di Bianca Cerri

Prima di entrare nella Polizia Militare USA, Forrest Fogarty era uno skin-head oltre che componente della band musicale più popolare tra le destre. Ma Fogarty non è che uno dei 350 militari americani di stanza in Iraq provenienti da formazioni estremiste e filo-naziste.
Già nel 1960, l'allora presidente Kennedy fu costretto a prendere provvedimenti contro il generale Walker, a capo della 24° divisione di fanteria di stanza in Europa, che indottrinava i suoi uomini sull'ideologia nazista. Pochi anni dopo, il governatore dell'Alabama spalleggiò la nascita di un gruppo di estrema destra conosciuto con il nome di "Figli della Libertà", poi divenuto Alleanza Nazionale. Negli anni Novanta, il sergente Timothy Hall venne eletto capo dell'Ufficio Reclute nella contea di Tarrant, Texas, nonostante la sua dichiarata appartenenza al KKK. In tempi più recenti, il Dipartimento della Difesa USA ha ammesso che nell'esercito esistono personaggi legati ai gruppi neo-nazisti cercando però di minimizzare la cosa. In altre parole, si tratterebbe delle solite "mele marce" tra le quali si nascondono però uomini come T. J. Leyden, passato dalla gang di skin-heads Hammerskins direttamente nei ranghi dei marines.

Già nel 1995, l'82° divisione aeronautica pullulava di soggetti filo nazisti che avevano issato sulle baracche della base di Fort Braggs la bandiera con la svastica. Diciannove avieri finirono poi sotto processo per aver crivellato di colpi due commilitoni di colore. Dopo il duplice omicidio, nelle camerate furono rinvenuti testi inneggianti al nazismo. In quella occasione, il Pentagono assicurò che le ideologie non avrebbero più prevaricato l'onore dei soldati ma quando le reclute diminuirono, gli alti ranghi decisero di non guardare tanto per il sottile. Rimase in vigore la regola che vietava di accettare uomini o donne con tatuaggi inneggianti al fascismo o al nazismo, ma gli ufficiali addetti alle selezioni fingevano di non vederli. Robert West, 23 anni, è stato regolarmente arruolato e spedito in una base militare in Georgia, nonostante un tatuaggio raffigurante una bandiera con la svastica su un braccio. Sull'altro braccio, West si è fatto tatuare la frase "Non scherzare con me o ti apro le arterie", tanto per far conoscere a tutti la sua indole fraterna.

Subito dopo l'attacco all'Iraq, il Pentagono è divenuto ancora più permissivo e facinorosi di tutti i tipi sono riusciti ad arruolarsi. I capi militari si difendono dicendo che non si può limitare la libertà di pensiero; grazie a questo principio Matt Bushbacker, capo di una setta filo-nazista, ha iniziato una brillante carriera nella Marina USA. Il Center for Southern Poverty aveva avvertito il Pentagono della pericolosità di Bushbacker, ma gli avvertimenti sono stati ignorati. Autodefinitosi "fautore degli stermini di massa", Bushbacker aggiornava regolarmente il suo blog razzista da Baghdad, dove oggi non è difficile imbattersi in scritte inneggianti alla Nazione Ariana.
Il collega John Fain, ingegnere aeronautico, confessa invece di aver sempre nutrito sentimenti anti-semiti e sognato di sterminare ebrei. Fain ha indossato la divisa perché l'esercito USA gli sembrava "l'istituzione più simile al nazismo". Shawn Stewart, leader del Movimento Sociale Transnazionale, altra formazione neo-nazista, dopo aver completato la missione in Iraq nel corpo dei marines, è oggi candidato alla Camera per il collegio del Montana. Nell'esercito nessuno ha mai criticato le sue posizioni.

Il sottosegretario alla Difesa USA ha dichiarato la scorsa settimana che s'impegnerà per un ritorno ai veri valori militari. Sempre che la nebbia della guerra non gli impedisca di vedere le svastiche e le croci uncinate che sventolano sulle basi americane nei paesi dove i nazi-skin si stanno impegnando per ripristinare la democrazia.

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