di Emanuela Pessina

BERLINO. Stresstest, un termine particolarmente versatile che ha raccontato, negli ultimi dodici mesi, le tensioni presenti in numerosi ambiti della nostra società, e per questo largamente adoperato dai media. Tanto presente nella comunicazione quotidiana, in realtà, che i tedeschi hanno deciso di eleggerlo “parola dell’anno 2011”. Stresstest si potrebbe forse tradurre, in italiano, “test di resistenza allo stress” e indica un processo che ha perseguitato nel 2011 banche, governi e centrali nucleari di tutto il mondo, queste ultime alla luce della catastrofe di Fukushiima. E la Germania è ora pronta a scommetterci: il termine ha un futuro ed entrerà a far parte del linguaggio quotidiano dei cittadini.

Nato nel 1971 come semplice concorso, l’elezione della “parola dell’anno” è diventata ormai una tradizione per tutti i filologi tedeschi e non solo. Un gruppo di linguisti della Gesellschaft für deutsche Sprache, la Società per la Lingua Tedesca con sede a Wiesbaden, si riunisce nell’ultimo mese di ogni anno per scegliere, tra centinaia di proposte, la parola che più ha segnato il discorso pubblico e mediatico dell’anno in corso: lo scopo è identificare la parola che più caratterizza l’anno e che ha più possibilità di essere utilizzata anche in futuro. E’ la rivista Sprache und Literatur in Wissenschaft und Unterricht a pubblicarne poi i risultati, in un breve articolo in cui vengono commentate tutte le parole più significative dell’anno.

La parola stresstest è stata selezionata qeust’anno, in particolare, per la sua versatilità. Nato come termine medico, nel 2011 stresstest è stato utilizzato per le banche e ha acquistato notorietà alla luce della profonda crisi economica che ha accompagnato i mercati. Nonostante gli istituti bancari si sottopongano periodicamente a stresstest, quest’anno la loro resistenza è stata messa veramente alla prova in una situazione di tensione e crisi costante e i risultati dei test hanno spesso occupato le prime pagine dei giornali. Da notizia di nicchia, gli stresstest delle banche sono entrati a far parte dell’informazione di massa.

I media non si sono tuttavia risparmiati, nel 2011, di utilizzare il termine stresstest anche in campo politico. La Germania si riferisce ai numerosi appuntamenti elettorali che l’hanno segnata, sei in tutto: si tratta delle elezioni regionali, che hanno messo a dura, durissima prova, il Governo Merkel, alla stregua di veri e propri stresstest, una misura della capacità di resistenza della coalizione cristianodemocratica- liberale. Anche se, in realtà, ad essere messi alla prova nel 2011 sono stati molti governi sparsi in tutto il mondo: a partire dai Paesi arabi, coinvolti nella spirale di cambiamento che ha dato origine alla primavera araba, per finire con quelli europei, messi in discussione dalla crisi economica. E molti di questi governi, ora lo sappiamo, non hanno retto ai test, a partire dal nostro.

Così come le centrali nucleari, sottoposte ovunque a stresstest concreti e mediatici dopo la catastrofe di Fukushiima: come in Germania, dove le centrali nucleari non sono sopravissute alla prova mediatica, o in Italia, dove i cittadini, interpellati da un referendum, hanno detto No. Altrove, invece, hanno prevalso i risultati più o meno attendibili degli stresstest concreti. E il nucleare ancora c’è.

Il 2011 sarà quindi un anno ricordato per le tensioni che ha messo a dura prova la capacità di resistenza di molte istituzioni, scommettono i linguisti tedeschi, e per i test preventivi condotti in questo ambito. La scelta non è stata delle più semplici, hanno comunque spiegato i giuristi: nella top ten tedesca delle parole dell’anno ci sono molti termini prettamente riferiti alla crisi economica, mentre al terzo posto c’è arabellion, in riferimento alle ribellioni- rivoluzioni arabe.

Da segnalare, in particolare, la proposta guttenbergen, anch’essa fra i primi dieci, dal cognome dell’ex-ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, dimessosi lo scorso marzo per aver copiato la tesi di laurea. Il verbo guttenbergen indicherebbe proprio l’atto del copiare, o del portare a termine un compito con mezzi poco leciti. I giuristi assicurano che il termine è molto usato dai più giovani: forse più simpatico e interessante di stresstest, ma non abbastanza versatile, purtroppo, per essere inserito nei vocabolari di lingua tedesca.

 

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy