Rudy Guede ha scontato dieci anni di carcere a Viterbo come unico colpevole  dell’omicidio di Meredith Kerker. Dieci anni fa, Amanda Knox fu assolta per lo stesso omicidio e si diede molto da fare per raccontare la storia a modo suo. Knox è appena diventata madre di una bambina dopo una gravidanza segreta per evitare che i giornalisti la rintracciassero. Adesso  gioisce di poter parlare finalmente della propria maternità. Teme solo che la bambina finisca sui  giornali.

 

Molti ricordano infatti che nel 2007 Knox fu coinvolta nello stupro conclusosi con un omicidio della sua compagna di stanza Meredith Kercker. Sul suo conto si dissero cose di ogni genere. Per quattro anni la ragazza di Seattle ed il suo boy friend italiano, Raffaele Sollecito, finirono in carcere. Il reato commesso aveva meritato 26 anni per la ragazza americana e 25 per il suo boy friend ma la Corte Europea per i Diritti Umani decise di assolverli perché i due erano stati privati di una assistenza legale adeguata.

Nel frattempo fu incriminato Rudy Guede, un ragazzo di colore con dei precedenti e la legge italiana stabilì che era stato lui a commettere l’omicidio. Rudy Herman Guede, originario della Costa d’Avorio, era arrivato in Italia  a cinque anni e ne aveva poco più di 20 quando fu accusato di essere un assassino. Pochi ricordano ancora l’intera storia, ma parecchi ricordano benissimo i dettagli salaci che circondarono la vicenda avvenuta la notte di Halloween.

Protagonisti principali di quella vicenda due belle ragazze straniere, una delle quali, Meredith, era stata uccisa, l’altra, Amanda, nei giorni precedenti l’omicidio si era comportata in molto strano. I riflettori si accesero per il processo d’appello e Knox fu scarcerata ma, invece di  volare nella sua città natale, Seattle, andò a Parigi. Dopo tanto tempo però ci tiene ad avere una buona reputazione e si presenta come sostenitrice dei diritti umani di chi viene condannato ingiustamente al carcere e fa  del suo meglio per rendersi credibile. Nel 2011 aveva pubblicato un libro sulla sua esperienza dando il via all’impegno di paladina della giustizia.

L’America è piena di persone innocenti in carcere che nessuno ascolta e sostiene durante gli interventi pubblici. E’ un bel paradosso essere Amanda Knox. Certo ha fatto dei passi avanti da quando i giornalisti italiani l’avevano definita “occhi di ghiaccio” per non dire di peggio. Lei non aveva raccolto le provocazioni e, tornata in America, aveva iniziato un corso di scrittura creativa. Poi giorni e giorni a cercare un lavoro che non riusciva a trovare per via del passato. Benché disoccupata Amanda ha partecipato ad iniziative benefiche a raffica. Nel 2019 era tornata in Italia per dire a tutti che lei non è un mostro.

Ma a parte gli eventi pubblici che la tenevano impegnata c’era anche la raccolta fondi per le spese del suo matrimonio. Totale raccolto; diecimila dollari netti. Ovviamente una cifra modesta per una grande cerimonia ma Amanda e il fidanzato non desideravano una cerimonia e temevano la presenza dei media con i quali non sono in buoni rapporti. Comunque la data prevista coincideva con quella della pandemia che avrebbe sconvolto il mondo 29 febbraio 2020. Peccato sia stata una squallida raccolta fondi non per il matrimonio ma utili per sanare debiti insoluti. Gli sponsali infatti erano stati celebrati il 7 dicembre 2018. Tuttavia ai loro followers gli sposi avevano continuato a dire che si sarebbero sposati in comune il 29/2/20. Magari pensavano ad una festa di nozze tardiva.

Amanda Knox non trova giusto non essere stata riabilitata come è accaduto a Monica Lewisky. Bene o male il suo purgatorio legale è terminato e vorrebbe liberarsi di quello culturale.  Anche adesso  che è uscito un film più o meno basato su quello che accadde quella notte a Perugia il dibattito resterà controverso. Anche un grande attore come Matt Damon non è riuscito ad illuminare gli animi. Guede intanto ha trovato lavoro grazie alle Caritas.

Le sue impronte erano state trovate sulle pareti oltre che sui vestiti della giovane vittima. Resta ancora una domanda: perché dopo un interrogatorio durato tutta una notte Amanda aveva affermato di essere stata nella stanza e accusato Patrick Lubumba, titolare del bar dove lei lavorava che oggi vive in Polonia? In Gran Bretagna è vietato speculare su persone accusate di delitti fino alla sentenza. Ma in Italia, come si sa, i giornalisti amano tirare fuori i soprannomi più salaci quando l’imputata è una donna. Ma anche a Seattle c’è ancora diffidenza verso Amanda e alcuni dicono che i tabloid italiani abbiano modellato la sentenza. Ma lei ha già perso quattro anni di vita in prigione e vuole rifarsi.

Un tempo ha frequentato i bar e conosciuto degli uomini. Poi ha trovato un lavoro in una libreria e messo fine alla vita notturna. Nel carcere di Perugia trovava umiliante dover lavare la propria biancheria assieme a quella delle altre detenute nell’unico lavandino. Ognuno sopravvive al carcere come può, dice sua madre Edda. Ovvio il carcere comporta sacrifici. Per Seattle Amanda non è una rarità. Ma al marito dà fastidio che si pensi a lei come una persona bizzarra. Purtroppo sono queste cose capitano a chi viene accusato di un omicidio. Amanda non ha voluto rivelare la sua gravidanza proprio per non avere gli occhi dei media puntati addosso. Ritiene di essere stata manipolata abbastanza. A 34 anni, con una figlia appena nata, reclama la propria identità. Vuole che la bambina non sia coinvolta da altre manipolazioni.

Il papà di Meredith avrebbe voluto creare una fondazione a suo nome ma il 1 febbraio 2020 è purtroppo morto in circostanze violente. Quel che resta di Meredith è una targhetta di dieci centimetri circa poggiata a terra nel cimitero di Croyon. E’ però stata istituita una borsa di studio a suo nome dall’Università di Perugia. Georgie, un ‘amica di infanzia, visita spesso il piccolo loculo di “Mez” come gli amici chiamavano Maredith.

Amanda Knox ha detto che avrebbe voluto una vita alternativa.  A Perugia certo non ha lasciato un buon ricordo. Ci sono da chiarire tante cose. Sono passati 13 anni da quando Mez è stata ammazzata a coltellate. Il suo sepolcro è veramente angosciante. La sorella di Mez ha avvertito Knox di stare lontana dalla tomba di Mez. Troppo tardi per Sollecito che il cimitero di Croydon lo aveva già visitato. La famiglia Kercher non crede che Guede abbia agito da solo. Ovviamente non hanno apprezzato l’uscita di  un film liberamente tratto dalla storia di Amanda Knox. Neppure la stessa Amanda ne parla bene. Knox lamenta che la sua immagine non le  appartiene, quel film è  pieno di pregiudizi che la riguardano.

Il regista ha precisato che il film non riguarda la saga di Amanda Knox. Tuttavia è uguale alla storia di Perugia. Stillwater (ovvero acqua cheta) è uscito in USA  e in Canada. Ma Knox non è soddisfatta: della vittima nel film si parla poco e altrettanto poco di Rudy Guede ma è curioso che la più fortunata delle persone coinvolte nel delitto voglia mettere i puntini sulle i sui personaggi più colpiti: la vittima che non può più parlare e il presunto autore, ma non  aveva detto di essere a favore della giustizia?

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