di Giuseppe Zaccagni

Grande rispetto per quello che ha fatto il popolo coreano in lotta contro l’imperialismo. E grande attenzione e sostegno a quella costruzione nazionale portata avanti da Kim Il Sung negli anni ruggenti della guerra contro gli invasori imperialisti giapponesi fino alla vittoria e alla liberazione del Paese il 15 agosto 1945. Da allora, attraverso alterne vicende – spesso caratterizzate dalla violenza del potere americano – la Corea del Nord è riuscita ad andare avanti sostenuta solo dalla Cina e dall’Urss. Ma nel frattempo Kim Il Sung ha cominciato a perdere colpi. E così è iniziata una sorta di storia monarchica. Con il Kim che si è autodefinito “Grande leader del popolo coreano” e facendo sommergere il suo paese di opere da lui scritte e via dicendo. La Corea del Nord, in pratica, si è collocata sulla soglia del ridicolo nonostante la sua grande tradizione rivoluzionaria. Poi la deriva monarchica ha preso il sopravvento. E’ arrivato, infatti, il figlio di Kim, il “Caro Leader Compagno Kim Jong Il, Comandante Supremo dell'Armata Popolare Coreana, Presidente della Commissione di Difesa Nazionale, membro del Presidium dell'Ufficio Politico, Segretario del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea”. Tutto in regola - secondo le leggi locali - sino alla morte del vecchio rivoluzionario. In quel momento era già chiara la regola della successione. Tutto in famiglia. E Kim Jong Il diviene il nuovo e grande Leader della Corea del Nord.

Intanto i problemi del Paese restano e si aggravano anche. La tanto auspicata riunificazione con il Sud si allontana. Anche Pechino e Mosca prendono le distanze da Pyongyang. Ed ora l’annuncio che potrebbe rimettere in gioco molte carte. Kim passerà la mano a suo figlio, il ventiseienne Kim Jong-Un. Lasciamo ad esperti e studiosi delle vicende coreane ulteriori analisi. Occupiamoci invece della penetrazione del Nord Corea in Italia. Compito, tra l’altro, non tanto difficile perché facilitato – almeno negli aspetti esteriori – dalle navigazioni in Internet. E vediamo cosa si “scopre”. Intanto che esiste in Italia una associazione che si chiama KFA (Korean Friendship Association) o Associazione di Amicizia con la RPDC. Si dice che non abbia scopi di lucro ma tutto quello che fa sembra proprio che vada in direzione degli affari e, naturalmente, anche verso lidi appetitosi per un pubblico occidentale.

Ora la KFA italiana sta lanciando la sua operazione tanto è vero che sta organizzando un suo meeting proprio da noi, segno evidente che qualcosa bolle in pentola. E così, tanto per non parlare solo di cultura, la Korean Friendship Association s’impegna a propagandare relazioni commerciali paritarie. Ecco, in sintesi, i motivi che devono rendere appetitosa la penetrazione del capitale italiano nel Nord Corea. Apprendiamo, dai bollettini della KFA italiana, che in Corea del Nord ci sono bassi costi di produzione, dovuti alla particolare filiera produttiva e distributiva del Paese, centralizzata ed alla ricca presenza di materie prime. Che nel Paese c’è una specializzazione tecnica dei lavoratori, che si riflette nella qualità del prodotto e nelle continue innovazioni tecnologiche. Che la tassazione nel Nord Corea è conveniente, soprattutto per aziende di alta tecnologia. Che c’è una stabilità politica, con un sistema complessivo senza corruzione. E che, infine, il lavoro è legale e trasparente.

Sin qui il nuovo eldorado economico dove si dovrebbe approdare per risolvere tanti problemi nostrani. C’è qualcosa, però, che puzza di propaganda. E così per avere un quadro più ampio ricorriamo sempre alle fonti di chi vorrebbe portare Pyongyang nei nostri lidi. E così nel sito dei coreani troviamo - in italiano - una serie di domande e risposte che riprendiamo senza alcun ritocco. Il commento è superfluo. Leggere per credere.

1. E’ possibile avere una foto autografata del Leader Kim Jong Il?
Questo articolo può essere acquistato nel negozio online della KFA.

