Il progetto ideato da Piet Grobler e Tobias Hickey (fondatori dell'International Center for the Picture Book in Society presso l'Università di Worcester, Regno Unito), implica diversi coefficienti opportunamente connessi. Infatti, Migrations: Open Hearts, Open Borders”, ha previsto tre inscindibili steps che hanno finito per fondersi in un risultato di rara bellezza ed efficacia.

 

Tutto parte da una chiamata all'azione, attraverso passaparola e social network, coinvolgendo illustratori/disegnatori - famosi e non - con l'invito a focalizzare estro e genialità sul grande immaginario degli uccelli migratori, comparandolo idealmente alle traversate dei piccoli rifugiati in fuga dalle guerre e dalla fame.

 

 

L'accettazione e la dissoluzione dei nostri preconcetti sulle nazionalità e le frontiere, in un progetto itinerante (che raggiungerà anche l'isola di Lampedusa, quest'estate) e in un libro, pubblicato da Otter - Barry Books, i cui proventi saranno destinati ad Emergency e Ibby (organizzazione no  profit, con l'obiettivo di promuovere la letteratura infantile in tutto il mondo).

 

Agli illustratori è stato dato libero arbitrio: insieme ai disegni, ci sono poesie, citazioni, cenni personali, una sorta d'affrancatura per ogni Paese d'origine, con un effetto finale quantomeno struggente. Al progetto di Grobler e Hickey hanno partecipato circa trecento artisti per altrettanto “cartoline” esposte alla Biennale di Bratislava, in Serbia - Slovacchia, in Sud Africa e a Nami Island nella Corea del Sud.

 

Collocate in verticale con l'intenzione di “replicare la natura precaria del volo”, toccando uno solo di quei pezzi di carta, l'intera struttura oscilla ripetutamente in un'organizzazione interagente, una rete silenziosa di comunicazioni.

 

In Physica, nel terzo capitolo del suo trattato, Aristotele sostiene che la natura stessa è in costante mutamento; ignorando questo principio, il senso profondo d'ogni fenomenologia rimarrà a noi necessariamente sconosciuto. La vita in tutte le sue manifestazioni, è dunque movimento, secondo il filosofo greco.

 

“Life is movement”, è anche il messaggio d'Isol (Marisol Misenta), illustratrice e scrittrice argentina di libri per bambini, che aggiunge autografando la sua opera: Condividi il mondo... La Terra e il suo popolo non hanno proprietari”. Perfino i nomi più blasonati non si sono tirati indietro; così, insieme a tanti sconosciuti, ecco che spuntano i disegni di Petr Horàcek, Nicola Davies, Jon Klassen, illustratori di fama internazionale.

 

Mohammad Barrangi nasce a Rasht, nord dell'Iran, oggi vive nel Regno Unito. E' arrivato in Europa con lo status di “rifugiato” e contribuisce con un'illustrazione fiabesca, ricca di colori intarsiati come in un tappeto persiano. Crea un uccello leggendario che porterà i bambini in sicurezza, ovunque ci sia pace e fiducia, nelle terre dei loro sogni. Mohammad ha una disabilità a una mano,  crea le sue stampe usando in parte un piede, la sua arte rappresenta la vittoria sulle avversità, la conquista di una vita piena e appagante.

 

Stian Hole, illustratore norvegese, fa fiorire rose e arcobaleni lungo la traiettoria della sua creatura volante, accompagnandola con una poesia di Olav Hauge, il volo come un'opportunità: E' solo un sogno che portiamo con noi/che qualcosa di meraviglioso può ancora accadere/che gli altri capiranno/e può accadere/che il tempo sarà dalla nostra parte/e le porte si apriranno...”.

 

La giapponese Kana Okita mantiene il suo stile inconfondibile e minimalista, linee bianche quasi minacciose contro un cielo blu intenso e una sola parola:Speranza”. Più complesso e oscuro il contributo di Jackie Morris. I suoi superbi falchi pellegrini hanno la testa incappucciata, occhi che guardano fissi nel vuoto attraverso due fori su uno sfondo d'oro tagliato in due. Sezionato anche il poema di seguito, un seducente acrostico di Robert Macfarlane, allorché devi unirlo insieme per leggerne il contenuto. Un'opera audace che allude alla separazione, allo spostamento, all'essere comunque divisi dalle origini, dal proprio Paese, talora dalla propria famiglia.

 

L'illustratore australiano Shaun Tan, si pone una domanda (necessaria), preambolo alla sua composizione: “I piccoli gesti - un'immagine, un messaggio amichevole - possono fare la differenza? Creando qualcosa, affrontando la disperazione, stiamo investendo in un'economia molto più grande di qualsiasi Borsa, più nobile di qualsiasi altro sistema politico?...”.

 

E continua: “Come la sterna artica che si prepara a un nuovo nido a circa ventimila chilometri di distanza, volando attraverso l'oscurità, con il solo campo magnetico terrestre a guidare la sua rotta, il migrante si muove verso l'ignoto, un salto nel buio di promesse e paure...”.

 

Ancora, a concludere il tema, l'uccello migratore dell'irlandese PJ Lynch vola solitario su rocce brune e un mare incerto, quasi ad annunciare un'imminente tempesta: un immaginario pressappoco testuale.

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