come faceva il portoghese. Annotazione positiva: due gol negati all’Inter per due fuorigioco di pochi centimetri. Bravissimo l’assistente in un periodo dove i centimetri vanno all’ingrosso.

Giornataccia anche per il Napoli, che perde a Genova causa un Palacio straordinario. Una bella partita con i partenopei che, sotto di tre gol, segnano i due gol con i suoi due campioni Cavani e Lavezzi nello spazio di due minuti. Avesse fatto entrare prima Cavani, Mazzarri avrebbe potuto portare forse via un risultato migliore. E per restare nelle parti alte della classifica va sottolineato il risultato della Lazio, che batte con un sonoro 3 a 0 il Chievo, riscavalca l’Inter e si rilancia. Veniva da tre sconfitte consecutive, non era semplice vincere in trasferta. Ma due gol del suo fuoriclasse Klose ed uno di Hernanes fanno calare la nebbia su Verona.

La Roma, invece, non riesce a superare il Bologna all’Olimpico e pensando alle polemiche interne dei giorni scorsi, cene o no, arrabbiature o no, il boccone felsineo appare indigesto. Sarebbe stato utile per i ragazzi di Luis Enrique approfittare del passo falso dell’Inter per accorciare ulteriormente la classifica in funzione zona-Uefa.

La Fiorentina torna al successo battendo il Siena (che si trova solo a tre punti dalla zona retrocessione) e il Palermo accenna a risvegliarsi e batte il Novara, mentre il Cesena perde in casa con l’Atalanta; per i bergamaschi i tre punti sono importantissimi, per il Cesena la zona retrocessione viene ulteriormente confermata. Il Catania ha pareggiato con il Parma, un punticino che serve più ai siciliani, ma comunque buono a far cascina ad entrambe.

Ancora poche ore e si concluderà anche la sessione invernale del calciomercato. Fino ad ora solo la Juventus ha acquistato un giocatore di buon livello. L'Inter sembra solo impegnata a impedire la fuga di Thiago Motta e il Milan, che aveva puntato su Tevez, si é accomodato con Maxi Lopez. E' stata la vicenda che più ha messo in imbarazzo Nosferatu Galliani, definito sempre "stratega" e "geniale" dalla stampa Mediaset e controllate varie, dirette e indirette. Per sentirlo definire come uno che "gioca sporco", che é "scorretto" e che "non rispetta le regole" bisognava ascoltare quanto detto da parte del Manchester City. Andavano cercate tra tra le righe le dichiarazioni britanniche, come il famoso ago nel pagliaio; chissà perché?

I soldi sono finiti, l'appeal del campionato italiano idem. Le operazioni che nascono da noi non vanno a buon fine e lo spettacolo di presidenti di società di serie A che lavorano per il mercato del Milan é indecoroso: ma solo in teoria, perché poi, a ben guardare chi sono i presidenti, tutto si capisce. Più in generale c'é poco da divertirsi. Come la scorsa estate, la canzone segue lo stesso spartito: da fuori vengono a fare shopping da noi, che ormai siamo in grado solo di formulare offerte da finanza creativa.

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