di Bianca Cerri

Una postazione di vigilantes Gli immigrati "clandestini", che hanno dato vita ad un grande movimento capace di esprimere con energia la protesta forse non si aspettavano di vedere migliaia di persone aderire alle loro iniziative. Le manifestazioni di protesta contro la feroce legge HR 4437 e contro il mancato accordo sulla legge bipartisan che avrebbe dovuto parzialmente mitigarne gli effetti, si sono svolte senza incidenti e continueranno. Perché la HR 4437 è una legge inaccettabile, che ha trasformato in crimine non solo gli ingressi clandestini ma anche chi li "agevola" offrendo cibo e riparo agli "illegali", e sarà combattuta. Per il primo maggio sono previste altre manifestazioni e si fermeranno tutte le attività produttive: è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà anche le scuole. Hanno già aderito autorità religiose, studenti, attivisti e semplici cittadini, un movimento solido e compatto come non si vedeva dai tempi di Seattle, la cui unica colpa è credere che il rattoppo proposto dai democratici alla HR 4437 basti a risolvere il problema. La classe politica americana ha proposto una blandissima panacea al solo scopo di non scontentare l'elettorato di origine ispanica con leggi troppo dure e, al tempo stesso, tenta di ammansire i votanti che invece le invocano. Si dà il caso che ad appoggiarla siano proprio quei politici che puntano alle presidenziali del 2008. La proposta prevede oltretutto un iter di ben 11 anni prima che un clandestino possa mettersi in regola, ma sempre a patto che paghi 2.000 dollari e dimostri di conoscere perfettamente l'inglese. Cantare vittoria è quanto meno prematuro, perché se Washington avesse voluto veramente risolvere il problema dei clandestini non avrebbe approvato la concessione di 400 milioni di dollari alla Halliburton per la costruzione di "campi di permanenza temporanea" e il Comitato Etico non avrebbe permesso alla multinazionale di Cheney di arruolare messicani in nero per la ricostruzione di New Orleans, altra gallina dalle uova d'oro aggiudicata sempre ad Hulliburton.

Ma la questione dell'immigrazione negli Stati Uniti presenta anche altre facce, una più brutta dell'altra, ad iniziare dalla propaganda anti-ispanica pompata dai media, vero e proprio trampolino di lancio per carriere politiche e arricchimenti miracolosi di personaggi come Jim Gilchrist, Chris Simox e Glenn Spencer, padri delle armate che pattugliano le frontiere alla ricerca di messicani affamati da denunciare alle autorità. Sempre pronti ad ostentare come credenziali la fedeltà allo Stato, cavalcano il problema dell'immigrazione clandestina sciorinando un repertorio di clichè che vanno dallo spaccio di droga alla sicurezza nazionale. Gilchrist è entrato nelle fila del partito repubblicano proprio avvalendosi della retorica anti-ispanica che aveva già fatto la fortuna di Pat Buchanan e Tom Tancredo, congressista repubblicano di origine italiana particolarmente feroce nei confronti dei messicani che entrano illegalmente negli Stati Uniti.

Nei quattro mesi trascorsi dall'inizio dell'anno, il numero dei morti alla frontiera con il Messico ha costretto i necrofori della Pima County ad aggiungere altre 38 tombe alle 164 dello scorso anno e a seppellirvi altrettanti esseri umani "clandestini". I giornalisti si occupano raramente di queste morti, che superano di gran lunga quelle avvenute durante i tentativi di attraversamento del muro di Berlino. Le prime pagine dei giornali servono soprattutto a diffondere allarme su eventuali invasioni di nemici occulti nel cortili delle case americane. Manipolati a dovere sui "bandidos" che tentano di attraversare la frontiera alla ricerca di un'esistenza più dignitosa, i residenti dell'Arizona chiesero anni fa l'approvazione della legge 187, che prevede l'arresto anche per gli operatori umanitari che lasciano riserve d'acqua e di cibo lungo la barriera di filo spinato elettrificato, per non farli morire di fame o sete nel deserto, che la HR 4437 ha poi elevato a legge nazionale.

Il panico xenofobo, che si respira lungo la linea che divide l'America dal Messico è alimentato soprattutto dai "vigilantes" di Gilchrist, Simcox e Spencer, autorizzati ad usare la violenza persino contro le famiglie che arrivano stremate con i bambini in braccio. Boriosi ed arroganti, si vantano di aver allontanato gli indesiderati che attentano al benessere degli americani. Se ci fosse un mondo ideale, sarebbero considerati dei falliti repressi, a Bushlandia li onorano come eroi.

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