di Michele Paris

Per sostituire il Segretario al Tesoro uscente, Tim Geithner, Barack Obama ha scelto ufficialmente qualche giorno fa il suo attuale capo di gabinetto, il veterano dei tagli al bilancio ed ex speculatore di Wall Street, Jacob “Jack” Lew. Da tre decenni implicato nelle politiche legate alla riduzione della spesa sociale e della deregulation dell’industria finanziaria, Lew rappresenta la scelta ideale per il presidente in vista delle imminenti trattative tra la Casa Bianca e i repubblicani al Congresso sulla questione del debito americano.

A conferma del ruolo ricoperto da Jack Lew, e di quello che sarà chiamato a svolgere, il presidente democratico giovedì scorso dalla Casa Bianca ha affermato che “per tutte le chiacchiere attorno alla riduzione del deficit, per fare in modo che i nostri conti siano in ordine, questo è l’uomo che se ne è occupato in prima persona”.

Lew andrà a rimpiazzare un Tim Geithner i cui quattro anni a fianco di Obama sono stati caratterizzati da uno sforzo continuo per salvaguardare i colossi della finanza americana dalle conseguenze della crisi che essi stessi hanno provocato. Di fronte al vasto risentimento popolare nei confronti di Wall Street, Geithner ha fatto in modo, tra l’altro, che nessun dirigente di alto livello delle banche implicate nel crollo dell’economia venisse incriminato, che i loro bonus milionari continuassero ad essere garantiti senza limiti e che gli aiuti alle vittime delle frodi immobiliari rimanessero sostanzialmente ininfluenti.

Dal Dipartimento del Tesoro, in ogni caso, Jack Lew avrà ora l’incarico di guidare l’assalto a programmi pubblici come Social Security, Medicare e Medicaid, già ampiamente annunciato dalla stessa Casa Bianca dopo il recente accordo che ha evitato temporaneamente il cosiddetto “fiscal cliff”.

L’esperienza di Lew negli affari relativi al bilancio federale, d’altra parte, risale addirittura ai tempi dell’amministrazione Reagan. Come consigliere dell’ex speaker democratico della Camera dei Rappresentanti, Tip O’Neill, nel 1983 contribuì infatti al raggiungimento di un accordo bipartisan con il presidente repubblicano per “salvare” Social Security, attraverso un innalzamento dei contributi dei lavoratori dipendenti e dell’età necessaria per ottenerne i benefici.

Successivamente, tra il 1995 e il 1998, fu il vice direttore dell’Ufficio per la Gestione e il Bilancio della Casa Bianca (OMB), partecipando tra l’altro alle trattative che portarono all’approvazione del Balanced Budget Act del 1997, un pacchetto di misure per giungere al pareggio di bilancio cinque anni più tardi. In esso erano inclusi tagli per 112 miliardi di dollari a Medicare e riduzioni per 44 miliardi ai rimborsi destinati a medici e ospedali.

Il suo zelo venne premiato da Bill Clinton nel 1998, quando fu nominato alla direzione dell’OMB, dove rimase fino al gennaio del 2001. In questo incarico partecipò attivamente alla formulazione di due leggi - Financial Services Modernization Act del 1999 e Commodity Futures Modernization Act del 2000 - che spianarono la strada alla deregolamentazione del settore bancario negli Stati Uniti.

Con l’ingresso di George W. Bush alla Casa Bianca, Jack Lew mise a frutto gli anni trascorsi a Washington per arricchirsi nel settore privato. Dopo avere preso iniziative anti-sindacali in un ruolo dirigenziale alla New York University, nel 2006 Lew ottenne un impiego decisamente più redditizio a Wall Street, per il colosso Citigroup.

Come direttore operativo della cosiddetta sezione “Global Wealth Management” e successivamente degli “Alternative Investments”, il prossimo Segretario al Tesoro gestì i servizi finanziari dedicati ad una ristretta cerchia di multi-miliardari e le operazioni legate ai derivati, raccogliendo enormi profitti grazie al crollo del mercato immobiliare.

Singolarmente, mentre Tim Geithner, dapprima come presidente della sezione di New York della Federal Reserve e poi come Segretario al Tesoro di Obama, si occupava del salvataggio delle banche di Wall Street, elargendo anche 45 miliardi di dollari di denaro pubblico a Citigroup, il suo successore incassava compensi milionari per avere contribuito al tracollo dell’economia.

Come ha messo in luce un’indagine del Senato americano, l’unità diretta da Jack Lew a Citigroup era inoltre coinvolta in un investimento gestito dal proprietario di uno dei principali “hedge fund” di Wall Street, John Paulson. Quest’ultimo aveva collaborato con molte banche di investimenti nell’emissione di titoli tossici legati al settore dei mutui subprime all’insaputa dei propri clienti, un’attività criminale che portò ad un’inchiesta ufficiale e, ad esempio, ad una sanzione di oltre 500 milioni di dollari a carico di Goldman Sachs, uno dei partner d’affari di Paulson.

Per i suoi servizi a Citigroup, lo stipendio di Jack Lew ammontava a 1,1 milioni di dollari, mentre ricevette anche 900 mila dollari di bonus poco dopo l’intervento del Tesoro per salvare la banca di Wall Street per cui lavorava.

Lew tornò poi ad ottenere un incarico governativo con l’arrivo di Obama alla Casa Bianca. Inizialmente scelto da Hillary Clinton come vice Segretario di Stato per la Gestione e le Risorse, nel novembre 2010 passò alla direzione dell’Ufficio per la Gestione e il Bilancio, una posizione che aveva ricoperto durante la presidenza Clinton. Nel gennaio dello scorso anno divenne infine capo di gabinetto di Obama, succedendo ad altri due ex top manager milionari di Wall Street, Rahm Emanuel e William Daley.

Il trasferimento di Lew al Dipartimento del Tesoro costringerà così il presidente democratico a scegliere il quinto capo di gabinetto della sua amministrazione. La scelta per l’assegnazione di questo incarico, definito da molti commentatori il più importante tra quelli non sottoposti a voto popolare negli Stati Uniti, secondo i media d’oltreoceano sarebbe ristretta a due candidati, l’attuale vice-consigliere per la sicurezza nazionale, Denis McDonough, e il capo di gabinetto del vice-presidente Biden, nonché in precedenza di Al Gore, Ron Klain.

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