2. Si possono avere pen friends nella RPDC?
Ovviamente, si possono avere dei pen friends in Corea del Nord, inviare e ricevere corrispondenza a e da cittadini nordcoreani. La KFA non provvede a questo servizio.

3. Posso emigrare e vivere in Corea del Nord?
E’ possibile, ma solo in situazioni particolari e con motivazioni valide.

4. Posso lavorare in Corea del Nord come insegnante/interprete/altro?
No, non è possibile, fatta eccezione per gli scambi bilaterali o per gli accordi istituzionali.

5. E’ possibile viaggiare in Corea del Nord?
Si può viaggiare in Corea del Nord sia da turisti che in delegazione, su invito del Governo o delle sue istituzioni.

6. Sono un giornalista/reporter e vorrei girare un documentario nella RPDC: è possibile?
E’ possibile, per ulteriori dettagli o richieste potete contattarci.

7. Posso viaggiare in Corea del Nord da “backpacker”?
No, è possibile soltanto viaggiare in gruppo, o comunque -in caso di unico partecipante - è previsto l’accompagnamento di guide coreane.

8. Ho sentito che in Corea del Nord si soffre la fame. Com’è la situazione alimentare?
Non è un segreto che nella metà degli anni ’90 del secolo scorso la Corea del Nord ha vissuto un periodo difficile, causato dal collasso del mercato costituito dai paesi socialisti dell’est europeo e dall’embargo e dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Sono anche da aggiungere dei disastri naturali, come gli alluvioni. Questo periodo viene comunemente chiamato dai coreani “Ardua Marcia”. Attorno al 2000, la crisi risultava già completamente superata.

9. Vorrei sapere perché la Corea del Nord si è dotata di armi nucleari.
Nel 2002 la Corea del Nord ritirò la sua adesione al Trattato di non Proliferazione Nucleare poiché gli Stati Uniti non realizzarono gli impegni presi, compensando l’adesione coreana al Trattato - che comportava il blocco della produzione di energia nucleare - con la fornitura di due reattori ad acqua leggera. Nell’ottobre 2008, dopo che le autorità coreane decisero di riprendere le attività nucleari nella centrale di Yongbyon, precedentemente dismessa, sempre per via del mancato rispetto dei patti da parte statunitense, sono stati raggiunti nuovi accordi per cui all’impegno nordcoreano di far entrare ispettori nel paese e bloccare la produzione delle centrali deve corrispondere una adeguata compensazione da parte degli altri paesi membri del “tavolo a sei”. Per quanto riguarda le armi nucleari, esse sono intese dai nordcoreani come dei deterrenti, data la massiccia presenza di armi nucleari USA nel sud della penisola.

10. Cosa dicono i nordcoreani a proposito del disarmo nucleare?
La Repubblica Popolare Democratica di Corea vuole, e lo ha richiesto più volte nelle sedi internazionali, che la penisola sia liberata dalle armi nucleari e ritiene che questo possa essere raggiunto solo attraverso colloqui con gli USA e con la firma, da parte americana, di un trattato di non aggressione: in breve, si richiede la fine delle politiche ostili americane.

11. La Corea del Nord è una dittatura?
La Corea del Nord non è una dittatura, è una democrazia costituzionale dove il popolo è unito e che garantisce libertà di espressione e di assemblea a tutti i cittadini. I cittadini della RPDC hanno un ruolo attivo nella vita politica nazionale, a tutti i livelli, attraverso le unioni dei lavoratori, attraverso la militanza nei partiti politici, ed anche scegliendo i candidati alle elezioni o gestendo nei vari comitati la vita delle fabbriche e più in generale dei luoghi di lavoro.

12. In Corea del Nord la religione è vietata?
La società della RPDC è una società multiconfessionale, con - ad esempio - una numerosa comunità cristiana ed una buddista. Anche se la maggior parte dei nordcoreani è non religiosa o atea, tutti i cittadini godono della libertà religiosa garantita dalla Costituzione Socialista.

