di Elena Ferrara

A metà strada tra le “Pagine gialle” e la “Guida Monaci”. Un “chi è” e un “Bignami” del mondo religioso che orbita attorno alla Chiesa di Roma. E’ questo, in sintesi, il contenuto del nuovo annuario pontificio che esce ora e che contiene “novità e dinamiche” che portano il governo mondiale dell’Oltretevere a fare i conti anche con il passato. Dalla lettura del volume - che entra di diritto nelle biblioteche della geopolitologia mondiale - si scoprono oggi una serie di “novità” relative alla vita della Chiesa cattolica nel mondo, a partire dal 2009. Perchè è in quest’anno che il Papa tedesco Benedetto XVI “ha eretto otto nuove Sedi vescovili e una prelatura”; ha “elevato una prelatura a diocesi e tre prefetture a vicariati apostolici”.

Si tratta di notevoli cambiamenti strutturali che hanno portato alla nomina di 169 nuovi vescovi chiamati a operare sulla linea del Papa e sulle scelte di politica estera dello stesso Vaticano. Ci sono poi in questo libro - “giallo e santo” - una serie di dati statistici che, riferiti all'anno 2008, forniscono un'analisi sintetica delle principali dinamiche riguardanti la Chiesa cattolica nelle 2.945 circoscrizioni ecclesiastiche del mondo. Risulta che nel periodo che va dal 2007 al 2008 i fedeli battezzati sono complessivamente passati da quasi 1.147 a 1.166 milioni, con un incremento assoluto di 19 milioni di fedeli e una percentuale pari all'1,7 per cento.

Confrontando questi dati con l'evoluzione della popolazione mondiale nello stesso periodo, passata da 6,62 a 6,70 miliardi, si osserva che l'incidenza dei cattolici a livello planetario è lievemente aumentata, dal 17,33 al 17,40 per cento. Tra il 2007 e il 2008 anche il numero dei vescovi è aumentato globalmente dell'1,13 per cento, passando da 4.946 a 5.002. L'incremento è stato significativo in Africa (più 1,83 per cento) e nelle Americhe (più 1,57 per cento), mentre in Asia (più 1,09 per cento) e in Europa (più 0,70 per cento) i valori si collocano sotto la media complessiva. L'Oceania registra nello stesso periodo un tasso di variazione meno del tre per cento.

Tali dinamiche differenziate non hanno però causato sostanziali modifiche nella distribuzione dei vescovi per continente. La situazione numerica dei sacerdoti, sia diocesani che religiosi, continua a mostrare, a livello aggregato, un'evoluzione moderata e comunque attorno all'un per cento nel periodo 2000-2008. I sacerdoti, diocesani e religiosi, infatti, sono aumentati nel corso degli ultimi nove anni, passando da 405.178 nel 2000 a 408.024 nel 2007 e a 409.166 nel 2008. Le suore, invece, sono diminuite del 7,8 per cento. Nel mondo erano 801.185 nell'anno 2000: nel 2008 se ne contavano 739.067, con una diminuzione relativa nel periodo del 7,8 per cento. Ma questa “svolta” è accolta con diffidenza negli ambienti religiosi più oltranzisti.

Quanto alla distribuzione del clero tra i continenti, nel 2008, questa è caratterizzata da una forte prevalenza di sacerdoti europei (47,1 per cento), quelli americani sono il 30 per cento; il clero asiatico incide per il 13,2 per cento, quello africano per l'8,7 per cento e quello nell'Oceania per l'1,2 per cento. Dal 2000 e il 2008, invece, non è variata l'incidenza relativa dei sacerdoti in Oceania; è però cresciuto il peso sia del clero africano, sia di quello asiatico e dei sacerdoti americani, mentre il clero europeo è vistosamente sceso dal 51,5 al 47,1 per cento.

Sempre in questo contesto - pur rilevando il calo generale delle suore - resta il fatto che i gruppi più numerosi di religiose professe si trovano in Europa (40,9 per cento) e in America (27,5 per cento) e che le contrazioni di maggior rilievo si sono manifestate ugualmente in Europa (meno 17,6 per cento) e in America (meno 12,9 per cento), oltre che in Oceania (meno 14,9 per cento), mentre in Africa e in Asia si hanno dei notevoli aumenti (più 21,2 per cento per l'Africa e più 16,4 per l'Asia), che controbilanciano l'anzidetta diminuzione, ma non sino al punto di annullarla.

A livello globale, il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da 115.919 nel 2007 a 117.024 nel 2008. Complessivamente nel biennio si è avuto un tasso di aumento di circa l'un per cento. Tale variazione relativa è stata positiva in Africa (3,6 per cento), in Asia (4,4 per cento) e in Oceania (6,5 per cento), mentre l'Europa - caratterizzata da forti crisi ideologiche - ha fatto registrare un calo del 4,3 per cento. L'America presenta invece una situazione di quasi stazionarietà pur se in Vaticano sostengono che in quel paese c’è ancora uno sterminato campo di azione.

Un fatto è comunque certo. Ed è che questo “Annuario”, con i dati che si riferiscono ai paesi emergenti, dimostra sempre più che la geografia dei cattolici segnala un calo dei motivi ideologici e lascia il passo a considerazioni geopolitiche. Ed è questa, sembra, la linea scelta dal papa polacco e dal suo entourage.

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