di Luca Mazzucato 

NEW YORK. L'atmosfera è surreale a Zuccotti Park. Dove fino a ieri campeggiavano centinaia di giovani ribelli, ora si vedono solo transenne di metallo della polizia. Non si può più attraversare il parco, tranne per uno stretto ingresso sorvegliato dalla security privata, che controlla le borse, ferma chi porta una coperta, segnala alla polizia a pochi metri eventuali sospetti. Dentro il parco, al di là della security, qualche decina di persona all'inizio, poi via via oltre un centinaio.

Roberto Saviano parla al 99%: “mic check? Mic check!” (prova microfono ndr). Decine di telecamere lo incalzano, tra la folla e le sue guardie del corpo. È illegale usare megafoni, la polizia non aspetta altro pretesto per arrestarti sul posto. Quindi lo scrittore deve gridare per farsi sentire, tra il vento e il vocio tutt'intorno. Ogni frase pronunciata, ripetuta dal microfono umano, come ci ha abituato Occupy Wall Street. L'emozione di sentirsi parte di quest'onda di parole che si espande dal centro alle estremità della folla è indescrivibile. “This is what democracy looks like!” Questa è la democrazia.

Una lezione sulla Mafia e Wall St, su come la criminalità organizzata sfrutti la crisi finanziaria per allargare i suoi tentacoli. Il ruolo svolto in Italia dalle mafie, qui in America, spetta alle grosse banche “too big to fail.” Dunque gli americani sono in perfetta sintonia con Saviano, capiscono bene di cosa si parli, mutatis mutandis. È difficile fare discorsi articolati usando il mic check di Occupy Wall Street, ma Saviano sembra entusiasmare gli attivisti che gli si stringono cercando di carpire le sue parole.

Ora che il sindaco Bloomberg ha sgomberato la rivolta, per un giorno luogo simbolo del 99% è diventato meta più che altro di turisti. Tra le decine di italiani riusciti a intrufolarsi all'interno del parco, molti invece gli americani che non hanno idea di cosa stia succedendo. Con aria spocchiosa, certi si chiedono chi sia quel tizio o se sappia almeno parlare inglese, sarcasmo che ovviamente non fa centro data la perfetta dizione inglese di Saviano. Le troupe televisive americane gli fanno domande e tra la folla che lo circonda, mentre questi cammina qua e là per il parco, svettano le due guardie del corpo, due colossi della legge a protezione di Saviano, armati di auricolare come in Men in Black.

Dopo l'enorme mobilitazione di Giovedì 17 novembre, con gli arresti di massa che ne sono seguiti, in questo freddo giorno di novembre l'1% sembra aver vinto la battaglia, anche se per poche ore. Ancora una volta la polizia e le autorità cittadine puntano sulla repressione, facendo si spera un clamoroso autogol. Con l'arrivo dell'inverno, l'occupazione di Zuccotti Park si prospettava piena di complicazioni, soprattutto polmonari. Il sindaco ha optato per sgombero arrestando quattrocento persone, in una retata coordinata a livello federale con la polizia di altre città, come Oakland, dove la protesta sta crescendo.

Il modo in cui si è arrivati allo scontro finale tra polizia e attivisti è un simbolo dei metodi oppressivi dell'1%: in questo caso l'insider trading. Zuccotti Park é di proprietà di una grossa azienda, la Brookfield Properties. Il parco fu costruito nel 1968, in cambio di una deroga alle regole cittadine che permise di aumentare la cubatura del grattacielo della Brookfield. La proprietà è privata, ma è vincolato a garantire l'accesso al pubblico ventiquattro ore su ventiquattro, tutti i giorni. A meno che la proprietà non ne richieda l'evacuazione, la polizia non può intervenire.

Per due mesi, il consiglio di amministrazione della società è rimasto indeciso. La fidanzata del sindaco Bloomberg siede nel consiglio di amministrazione di Brookfield e per due mesi ha tentato invano di convincere l'intera proprietà a chiedere l'intervento della polizia, finché la settimana scorsa ha finalmente vinto la battaglia. Ma ancora una volta, la brutalità della polizia è stata un vero e proprio boomerang per Bloomberg e il pubblico è saldamente a favore degli sfollati e della loro protesta.

In alcune altre città, gli Occupy si sono spostati nei campus universitari oppure hanno trovato amministrazioni locali più bendisposte. A Washington DC, nel cuore dell'Impero, le tende di OccupyDC popolano un parco cittadino a un isolato dalla Casa Bianca. “Non cambia molto se ce li teniamo qui nel parco,” mi svela un amico del posto, “tanto davanti alla Casa Bianca ci son sempre attivisti accampati ogni giorno. Almeno così si evitano gli scontri e tutti sono contenti.” La capitale supera a sinistra la grande mela.

Un risultato duraturo Occupy Wall Street l'ha sicuramente portato a casa. Gli americani pensavano di vivere nel Paese delle Libertà, ma tutto a un tratto si son risvegliati in uno stato di polizia. Le immagini di guerriglia urbana a Wall Street, Berkeley e Oakland sono per il pubblico indistinguibili dalla repressione militare in Tahrir Square o in Siria. Arresti di massa, giornalisti, troupe televisive, avvocati, persino bambini rastrellati e montati su camionette, accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Uso massiccio e indiscriminato di spray urticante, nell'era di Youtube non si può più nascondere, in pochi minuti i video degli abusi vengono visti da centinaia di migliaia di utenti.

Occupy Wall Street ha raccolto finora più di mezzo milione di dollari in donazioni online. Riusciranno se non altro a pagare le spese legali per le centinaia di persone arrestate. La vera domanda ora è cosa fare. Il pericolo è che l'enorme potenziale sprigionato da questa rivolta degli “underemployed and overqualified” svanisca nel nulla. Il ciclo delle news televisive e della carta stampata è completamente controllato dalle corporation, proprio quell'1% contro cui la rivolta si è coalizzata.

Il tentativo è di tornare all'oscuramento, da cui il movimento era uscito grazie agli arresti di massa per la marcia sul ponte di Brooklyn. L'idea di spostare gli accampamenti nei campus universitari è sicuramente una mossa azzeccata, per mettere a punto una nuova strategia di primavera - la campagna elettorale è in arrivo, chissà da che parte decideranno di stare i democratici e l'Amministrazione. La strada è ancora in salita, ma quando non si ha niente da perdere, tranne liberarsi dagli enormi debiti accumulati per andare al college, non resta altro che occupare.

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