di Alessandro Iacuelli

E' oramai qualche mese che Windows Vista è arrivato sul mercato. Prima di arrivarci si è fatto attendere molto, oltre 5 anni. In questo primo periodo di lancio, si sono sprecate le prove e recensioni del nuovo sistema operativo, con un ventaglio di conclusioni molto eterogenee. L'unico punto sul quale tutti sembrano concordare, è che Vista rappresenta più un'evoluzione che una rivoluzione. Infatti, non c'è alcun aspetto del nuovo sistema operativo che non sia una rivisitazione di quanto già apparso in passato, o di quanto già perfettamente funzionante sui sistemi operativi della concorrenza. Ovviamente, basta questo a rendere Vista un qualcosa di assolutamente non innovativo. Gli effetti sul mercato si vedono: la "concorrenza" è attualmente formata proprio da Windows XP, che tra update e service pack è arrivato ad una situazione di stabilità accettabile per la maggior parte degli utenti, e dai concorrenti storici, Mac OS e Linux, che rispetto a cinque anni fa hanno compiuto un vero e proprio balzo evolutivo, certamente superiore ad ogni saltino in avanti fatto dai sistemi Microsoft.Questo non significa che Vista non si diffonda sempre più a macchia d'olio: le alternative, per gli utenti "casalinghi", non sono poi molte: la prima è rimanere con XP, a patto di accettarne la rapida obsolescenza e l'impossibilità di far funzionare il software futuro, che sarà prodotto per Vista e non certo per XP, la seconda è passare ad una piattaforma completamente diversa, come Linux e Mac, purché si sia ben consapevoli delle diversità connesse a questa scelta.

In questo momento, per l'utente non molto informatizzato, e magari non in grado di passare a sistemi della famiglia Linux, Windows XP offre almeno due benefici: una maggiore maturità e una piena compatibilità con pressoché tutto il software e l'hardware prodotto negli ultimi 10 anni. Non si può dire la stessa cosa per Vista, che ha una compatibilità con le applicazioni, e spesso anche con l'hardware, che molto spesso lascia a desiderare.

Vista include anche un sistema di digital rights management secondo le specifiche TCG (Trusted Computing Group), di cui in passato ci siamo già interessati su Altrenotizie, che consentirà di proteggere file multimediali e applicazioni coperte da copyright che sfruttano tale tecnologia. Questo schema di protezione, sostiene Microsoft, impedirà la registrazione di contenuti protetti trasmessi via etere.

Stando a sentire chi ha fatto molte prove sul nuovo sistema operativo, l'impressione è che la tecnologia di trusted computing implementata in Vista sia ancora piuttosto debole, con molti sospetti: il timore di molti è che Microsoft possa attivarne all'occorrenza delle parti oggi inattive.
Comunque, la parte già attiva impedisce di installare copie senza licenza di altre applicazioni Microsoft, come ad esempio la suite Office. Pertanto occorre pagare separatamente la licenza Office, se si vuole migrare a Office 2007.

Windows Vista arriva sul mercato in cinque differenti edizioni, con un ventaglio di prezzi che vanno dai 150 ai 600 euro.Per chi già oggi usa sistemi Windows, sorge subito qualche perplessità: Microsoft applica delle restrizioni alle versioni di aggiornamento di Windows Vista. Queste ultime possono infatti essere installate solo in un sistema su cui si trovi già Windows 2000 o XP: in altre parole, non è possibile fare un'installazione "da zero" di una versione upgrade di Vista. Questa limitazione non era presente nelle precedenti versioni di Windows: con XP Upgrade, ad esempio, era sufficiente inserire un CD contenente Windows 98/Me o 2000 per avviare l'installazione del nuovo sistema operativo.

Inutile dire che già molti utenti hanno incontrato sgradevoli sorprese. Molti hanno deciso di passare a Vista per avere la nuova interfaccia grafica Aero, che però non è inclusa nella versione più economica del sistema operativo. Altri hanno toccato con mano, una volta fatto l'upgrade da XP a Vista, quanto il nuovo sistema assorba più risorse hardware del PC, rallentando notevolmente la macchina.

Probabilmente, non è il caso di aggiornare a Vista il proprio PC. La soluzione che il buon senso indica come migliore è quella di valutare Vista quando si deve acquistare un computer nuovo. Ma anche in questo caso, vale la pena di prendere in considerazione l'ipotesi di passare al Mac o a Linux, che hanno già da tempo tutte le principali caratteristiche grafiche e tecniche che Vista addirittura propone come "nuove". Con il vantaggio che sistemi Linux e Mac non subiscono la pressione di migliaia di virus. Certo, per passare a Linux occorre imparare molte cose, ma anche per usare Vista bisogna comunque reimparare parecchie cose, per cui tanto vale investire lo sforzo verso qualcosa di meno costoso. E soprattutto di meno restrittivo.

E' proprio questo delle restrizioni, il vero problema di Vista, un sistema operativo che è pieno di lucchetti digitali: se non c'è il monitor giusto, l'hardware giusto, le licenze (pagate) giuste e tutti i componenti multimediali (a pagamento, diritti delle case discografiche e cinematografiche compresi), Vista impedirà di vedere e ascoltare certi prodotti legittimamente acquistati. Uno stream video in alta definizione, per esempio, verrà degradato e mostrato a bassa risoluzione, se Vista (e l'emittente) decide che non si fida dell'hardware dell'utente, anche si è un utente legittimo dello stream, che ha pagato l'abbonamento. Questo è il trusted computing tanto preannunciato: non "informatica fidata", ma informatica dove i produttori di contenuti non si fidano dell'utente. Un'informatica dove l'utente, dopo avere acquistato PC, sistema operativo, e software, non ha il controllo totale della propria macchina, che rimane nelle mani delle case produttrici.

Gli utenti che intenderanno rimanere fedeli a XP, potranno rimanerci fino al 2014, data in cui Microsoft cesserà totalmente il supporto a XP.L'ultima fregatura è che se abbiamo un computer nuovo sul quale è stato preinstallato Vista ma vogliamo mettere XP, che girerà velocissimo sui nuovi computer capaci di far girare Vista, potremo fare un downgrade legale, ma soltanto a patto di avere una licenza Open o Select, cioè versioni costose, non certo la più economica, di Vista. In pratica, occorre pagare per tornare indietro.

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