di Fabrizio Casari

Un'alleanza a tre. Fidel Castro, Hugo Chavez, Evo Morales. Tre Paesi come Cuba, Venezuela e Bolivia che sono rappresentati da tre personaggi che incarnano tre generazioni di rivoluzionari.
Da sabato scorso infatti, la Bolivia di Evo si è associata con Cuba e Venezuela nell'ALBA (Alternativa Bolivariana de las Americas), alternativa popolare, di metodo e sostanza, d'indirizzo e scopi, all'Alca, rappresentazione evidente della volontà di controllo delle economie latinoamericane da Washington, che gli Stati Uniti hanno tentato d'imporre al continente. L'adesione della Bolivia arriva ad un anno esatto dalla fondazione dell'Alba e ha visto l'aspetto formale dell'adesione del paese andino nella firma del Trattato Commerciale dei Popoli (Tratado Comercial de los Pueblos), scelta dalla Bolivia come alternativa netta al TLC (Tratado de Libre Comercio), versione bilaterale e bonsai della ormai sepolta Alca. L'incontro a L'Avana, che ha visto la firma del Trattato e al quale ha partecipato Daniel Ortega, candidato sandinista alle elezioni di novembre in Nicaragua, è stato definito il "mini vertice socialista" e le multinazionali straniere, che operano come piovre sulle ricchezze latinoamericane e come caporali sulle braccia a basso costo dei lavoratori, in coro con l'imprenditoria locale ad esse devota hanno offerto commenti preoccupati al riguardo. Il Tratado comercial de los Pueblos si fonda su un principio antico, talmente antico che rappresenta la modernità possibile: ognuno dei tre paesi mette in campo le sue risorse migliori per scambiarle con gli altri due. Caracas offrirà aiuto energetico, L'Avana garantirà sanità e istruzione, La Paz prodotti agricoli e gas.

L'adesione boliviana al Trattato cade proprio come un macigno sulla riunione della Comunità Andina prevista per i prossimi giorni: il timore è che La Paz possa sfilarsi seguendo l'esempio del Venezuela; il che, con le urne peruviane ancora aperte, che potrebbero assegnare il trionfo elettorale a Humala, farebbe presagire la probabile fine di un organismo che nella storia si è incaricato di fornire mercati alle multinazionali Usa e obbedienza politico-commerciale alla Casa Bianca. L'alleanza dei tre è aperta anche ad altri, come ha sottolineato Evo Morales al suo arrivo a Cuba: "E' ora di volgere lo sguardo in un'altra direzione - ha detto il Presidente boliviano - nella ricerca delle forme di cooperazione e collaborazione a livello regionale e continentale". Tanto per far capire a cosa si riferiva, Evo ha ricordato che lo scambio commerciale con Cuba arriva a malapena ai cinquemila dollari annuali, quando dai cereali, alla soya, alla foglie di coca, i prodotti che la Bolivia potrebbe immettere nel mercato bilaterale assicurerebbero ben altro livello nello scambio.
A confortare Morales, Hugo Chavez ha assicurato che l'impegno di Cuba e Venezuela all'acquisto ad un giusto prezzo della soya che la Bolivia produce, sostituirà, migliorandone i ricavi per La Paz, quello fino ad ora in corso con la Colombia e il Perù, che hanno appena firmato il TLC con gli Stati Uniti, dove s'impegnano all'acquisto in esclusiva dei loro prodotti direttamente dal mercato statunitense ed alle condizioni che questo impone.

E' proprio la firma da parte di Lima e Bogotà dei TLC con Washington che ha decretato la sostanziale agonia della Comunità Andina. L'organismo, la cui presidenza di turno era proprio del Venezuela, venne alla luce 37 anni or sono, era composto da Venezuela, Perù, Colombia, Ecuador e Bolivia e vedeva un regime d'interscambio di prodotti tra i paesi membri che è stato sostanzialmente azzerato dalla firma del TLC con gli Usa da parte di Perù e Colombia. "Un esempio flagrante di bigamia" ha definito Chavez la firma degli accordi tra Usa, Perù e Colombia, "che partecipano ad un organismo dedito alla integrazione latinoamericana mentre firmano accordi che la negano nei fatti.

Il timore dell'establishment statunitense e dei suoi supporters insediati alle presidenze dei paesi fedeli, è che il Venezuela, come la Bolivia, possano lasciare al loro destino la comunità Andina per aderire al Mercosur, l'organismo formato da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay.
L'Ecuador ha dichiarato che non sospenderà i suoi negoziati con il gigante del nord, così come Perù e Colombia. Alejandro Toledo, funzionario statunitense alla scadenza della presidenza del Perù, ha accusato Chavez di essere "un elemento destabilizzatore in America latina", copiando senza troppa fantasia le frasi pronunciate dalla Casa Bianca la settimana scorsa. Washington.

La Casa Bianca, che ha sempre presente il legame inscindibile tra la rappresentazione dei suoi affari e quella della democrazia, ha ovviamente aggiunto che Chavez sostiene e copre i terroristi, dimenticandosi di citare i cubanoamericani ricercati internazionali per terrorismo e stragi contro Cuba, Bahamas, Panama, Venezuela e gli stessi Stati Uniti, che prosperano felici in Florida, ricevono sostegno e decorazioni pubbliche dalle mani dei sindaci e dei Governatori e posano per le foto ricordo alle spalle del presidente Bush.
Il loro migliore amico.

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