Stampa
di Roberta Folatti

Il riscatto di due ragazze senza qualità La grande Anjelica Huston, abituata a interpretare ben altri ruoli, ha commentato sorniona la sua partecipazione al film. “Era un bel copione con giovani donne che maturano e fanno i conti con ciò che sono”. In parte si può darle ragione anche se l’ultimo lavoro di Martha Coolidge è di una leggerezza quasi irritante. Un commedia adatta ai periodi estivi, che vorrebbe fotografare i vizi e le fragilità di una generazione ma che centra l’obiettivo in poche occasioni. La storia comincia con lo sfavillio degli ambienti vip americani, quelli legati alla televisione e ai volti più amati dal pubblico. Le sorelle Marchetta (pronunciato all’inglese) gravitano attorno a questo mondo e sono cresciute condividendone ritmi e rituali. Tutti improntati all’ipocrisia sociale, al mito del divertimento e dell’opulenza, all’esclusione della vita reale sostituita da un universo parallelo fatto di feste, taxi, grandi negozi, alberghi lussuosissimi. In poche parole sono i cloni di Paris Hilton.

Le due sono state educate a non avere la minima preoccupazione economica, libere di spendere qualunque cifra grazie all’eredità paterna, che con la produzione e vendita di cosmetici aveva messo in piedi un impero. Ma il benessere materiale non ha colmato il vuoto lasciato dall’assenza della madre e dalla prematura scomparsa del padre, le due sorelle – per compensare – si affidano ai consigli e alle attenzioni della governante Inez, un’immigrata che ha dovuto separarsi dalle proprie figlie, rimaste nel paese d’origine.

La vita di Tanzie e Ava procede tra party, shopping, centri estetici sino a quando la ditta paterna non va in crisi, oscurata da uno scandalo su presunti cosmetici dannosissimi messi in commercio senza i dovuti controlli. Il padre delle sorelle, da loro mitizzato, viene accusato di essere colpevolmente al corrente della pericoloità dei prodotti incriminati. E non può più difendersi di persona.

Tutto crolla in brevissimo tempo per Tanzie e Ava, i media si accaniscono su di loro – dopo averle investite del ruolo di icone glamour. In questo momento difficile le due ragazze capiscono di quali persone possono davvero fidarsi, al di là delle falsità mondane e dei sorrisi ipocriti.

Dopo lo shock iniziale e la sensazione di non essere brave in nulla, con il sostegno di persone umili ma fidate troveranno la forza di reagire e scopriranno i propri talenti, offuscati e annichiliti da lusso e agi. Anjelica Huston interpreta con la consueta ironia la potente rivale del padre delle protagoniste, la quale dalla morte di quest’ultimo cerca in ogni modo di entrare in possesso del sua azienda. I ruoli di Ada e Tanzie sono affidati alle due sorelle Hilary e Haylie Duff, giovanissime ma già reduci da diversi successi televisivi e canori.

Il film scorre con qualche trovata esilarante e un finale (giustamente) edificante. Radi i pensieri ma forse qualche spunto di riflessione interessante sulle nuove generazioni si ricava: il “messaggio” è che dalla superficialità data dal benessere eccessivo ci si salva scoprendo e coltivando le proprie potenzialità.



Material girl (Usa, 2006)
Regia: Martha Coolidge
Sceneggiatura: John Quaintance, Army Raredin e Jessica O’Toole
Scenografie: James Spencer
Montaggio: Steven Cohen
Cast: Hilary e Haylie Duff, Anjelica Huston, Maria Conchita Alonso
Distribuzione: DNC Entertainment