di Luca Alberini

E' un altro scacco a Ciampi, ma nessuno si aspettava veramente niente di diverso. Berlusconi, alla fine, ha ottenuto che la commissione di Vigilanza Rai votasse un regolamento a sua immagine e misura. E per la prima volta nella storia, un Presidente del Consiglio dei Ministri chiuderà la campagna elettorale video con due conferenze stampa: una in veste di premier, l'altra come leader della coalizione di centro destra. Sarà solo. Senza alleati e senza nemici. Un regolamento davvero ad personam che ha fatto gridare allo scandalo la sinistra, ma tant'é. Prodi sarà in video molto meno e gli scontri previsti con il Cavaliere saranno solo due. La par condicio è definitivamente sepolta. E comunque entrerà in vigore a partire dal giorno dello scioglimento delle Camere, l'11 febbraio. Se qualcuno temeva che fino ad allora, avremmo assistito ad una indigestione di Cavaliere in tv, si rassereni; anche dopo sarà lo stesso. Ci sono volute poco meno di due ore alla Vigilanza per riuscire ad esaminare i 32 emendamenti che mancavano all'appello per approvare il regolamento. A portar via tempo, in realtà, sono stati appena due emendamenti. Il primo era quello presentato da Butti (An), Caparini (Lega), Iervolino e Lainati (Fi) il cui intento era quello di aggiungere la possibilità al presidente del Consiglio di concludere con una conferenza stampa il ciclo delle conferenze stampa stesse. L'emendamento e' passato con i voti della maggioranza di governo.

L'opposizione ha contestato che in questo modo Berlusconi avrà la possibilità di fare due conferenze stampa ravvicinatissime, ma la maggioranza contraria è stata schiacciante. Pare che, comunque, gli alleati abbiano chiesto di prendere parte, almeno, alla conferenza stampa di coalizione e da Forza Italia sarebbero giunte rassicurazioni in questo senso. Ma è tutta da vedersi. "In teoria Berlusconi potrebbe tenere due conferenze stampa - ha spiegato il capogruppo alla Camera di An, Ignazio La Russa - ma Forza Italia ha assicurato che non sarà così e a me basta l'impegno politico". A lui basta.
Saranno i sondaggi dell'ultimo minuto, nella realtà, a stabilire come finirà la partita dell'audience all'interno della cdl.

Il secondo emendamento su cui maggioranza e opposizione si sono trovate divise e' stato quello dei faccia a faccia. Alla fine saranno cinque: i primi due vedranno di fronte i capi delle due coalizioni, Prodi e Berlusconi, negli altri tre si confronteranno i rappresentanti delle due coalizioni scelti all'interno delle coalizioni stesse. La Russa ha già anticipato che per An un faccia a faccia sarà sostenuto da Fini. Ciascuna conferenza-dibattito avrà la durata di un'ora e quindici minuti e sarà trasmesso da Rai Uno, in orari non coincidenti con le conferenze stampa. A ogni faccia a faccia prenderanno parte due giornalisti. Ciascun capo di coalizione partecipante proporrà un elenco di tre giornalisti di tre testate diverse dal quale ne verrà estratto a sorte uno. La conferenza-dibattito verrà moderata da un giornalista Rai, mentre gli altri giornalisti potranno porre domande in un tempo non superiore ai 30 secondi.

Insomma, per farla breve, la maggioranza ha compiuto in commissione di Vigilanza l'ennesimo strappo alle regole approvando ex novo la creazione di una speciale tribuna elettorale per il Presidente del Consiglio. Nel concreto, Berlusconi sarà in video nei due giorni più delicati e finali della campagna elettorale senza possibilità di repliche da parte di alcuno. Come nelle sue aziende o in Forza Italia. L'ha voluto e l'ha ottenuto. L'Italia che vuole Berlusconi nei prossimi tre mesi sarà invasa dalla sua faccia ancora in tutte le tv, sui manifesti 6X3 che costano una briscola e sono un insulto a chi stenta di arrivare alla fine del mese, fino alla norma estrema di chiudere lui da solo la campagna elettorale mediatica. C'è anche da giurare che avrà comunque il coraggio di dire che tutto questo non è vero. Che si tratta, come al solito, delle solite menzogne della stampa comunista…

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