13. I cittadini nordcoreani possono viaggiare all’estero?
Nonostante siano note le accuse al riguardo, i cittadini della Corea del Nord godono della piena libertà di viaggiare all’estero. Molti cittadini nordcoreani viaggiano all’estero, per vari motivi: scientifici, educativi, linguistici, religiosi, per fiere o ricerche ecc.. Ci sono inoltre migliaia di cittadini della RPDC che vivono all’estero, soprattutto in Cina e Giappone.

14. E’ vero che l’economia della RPDC è al collasso?
Al contrario, la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha attualmente un’economia altamente produttiva e diversificata con fiorenti industrie che producono automobili, computer, software, elettronica, abbigliamento e prodotti tessili, beni alimentari e così via. Anche se tradizionalmente è stata l’industria pesante al centro dell’economia coreana, adesso sta prendendo piede l’industria leggera.

15. E’ vero che i nordcoreani sono poverissimi?
Considerando gli standard internazionali, i cittadini nordcoreani godono di un alto livello di vita. Nella Corea Socialista, lo Stato garantisce a tutti un’assistenza sanitaria qualificata, educazione gratuita (la RPDC è tra i paesi col più alto tasso di alfabetizzazione: 99%, secondo fonti USA), stipendio per i disabili, pensioni ed accesso per tutti alle strutture di divertimento e ricreazione e così via. A differenza di moltissimi altri paesi, inclusi i ricchi paesi capitalisti, in Corea del Nord non esistono la disoccupazione, il fenomeno dei senzatetto, la prostituzione, la criminalità, la fame.

16. La Corea del Nord è un paese “stalinista”?
Il termine “stalinista” è usato frequentemente non come un termine descrittivo, ma con accezione denigratoria. Il sistema politico della Repubblica Popolare Democratica di Corea è basato sull’Idea del Juché, una teoria originale sviluppata dal Presidente Kim Il Sung incentrata sull’autosufficienza nazionale e sullo sviluppo in accordo con le caratteristiche di ogni singola nazione. D’altra parte invece, il pensiero di Stalin era articolato come una ideologia politica di tipo universale. La RPDC è certamente uno stato socialista, ciò significa che tutti i mezzi di produzione sono di proprietà collettiva.

17. E’ vero che la Corea del Nord ha avviato delle riforme capitalistiche?
Anche se i cosiddetti “esperti” evocano spesso la comparazione tra la Corea del Nord attuale e la “Cina degli anni ’80”, si tratta di un errore. L’economia della RPDC è una economia socialista pianificata e centralizzata e non sussiste nessuna intenzione di abbracciare il modello di sviluppo capitalista.

18. Com’è vista l’omosessualità in Corea del Nord?
Essendo un paese che ha abbracciato la scienza ed il razionalismo, la RPDC riconosce che nascono individui con l’omosessualità come tratto genetico e quindi questi vengono trattati col dovuto rispetto, come ogni altro cittadino. Gli omosessuali nella RPDC non hanno mai subito repressioni, a differenza di altri paesi. I nordcoreani prestano molta attenzione all’armonia sociale ed alla morale, di conseguenza diversi aspetti della cultura gay diffusi in occidente che vengono percepiti nell’alveo del consumismo, del classismo o della promiscuità sono rifiutati. Per via della tradizione e della cultura coreana, non è costume - per gli individui di qualsiasi orientamento sessuale - scambiarsi effusioni in pubblico.

19. E’ vero che il Partito del Lavoro di Corea ha abbandonato il marxismo-leninismo?
Anche in questo caso, si tratta di disinformazione se non addirittura di malafede. Il Juche, creato da Kim Il Sung, è un’idea socialista che ha tra le sue fonti il marxismo-leninismo. Il Juche è l’ideologia che orienta tutti gli aspetti della vita politica, sociale ed economica del Paese, ed è una filosofia originale, non si tratta dunque di uno sviluppo delle teorie rivoluzionarie precedenti.

Il Bignami della Corea nordista è tutto qui. A quelli del KFA di casa nostra non resta che raggiungere accordi con chi accetta le regole del gioco. Ovviamente si paga. Una parte va nella penisola asiatica e una parte resta nella penisola nostrana. E non si sa, comunque, se valga il “soddisfatti o rimborsati”.


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