di Carlo Benedetti

MOSCA.Le storie sulla morte di Stalin sono tante e tutte misteriose. Malattia o complotto? Infarto o delitto? Veleno? E se di delitto si è trattato chi è stato il mandante? Chi il killer? Beria, il grigio esponente della sicurezza? O un Krusciov ansioso di prendere il posto del grande capo? E cosa avvenne in quelle tragiche ore al Cremlino e nella dacia dove Stalin era solito passare gran parte del suo tempo? Le risposte sono tante e tutte diverse. Non c’è una verità perchè ci sono tante versioni. Ed ora, a Mosca, ne arriva un’altra. E’ quella che il regista russo Grigorij Ljubomirov cercherà di fornire ai telespettatori con il suo serial intitolato “Stalin.Live”. C’è quindi attesa per questo lavoro che si annuncia come estremamente documentato, basato su testimonianze e documenti dell’epoca. Tutto relativo a quell’arco di tempo del febbraio 1953 che la tv cercherà di riportare alla luce arrivando poi al momento della morte che le cronache ufficiali fissano per il 5 marzo 1953. La particolarità del serial - dice il regista - consisterà però nel fatto che la rievocazione dei fatti spetterà allo stesso Stalin (l’attore David Ghiorgobiani, anche lui georgiano). Sarà “lui” a ripercorrere le tappe della vita e, soprattutto, le vicende delle ultime ore. Il telspettatore si troverà così di fronte ad un serial che dovrebbe essere allo stesso tempo un lavoro storico e un giallo. Molti, infatti, i segreti ancora da chiarire. Ljubomirov si riferirà ampiamente alle vicende familiari di Stalin. Al suo primo matrimonio - avvenuto nel 1904 - con Ekaterina Svanidze, una contadina che morì nel 1907 lasciandogli un figlio, Jakov. Verranno poi ricostruite le vicende che portarono la seconda moglie - Nadesda Allilueva, figlia di un rivoluzionario georgiano, sposata nel 1919 - al suicidio avvenuto nel 1932. Da quel matrimonio Stalin ebbe due altri figli: Vasilij e Svetlana. Ma il film dovrebbe contenere anche una parte poco nota della vita di Stalin e cioè quella relativa al suo rapporto con Valentina Istomina, una cameriera che per diciotto anni visse con lui nella dacia “Blisnje”. E su questa storia si concentrerà gran parte della rievocazione proprio perchè questa donna misteriosa - restata sempre lontana dalle cronache politiche e mondane - era considerata dal Cremlino come la vera moglie di Stalin... L’effetto sorpresa, quindi, non dovrebbe mancare. E tutto sulla base di ricordi di parenti, amici, e contemporanei che contribuiranno alla ricostruzione degli “ultimi giorni”.
Dice il regista: “L’ultimo mese della vita di Stalin è il periodo chiave che spiega tutta la sua biografia. E’ in questo periodo che rivede quello che ha fatto nel corso della vita tenendo sempre in mano i fili del potere, ma vivendo in solitudine e leggendo la Bibbia...”.

Per ora, comunque, nessuna rivelazione relativa al complotto. Ljubomirov punta all’effetto sorpresa certo che questo “Stalin.Live” farà discutere proprio perchè lontano dalla memorialistica tradizionale. Non manca poi l’aspetto commerciale perchè la tv russa è certa che il “serial” farà il giro del mondo... “. Ed è proprio per questo - dice ancora il regista - che ho cercato di abbandonare gli stereotipi e presentare uno Stalin reale, lontano dalle passate interpretazioni. Sono andato a riprendere i luoghi reali della vita di un uomo che può essere amato ed odiato.... In lui ci sono tanti personaggi. Un uomo, per dirla con Robert Conquest “che più di ogni altro ha determinato il corso del XX secolo”. Un personaggio enigmatico che Trotzkij definì “una mediocrità, ma non una nullità” e che per Kamenev era invece “solo un piccolo politico di provincia”. Per lo storico Robert Tucker fu un personaggio che riuscì a vivere sfruttando la sua “straordinaria abilità istrionica”. Per Kennan, Stalin era un “attore provetto” e lo stesso giudizio è stato avanzato da Adam Ulam che ha parlato del suo “consumato talento d’attore”.

L’enigma Stalin continua. Pur se molti, in questa nuova Russia, cercano di annullare il suo nome anche dalle guide turistiche. Come è il caso di quella più recente scritta da un certo Rafael Chalchatov il quale, descrivendo il mausoleo di Lenin e le tombe che si allineano accanto al muro del Cremlino, si è “dimenticato” di fare il nome di Stalin che nella Piazza Rossa, dopo aver condiviso con Lenin - sino al 1961 - la cripta, ha ora un suo monumento... Si ripete così quello che fece Breznev con Krusciov quando, dopo averlo fatto fuori dal vertice del Partito, lo cancellò anche dai libri di storia. Il lavoro che ora presenta il regista Ljubomirov dovrebbe cercare di riportare l’analisi su Stalin su un binario reale ed onesto. Questa, almeno, la speranza che si coglie a Mosca dove il revisionismo post-sovietico ha già più volte riscritto la storia.

Intanto sul tema del rapporto dei russi di oggi con Stalin esce una inchiesta sociologica (curata dal centro studi “Jurij Levada” e pubblicata dal settimanale “Argumenty i fakty”) dalla quale risulta che il 33% degli intervistati “non conosce ancora tutta la verità sull’attività di Stalin”; il 31% lo considera “colpevole per aver represso milioni di persone”; il 29% afferma che grazie alla sua attività “la Russia vinse la guerra”; il 21% sostiene che “solo un leader coraggioso e forte ha fatto del Paese una potenza”; il 16% difende il suo operato mettendolo in relazione alla situazione che allora c’era nel paese e un altro 16% ritiene che per il popolo russo “è necessario un dirigente come Stalin”; il 15% condanna Stalin accusandolo di non aver preparato il paese per quel conflitto mondiale iniziato nel 1941; un altro 9% lo accusa di aver realizzato un sistema ostile agli ideali del socialismo; per l’8% Stalin fu il continuatore dell’opera iniziata da Lenin e dagli altri bolscevichi. E infine: un 5% sostiene che contro Stalin si pronunciano quanti non difendono gli interessi del popolo russo. Un altro 5% non risponde alle domande dell’inchiesta.



Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy