di mazzetta

Volendo sapere cosa è successo oggi in Afghanistan, uno dei sistemi più semplici è digitare la parola “Afgahnistan” su Google e cliccare il bottone news. Per godere di uno sguardo allargato è bene spaziare nelle varianti linguistiche.Ci sono parecchie notizie: la più recente è che due attentati suicidi e una sparatoria hanno provocato cinque vittime, ne parlano oltre quattrocento articoli. Quindi ecco la notizia dell’uccisione di un soldato della coalizione nella provincia dell’Uruzgan. Poi dieci morti in un attacco a un convoglio NATO (un soldato olandese e cinque bambini nei dettagli). Segue il giornale canadese che annuncia il ritorno a casa del corpo dell’eroico colonnello, il cinquantasettesimo soldato ucciso per il Canada. Bombardamenti contro i talebani. Una conferenza stampa annuncia che il comando NATO adotterà “misure” per ridurre le uccisioni di civili. Purtroppo l’impegno solenne è intercalato beffardamente con l’uccisione “per errore”, da parte di soldati USA, di sette poliziotti afgani. Si dice inoltre che dopo uno degli attentati ricordati sopra, un soldato americano ha aperto il fuoco uccidendo un passante e ferendone un altro, così almeno dice la polizia afgana. Il comando della NATO in Afghanistan chiede anche più soldati. Si apprende però che la NATO si è data due obiettivi nell’ultima riunione, appena conclusa: formare l’esercito afgano e risparmiare. La novità è nel risparmiare, visto che sono anni che provano a formare l’esercito afgano con risultati deludenti. Un documento britannico annuncia che le truppe di sua maestà mancano di veicoli corazzati e di elicotteri. Il ministro della Difesa dell’Afghanistan dice che hanno ottimi rapporti con l’Iran e che non è vero che gli iraniani aiutano i cattivi. Anche il suo omologo americano, Robert Gates, ha smentito questa voce. Integrity Watch Afghanistan ha fatto un’inchiesta che ha rivelato come il cinquanta per cento degli intervistati è stato corrotto o ha corrotto: ottimismo. Un rapporto del Pentagono dice che il 40% dei reduci dalle due guerre ha problemi psicologici “gravi”. Il Pentagono ha detto che assumerà molti psicologi. Molti.

Intanto hanno “perdonato” Jack Idema, quel mercenario americano beccato a gestire una prigione privata nella quale torturava afgani. Condannato a dieci anni ne ha fatti tre, altri due suoi complici sono stati scarcerati senza spiegazioni e rispediti negli USA, dove non risulta che li abbiano arrestati. Su Google.it invece domina la liberazione di Hanefi, assurta inevitabilmente a corpo contundente da impiegare nella solita gara d’insulti. Emergency aspetta trattenendo il respiro, non è ancora il momento delle decisioni. In una intervista, infine, Chad Hurley, co-fondatore di “Youtube”, ha invitato il Pentagono a rimuovere il blocco alle più grandi piattaforme di scambio di files audiovideo, ridicolizzando la motivazione ufficiale fondata su un consumo insostenibile di banda per le connessioni. Il Pentagono non vuole che i ragazzi facciano vedere le guerre a casa, ovvio, così non ha trovato di meglio che chiudere l’accesso a siti come “Youtube”, “Flickr”, “Myspace”, dove i soldati riversavano le loro esperienze e attraverso i quali comunicavano con i familiari.

Un lasso di dodici ore decisamente intense, un flusso di notizie che restituisce l’immagine di una quotidianità violenta e caotica nella quale le vicende del sequestro Mastrogiacomo si sono dipanate portando i protagonisti ad affrontare grossi pericoli e sofferenze. Sono morti tutti i protagonisti afgani, da quelli cattivi a quelli buoni, i sequestrati e i sequestratori, fino ai talebani liberati; si è salvato solo Hanefi, che però ha sicuramente patito la sua parte. Si è salvato Mastrogiacomo e forse si salverà la presenza di Emergency nel paese, che in fondo è uno dei pochi motivi che ci resta per non vergognarci di fronte agli afgani.

Per il resto si può ormai dire che fino alla prossima primavera la situazione non dovrebbe evolvere in maniera clamorosa. L’opposizione afgana ha dimostrato di poter gestire e incrementare costantemente la guerra a bassa intensità ormai non più tanto bassa, a dispetto dei bombardamenti americani. L’influenza pachistana si è molto ridotta dopo che erano volate accuse esplicite, ma anche talebani e signori della guerra godono delle difficoltà interne di Musharraf e traggono grandi profitti dall’oppio, godendo nuovamente di relativa tranquillità nelle loro retrovie in territorio pachistano. Potrebbe andare avanti così per decenni, lo sanno tutti e molti va benissimo così. Purtroppo al danno si aggiungerà la beffa, perché ci toccherà sopportare anche le lagne dei cacciatori di eroici guardiani del buon nome di questa avventura italiana.

Pacifisti e disfattisti perché non apprezzano l’utilità che discende dalla spedizione. Siamo in compagnia di Jack Idema l’impunito e dei talebani, interpretiamo un copione scritto da Bush che ricorda più Shining che le atmosfere di Kipling, ma qualcuno ha ancora il coraggio di aggredire chi si chiede che senso abbia rimanerci; fortunatamente questo genere di tormenti non hai mai turbato davvero il sonno dell’italico popolo, che grazie a Dio può distrarsi discutendo anche di cose diverse nonché fondamentali, come se gli omosessuali siano malati mentali con tendenze pedofile, se le donne che abortiscono siano sconsiderate assassine. Consoliamoci con il lieto fine per la liberazione di Hanefi e prepariamoci piuttosto a reggere l’onda d’urto del gossip sulla separazione di Gianfranco Fini, solo l’avvisaglia del notiziume da spiaggia che per qualche settimana ci allontanerà dalla visione degli orrori del mondo, tanto di Afghanistan se ne parlerà solo morirà un italiano. A nessuno interessa come vive e muore un afgano.



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