Il generale dell'aereonautica Michel Hayden, falco tra i falchi, accusato per
la vicenda dello spionaggio di massa a danno dei cittadini statunitensi, è
stato promosso Direttore della CIA.
Braccio destro di John Negroponte, lo zar di tutti gli spioni al servizio dell'Amministrazione
Bush, Hayden da ieri ha smesso di occuparsi delle 16 agenzie di spionaggio per
le quali occupava il posto di vice direttore, per passare dalla porta principale
di Langley. Succede a Peter Goss, dimessosi pochi giorni addietro per uno scandalo
condito con prostituzione e abusi di varia natura, anche se si sospetta che
la colpa più grave sia quella di un conflitto insanabile con il presidente
petroliere.
Hayden, invece, spione tutto d'un pezzo e militare di carriera, garantisce molto
di più in termini d'obbedienza all'Amministrazione meno popolare della
storia recente degli Stati Uniti. Con questa mossa, il Pentagono si trova ora a gestire anche l'ente spionistico
civile, a dimostrazione del ruolo ormai preponderante dei militari nella gestione
del governo statunitense. E' probabile che far allungare le mani sulla CIA al
Pentagono sia stata la moneta necessaria a comprare il sostegno dei vertici
militari a Donald Rumsfeld, il Segretario alla Difesa ormai oggetto di critiche
e richieste di dimissioni da tutto il Paese, alte gerarchie militari comprese.
Nelle intenzioni di Bush, che ha sempre difeso a spada tratta l'operato di Rumsfeld,
proprio la nomina di Hayden dovrebbe placare l'ira dei militari che ora non
avranno più "rami d'azienda" su cui scaricare i fallimenti
delle operazioni militari e d'intelligence in Iraq e Afghanistan.
"Ha diffuso e consumato intelligence ed ha dimostrato abilità
per plasmare i nostri servizi d'informazione alle sfide che ci porta il terrorismo
ed è quindi l'uomo adeguato per dirigere la Cia in questo momento critico"
ha detto il Presidente Bush alla presentazione di Hayden, affiancato dal torturatore
Negroponte.
Calvo, faccia rotonda e occhiali su un petto coperto di medaglie ad ornare
l'uniforme, nelle forze armate nel 1969, Hayden è prima di ogni altra
cosa un ufficiale di carriera nella Forza Aerea ed un esperto d'intelligence
militare. Ha cominciato a spiare negli anni '80, da addetto militare nell'ambasciata
statunitense in Bulgaria. Ha quindi lavorato in Corea del sud ed ha poi assunto
diverse e mai pubbliche cariche ad alto livello nei vertici militari, del quale
risulta essere il massimo esperto d'intelligence. Prima di lavorare con
Negroponte (il Principe degli squadroni della morte negli anni '80, quando agli
ordini di Bush padre organizzava la guerra in America centrale dal suo ufficio
di ambasciatore in Honduras), tra il 1999 e il 2005 il generale Hayden aveva
diretto la NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale ndr), agenzia che
conta con la presenza di 21.000 addetti che si occupano di spionaggio elettronico,
decifrazione di messaggi, intercettazioni e controllo del traffico di posta
elettronica. Considerata il nucleo centrale dello spionaggio statunitense, la
NSA, con un bilancio de 3.600 milioni di dollari l'anno, per definire la sua
segretezza assoluta utilizza lo slogan "No Such Agency" (L'agencia
che non esiste). Ma esiste eccome e non sempre riceve encomi. Proprio sulla
NSA erano infatti piovute le accuse di violazione della Costituzione
in ordine al programma d'intercettazioni (autorizzato proprio da Hayden) dei
cittadini americani in corso da alcuni anni, che nel fine settimana passato,
quando già i rumors della nomina di Hayden si facevano insistenti,
è stata ampiamente ricordata dai media.
La nomina dovrà ora essere ratificata dalla Camera e dal Senato Usa e
tutto sembra indicare che l'operazione non sarà né rapida né
facile. Diversi esponenti democratici e repubblicani non hanno infatti taciuto
le preoccupazioni relative al limitato grado d'indipendenza che il militare
avrà sia verso la Casa Bianca che verso il Pentagono.
"Credo che sia la persona sbagliata, al posto sbagliato, nel momento sbagliato",
questo il commento alla nomina di Hayden da parte del deputato repubblicano
Pete Hoekstra, Presidente della Commissione per i servizi segreti del Congresso,
che ha ribadito come la presenza al vertice di un organo civile di un militare
vada assolutamente evitata.
La Casa Bianca pensa che la battaglia intorno al nome di Hayden potrebbe risolversi come già nel caso di John Bolton, il reazionario xenofobo amico di Bush che ottenne la nomina ad ambasciatore presso l'Onu dopo un lungo braccio di ferro con il Congresso. Il generale neonominato si trova quindi con un piede a Langley ed uno fuori. Ma se Hayden non dovesse ottenere il via libera dal Congresso, l'Amministrazione Bush uscirebbe ulteriormente colpita e si evidenzierebbe la distanza ormai incolmabile tra il presidente e lo stesso establishment statunitense. Distanza che si riproporrebbe sul piano più generale dei rapporti tra politici e Amministrazione, decisamente critici a fronte della guerra persa in Irak. Difficilmente a quel punto si potrebbe evitare il cammino del Segretario alla Difesa verso le dimissioni. Se Hayden insomma non dovesse riuscire a disfare le valigie, Rumsfeld potrebbe essere il prossimo a doverle fare.