di Rosa Ana De Santis

E’ cominciata la diaspora del fine settimana dei bagnanti. I fanatici della tintarella e del mare lasciano l’urbe per mettersi in fila verso il litorale e i suoi stabilimenti alla moda. Costa caro il servizio ombrellone e lettino: 15 euro di media per infilarsi come polli in batteria sull’arena. Senza nemmeno potersi fare il bagno. Perché - attenzione - la notizia poco emersa dell’anno è questa. L’indagine di Goletta Verde e il lavoro dei biologi di Legambiente non lascia spazio ai dubbi.

Sono 13 le foci dei corsi d’acqua nel Lazio altamente inquinanti. Due le bandiere nere in testa: a San Felice Circeo per l’inquinamento alla foce del canale sulla spiaggia di fronte a Viale Europa e Via Gibraleon e anche a Waterfront di Ostia, progetto targato Gianni Alemanno. Sono stati il presidente di Legambiente, Lorenzo Parlati, il responsabile del servizio scientifico, Giorgio Zampetti e Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente, ad ufficializzare i dati. Su otto canali campionati, sette risultano altamente inquinati.

Si parla di inquinamento microbiologico, di scarichi non depurati per il Circeo, mentre Waterfront e la colata di cemento ad Ostia, oltre a creare problemi irrecuperabili sull’arena e quindi sul controllo naturale del mare, ha sepolto ogni progetto di riqualificazione anche paesaggistica del litorale di Roma.

E parliamo quindi delle controverse bandiere blu. A vincere le bandiere blu 2014 diverse zone dell’Abruzzo, Sicilia e Sardegna, come al solito la Liguria, ma meno che nelle previsioni e con qualche incongruenza di cui si accorse già Stefania Prestigiacomo ai tempi in cui era a capo del Dicastero dell’Ambiente. Alcuni esempi? Spiagge abruzzesi e adriatiche che, poco dopo aver ricevuto la bandiera blu, hanno dovuto mettere i divieti di balneazione.

E ancora Fenicia Toscana, dove è possibile fare il bagno dentro al porto senza alcuna avvertenza né divieto e dove arrivò la bandiera blu senza che il Comune avesse nemmeno un depuratore. Caso denunciato nel rapporto sulla depurazione del Mar Mediterraneo Unpe/Map. Altra incongruenza tra le bandiere blu e le indicazioni di Touring Club. Insomma sfugge il confine tra l’esatta misurazione dell’inquinamento e la solerzia nel compilare i questionari sulle condizioni del mare da parte delle istituzioni coinvolte.

Il vademecum per l’assegnazione della bandiera blu, gestito dalla FEE (Federazione Educazione Ambientale) tiene conto di diversi punti - dalla gestione dei rifiuti, ai depuratori - ma l’aspetto più controverso è l’effettivo controllo dei parametri ambientali e scientifici che sono il nocciolo della questione. La Liguria rimane in testa, la Calabria e la Basilicata ai minimi e una bella new entry per il Lazio è data da Gaeta. Per i siti lacustri svetta il Trentino.
Pur con tutti i dubbi che questa classifica ripropone ogni volta, per prudenza, se siete maniaci del mare e abitate a Roma, consigliamo di puntare su Anzio. Pare che qui il mare sia più blu.

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