Altro che armi di consumo di massa! Sembra che l'attacco all'Iraq sia opera
di stilisti e designers in cerca d'ispirazione che solo la guerra può
offrire. L'aveva predetto la pagina economica della CNN: verrà il giorno
in cui il pubblico non potrà più fare a meno di articoli collaudati
durante le missioni militari.
Alla Business Communications, agenzia di creativi, confermano: c'è
sempre stato un forte legame tra produzione militare e civile e i prodotti sperimentati
in ambiente bellico, dagli occhiali alle scarpe passando per i computers, quando
vengono lanciati sul mercato non falliscono mai. Secondo Richard Hooker, principe del marketing USA, le guerre hanno sempre
ispirato nuove tecnologie e molti stilisti di moda che, se non fosse per le
guerre, dovrebbero cambiare mestiere.
Hooker è convinto che anche la gente comune, che non ha nulla a che fare
con l'esercito e con le guerre, adora però infilare abiti che richiamino
le divise militari e, grazie all'Iraq, oggi molti possono concedersi il brivido
di passeggiare per le strade vestiti come marines. Ma non è solo il mondo
della moda ad averne beneficiato, ci sono anche le case farmaceutiche, i produttori
di computers, le aziende elettro-medicali che stanno rimpolpando le proprie
casse grazie alla geniale intuizione di George Bush che, invadendo l'Iraq, ha
permesso loro di sperimentare fino a trovare la formula perfetta per nuovi articoli
di successo.
La Oakley, ad esempio, ditta molto nota negli Stati Uniti per la produzione
di occhiali da sole, ha appena lanciato sul mercato i May 1, che sono
subito andati a ruba grazie al prototipo usato dai militari statunitensi in
Iraq. La Oakley produce anche scarponcini identici a quelli dei marines
venduti in migliaia di esemplari a 225 dollari l'uno. Neanche a dirlo il presidente
della Okley è soddisfatto e si augura che le truppe trionfino,
se non altro fino a quando il mercato sarà stabile. Tra l'altro, un prodotto
riconducibile ad una sconfitta ha molto meno mercato di quello identificabile
con una vittoria. I produttori di articoli medicali sperano invece di avere
il più alto numero di feriti possibile, in modo da vendere al Pentagono
le bende 4x4 realizzate nei laboratori Van Brocklyn che, per 130 dollari,
fermano anche le emorragie più violente.
Tra qualche mese verranno messe in vendita anche nei supermercati: il formato
sarà più piccolo e faranno parte di kit di pronto soccorso ad
uso domestico, ma il potere rimarginante sarà comunque altrettanto poderoso.
Se le cose andranno bene, forse il prezzo verrà ridotto, promettono alla
Van Brocklin.
Ma l'articolo che sicuramente ha più beneficiato dall'invasione dell'Iraq è il PC portatile ThoughBook, costo 3400 dollari che, dopo i primi 5000 pezzi fatti provare all'esercito, è entrato a pieno diritto nella catena di produzione di massa. La garanzia fornita dalla casa produttrice assicura che il Thoughbook resiste agli urti ed agli spostamenti d'aria. Per concludere, una novità: fa il suo ingresso trionfante sul mercato la jeep prodotta dalla General Motors, tale e quale a quella utilizzata dalle truppe in Iraq, solo leggermente diversa dalla versione arrivata sul mercato in occasione della precedente guerra del Golfo. Alla General Motors non si avventurano in predizioni per il futuro: dipende da dove andrà la patria, loro la seguiranno. I fatturati seguiranno loro.