di Fabrizio Casari

Arrivano da Bergamo le novità di questo turno di campionato, dove l’Atalanta racconta una piccola favola di provincia. Non guida la classifica, ma guida in qualche modo il campionato delle piccole. Sebbene abbiano ritrovato la vittoria Inter, Milan e Roma, la novità sono gli orobici. L’Atalanta a quattro punti, infatti, dopo aver superato i sei di penalizzazione per la vicenda scommesse illegali, dimostra che dove non ci sono i campioni, il carattere gregario supplisce. Se non avesse avuto la penalizzazione, infatti, la squadra di Bergamo sarebbe oggi sola al comando della classifica. Che non sarà forse duratura, ma intanto, pur accorciata, con le milanesi che approfittano dei risultati e tentano di ripartire, ci fa vedere quattro squadre come Udinese, Genoa, Cagliari e Chievo nei primi otto posti. Chi l’avrebbe pronosticato?

La Roma trova la sua prima vittoria del campionato battendo per uno a zero (gol di Osvaldo) il Parma nel posticipo. Non ha certo incantato la squadra di Luis Enrique, ma di fronte a un Parma davvero messo male, non poteva non vincere. Un po’ meno fitta la rete di passaggi, ma senza che questo abbia dato luogo ad accelerazioni, cambi di fascia nel possesso palla e inserimenti che possono trasformare un gioco abbastanza noioso in un tip-tap micidiale. La difesa continua ad essere troppo esposta e i giocatori fuori ruolo sono più di quelli che giocano nella posizione a loro congeniale. Ma era comunque importante vincere, sia per la classifica che per la panchina e il morale e i giallorossi l’hanno fatto.

Tra Napoli e Fiorentina è finita a reti inviolate. Sembra che la squadra di Mazzarri non riesca apiù a vincere, come se l’impresa di Manchester abbia prosciugato energie oltre ogni immaginazione. Certo, la Fiorentina dell’ottimo Mihajlovic è un osso duro per tutti, ma sarà bene che a Napoli comincino a darsi una spinta diversa se vogliono avere in pugno il torneo, come da pronostici. La Champions, infatti, erode smalto ed energie, toglie certezze o offre illusioni. Il girone di ferro in Europa non lascia molte speranze ai partenopei, così che, almeno in campionato, ritornare con i piedi a terra appare un’urgenza non procrastinabile, per evitare di trovarsi tra un paio di mesi con la borraccia vuota.

La cura Ranieri ha già sfebbrato l’Inter. Magari non sarà ancora guarita, ma certo non pare più malata d’impossibile. Poche semplici mosse dell’esperto neo-tecnico interista sono bastate a migliorare il quadro clinico: uomini che giocano nei loro ruoli, modulo con il quale sono abituati a giocare, rientro in campo di campioni imbullonati alla panchina.

La partita di Bologna, contro una squadra come quella allenata dal tarantolato Bisoli, ben messa in campo e con un reparto avanzato di qualità, seppure evidenziando ancora delle lacune, ha visto l’Inter vincere con tre gol segnati, un palo e una traversa, mentre l’unica rete bolognese è arrivata grazie ad un più che generoso rigore concesso da Tagliavento. Non era importante vedere un bel gioco, quanto ritrovare lo spirito combattente con il quale i nerazzurri in questi anni hanno vinto tutto. E questo in qualche modo si è visto, dal momento che dopo il pareggio del Bologna, la squadra di Ranieri, pure troppo schiacciata nella sua metà campo, ha giocato come meglio sa: ripartenze micidiali per la qualità dei suoi uomini. Che, infatti, hanno prodotto due gol in pochi minuti. Se poi si aggiunge che mancavano Snejider, Maicon, Stankovic e Thiago Motta oltre a Ranocchia squalificato, quanto visto non può che autorizzare ottimismo per i tifosi nerazzurri.

La Juve del condottiero Conte si salva per il rotto della cuffia contro il Catania, grazie a Krazic che nei primi minuti della ripresa risponde a Bergessio e, soprattutto, grazie ad una papera del portiere cesenate. Pare ancora un cantiere aperto quello di Conte, che deve lavorare molto sulla fase difensiva e sui calci piazzati. Più in generale, però, sembra che sia la forma di Pirlo a stabilire la qualità delle partite della Juventus. Se così fosse, sarebbe bene provvedere: un giocatore con la classe del campione bergamasco, ma anche con l’età e le pause che gli sono proprie, non può essere l’unica strada da percorrere. Ma Conte sembra sapere quanto i facili entusiasmi siano pericolosi come le depressioni. Sarà la sua capacità di trasmettere equilibrio a determinare seriamente come andrà questo campionato per la Juve.

Il Milan ha deciso di riprendere a correre e, grazie a uno dei suoi fuoriclasse, Seedorf, è riuscito a strappare i tre punti di cui aveva, come Inter e Roma, disperato bisogno. Lezioso e poco padrone del campo, certo, ma non c’è dubbio che le prime giornate di campionato vedono sempre le “piccole” molto più in palla delle “grandi”. E se anche le prime hanno la supremazia territoriale, poi sono i grandi campioni che decidono il risultato. E Seedorf è uno di questi, ha ragione Allegri che dice che l’olandese “andrebbe clonato”. Comunque, in assenza di Pato e Ibrahimovic, il Milan ha ottenuto, pur con qualche sforzo, i tre punti necessari alla classifica e al morale.

La Lazio di Reja, con un Cissè addormentato causa lentezza asfittica della squadra, pareggia in casa con il Palermo. Di per sé non è un risultato inaspettato, perché il Palermo di Mangia continua a dimostrarsi un osso duro da rodere, anche se l’assenza di Hernandez aveva ridotto gli spigoli rosanero. Ma se la Lazio intende disputare un campionato di livello sarà bene darsi una mossa. Se Reja dedicherà più tempo ad allenare e meno ai microfoni, è possibile che la Lazio cambi regime in breve tempo. I fischi con cui il pubblico dell’Olimpico ha salutato la fine della partita sono tutti per lui. Magari sarà una cornice antipatica, come ha detto, ma non si può chiedere a chi guarda i match di vedere un film diverso da quello che va in onda. Urgono rimedi e serenità interna, altrimenti, si prospetta un campionato anonimo, tra alti e bassi che non servono a nessuno.

Il Siena, che tre giorni prima aveva inchiodato la Roma pareggiando una partita che avrebbe meritato di vincere, schianta per 3 a 0 il Lecce e lo stupefacente Cagliari pareggia in casa con l’Udinese. Atalanta e Chievo vincono entrambe 2 a 1 contro Novara e Genoa. I veronesi mandano in gol Moscardelli e Pellissier, una coppia di attaccanti di assoluto valore, che s’integrano perfettamente per movimenti e scambi. Già detto la settimana scorsa, ci piace ripeterlo: a Verona sarà dura per tutti.

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