di Mariavittoria Orsolato

Non sono valsi a nulla gli innumerevoli richiami al buon senso con cui i fisici di tutto il mondo hanno cercato di tranquillizzare una buona fetta di popolazione mondiale. Stamattina tra le 9 e le 10 il collettore di particelle LHC verrà messo in funzione per scoprire la reale esistenza dei bosoni di Higgs - particelle che, secondo i calcoli del loro scopritore, sarebbero le responsabili dell’attribuzione di massa a tutto quello che ci sta attorno - e, manco fosse la notte degli Oscar o la finale di Champions League, il potenziale ansiogeno di milioni di persone si riverserà in massa verso Ginevra e il suo lunghissimo tunnel sotterraneo. L'arma di distrazione di massa é innescata. In molti hanno cavalcato la polemica messa in atto da tre teorici internazionali - un tedesco e due americani – secondo i quali lo scontro di particelle di materia e antimateria all’interno del Large Hadron Collider potrebbe creare un buco nero in grado di inghiottire il nostro pianeta in un lasso di tempo non superiore ai 4 anni. Il risultato è stato un’isteria di massa che, seppure non si nota nelle strade, ha avuto il suo più grande picco nei forum sparsi nella blogosfera - con risultati quasi mai interessanti e spesso esilaranti.

Non bastasse il manto di idiozia, ci volevano pure i leggendari bookmakers inglesi che, fiutando forse la superstizione che pare essersi riappropriata del terreno perduto con la ragione, hanno indetto per la prima volta una specie di asta in cui erano gli scommettitori a fissare la quota di possibilità. Nemmeno a farlo apposta, ha vinto un anonimo quanto spiritoso giocatore che ha deciso di giocarsi la fine del mondo per 666.666.666 a 1, il che vorrebbe dire che nell’improbabilissimo caso si verificasse la tanto declamata implosione del globo il signore guadagnerebbe ben 666.666.666 sterline. Possiamo immaginare quanto tutti scherzino sul problema di come spenderli, oltre che come incassarli.

E’ stato probabilmente vedendo le reazioni scomposte della rete che Kate Mc Alpine, di anni 23, laureata in fisica all’Università del Michigan e ora ricercatrice al CERN, ha pensato di creare un video rap in cui si spiegano sia la dinamica che i perché dell’esperimento. Il tutto corredato da immagini tratte dall’archivio dello stesso CERN e da diversi scienziati con rigoroso elmetto protettivo giallo – in Svizzera sì che sanno cos’è la sicurezza sul lavoro – che scimmiottano i rappers d’oltreoceano davanti all‘ imponente LHC. L’iniziativa è stata premiata con oltre un milione di visitatori su You Tube, ma non si sa poi se la signorina Mc Alpine abbia avuto un riconoscimento tra i suoi colleghi, sicuramente grati per aver cercato di riabilitare la legittimità e la competenza del Centro Europeo di Ricerca Nucleare duramente messe alla prova in questi giorni di concitato – quanto inutile – allarmismo.

Per coloro che poi volessero assistere allo svolgersi dell’esperimento, il CERN ha messo a disposizione un indirizzo online ( http://webcast.cern.ch/index.html ) dove si potranno seguire minuto per minuto gli sviluppi della collisione protonica grazie ad una live-cam, proprio come una partita di Champions, ma senza commento. In questo modo gli scienziati sperano di sensibilizzare il popolo del web sulla necessità della ricerca fisica, fugando inequivocabilmente ogni dubbio teorico e soprattutto etico riguardo al rischio di voler essere dei moderni e avventati Prometeo. Convinti che domani non sarà l’inizio della fine.

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