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di Fabrizio Casari

Con la vittoria sul Brescia, il Milan torna ad avere otto punti di vantaggio sull’Inter e solo la matematica gli impedisce di essere già da stasera campione d’Italia. Una vittoria che è giunta in tempo per togliere suspance al campionato e cominciare così a tirare le somme di quest’annata pallonara. Il racconto di queste ultime settimane vedeva il sogno napoletano, la speranza laziale, la fantastica Udinese, la fine ciclo dell’Inter e la crisi della Roma, tutti davanti alla levata di cappello nei confronti del Milan.

Sarà bene però aggiustare il mirino posto sopra le tastiere, perché il Napoli ha perso due partite di seguito e si è bruscamente svegliato dal sogno; la Lazio ha denunciato limiti di personalità al cospetto dei campioni, l’Udinese ha perso proprio quando avrebbe potuto approfittare della sconfitta della Lazio e l’Inter e la Roma, che pure venivano dalla partita di Coppa Italia di metà settimana, hanno sfoderato due ottime prestazioni e portato a casa i tre punti. La questione, ormai, riguarda solo la lotta per il quarto posto, con preliminari di Champions annessi. Quella per il primo e il secondo posto pare ormai al riparo da sorprese. Resta invece tutta aperta la lotta per non retrocedere, fatta eccezione per il Bari che è già in serie B.

L’Inter ha ribaltato una situazione seriamente compromessa, dal momento che a metà del primo tempo si è trovata in svantaggio e con un uomo in meno per l’espulsione di Julio Cesar. Espulsione discutibile, giacché il portiere non era l’ultimo uomo, dunque un cartellino giallo doveva essere sufficiente. Ma la squadra di Leonardo, pure stanca, non ha dimenticato cosa sia l’orgoglio di un grande gruppo: ha preso la partita in mano ed è andata prima a pareggiare e poi, nella ripresa, a vincere, nonostante abbia dovuto sostituire per infortunio sia Stankovic che Snejider.

Partita bella, intensa, combattuta. Decisamente messa bene in campo, con un modulo molto più coperto ed equilibrato di quello utilizzato fino alla sconfitta a Parma, l’Inter ha vinto con il carattere. La Lazio, il cui ambiente aveva pronosticato la vittoria a Milano per tutta la settimana, ha invece dimostrato carenze in fatto di personalità ed esperienza e, probabilmente, si è illusa di avere doti di palleggio superiori a quelle di cui effettivamente dispone. Ma, forse, l’inizio blando dei nerazzurri l’aveva illusa circa la vulgata generale per la quale ormai i campioni sono archiviati. Non è così, almeno non ancora, visto che in tre giorni hanno vinto in trasferta contro la Roma e in casa contro la Lazio. Aspetto di contorno, ma non meno importante, è stato vedere i tifosi dell’Inter e quelli della Lazio mischiati in tribuna. Si deve ad un ormai storico gemellaggio tra le tifoserie. Non è spettacolo consueto, purtroppo.

Il risultato sorprendente di questa giornata é quello dell’Udinese, sconfitta in casa dal Parma. Certo, il fatto che entrambi i gol di Amauri siano viziati dalla posizione di fuorigioco non depone benissimo per l’arbitro romano Valeri e i suoi assistenti, ma i friulani sono comunque apparsi sottotono rispetto alla settimana scorsa, dove avevano sdraiato il Napoli in trasferta. Soprattutto nervosa (in particolare Inler che aggredisce l’arbitro e che rischia di aver finito il suo campionato), chiede falli a ripetizioni in gran parte inesistenti e non riescono mai a sviluppare il gioco che li ha resi importanti. I tifosi, spinti da quanto vedono in campo, fischiano e rendono il clima ulteriormente incandescente, ma la squadra di Guidolin si è dimostrata incapace di cogliere l’opportunità di piantare bene i piedi in zona Champions per vizio di maturità. E’ la terza sconfitta in quattro partite e solo il prossimo turno dirà se la grande corsa dell’Udinese è già finita.

Il Napoli prende la seconda sconfitta nelle ultime due partite. Stavolta il Ciuccio sbatte contro il Palermo che, con il ritorno di Delio Rossi pare aver ritrovato grinta, se non un gioco. Dopo un’inizio incoraggiante, nel quale trova un rigore grazie ad una ingenuità di Cassani, dalla seconda metà del primo tempo la squadra di Mazzarri ha decisamente subito l’intensità di gioco dei rosanero, che prima pareggiano e poi si portano in vantaggio. Poteva anche andare peggio al Napoli, giacché Damato nega un rigore netto al Palermo. E anche nella ripresa va sottolineato come i siciliani abbiano giocato meglio e sprecato molto: con un po’ di cinismo sotto porta poteva finire in goleada. Par di capire che l’onda lunga dei partenopei si sia infranta sugli scogli.

Niente da fare, invece, per la Juventus, con l'Europa. Nè la zona Champions, né quella dell'Europa League, sembrano ormai allaportata della squadra della famiglia Agnelli. Nemmeno una doppietta di Del Piero é stata sufficiente per piegare il Catania, che nel finale ha agguantato il pareggio. La panchina di del Neri diventa ora decisamente bollente. La Roma ha reagito con una buona prestazione alla sconfitta patita contro l’Inter in Coppa Italia e il risultato finale è decisamente avaro viste le occasioni da gol prodotte dai giallorossi, contro un Chievo però decisamente arrendevole che, evidentemente, si ritiene ormai salvo e lascia l’anima a Verona.

La Sampdoria domina sul Bari e trova finalmente una vittoria, ossigeno vero in questa fase del torneo. Cavasin centra la prima vittoria sulla panchina blucerchiata e aggancia il Lecce al terz'ultimo posto - ma, in virtù degli scontri diretti con i pugliesi, la Samp sarebbe salva. Il condizionale è d’obbligo però. Sono invece vitali i tre punti raccolti dal Cesena contro il Bologna. A dire il vero, il derby regionale è stato uno degli spettacoli più noiosi di questo campionato, ma il Cesena, almeno, quando ha deciso di vincere c’è riuscita. La sua posizione di classifica, ora, è più confortevole, un punto in meno del Parma di Colomba (al secondo risultato utile e contro due grandi squadre) e sopra a Catania, Sampdoria, Lecce e Brescia.

E seil Brescia ha fatto harakiri perdendo con il Milan, candidandosi cosìprepotentemente alla discesa in B, anche i salentini, che sembravano aver messo un piede in salvo, perdendo in casa del Genoa si trovano di nuovo in zona pericolo. Il fatto è che da ora nessuna delle ultime può più permettersi di non vincere tutte le gare rimanenti da qui alla fine. In otto punti ci sono sette squadre, molte speranze e scarni bilanci.