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Categoria: Esteri
di Bianca Cerri

Il 20 marzo 2003, allo scadere di un ultimatum di 48 ore al presidente iracheno Saddam Hussein, gli Stati Uniti, ufficialmente alla ricerca di depositi atomici e armi di distruzione di massa, invadevano l'Iraq. Pochi giorni dopo, esattamente il 9 aprile 2003, le truppe americane abbattevano in diretta televisiva mondiale la statua del rais, ma ormai neppure i bambini credevano più alla presenza di armi proibite nel paese medio-orientale. Per riguadagnare parte del consenso perduto, George Bush si era fatto preparare dal fido Peter Feaver, ghost-writer alla Casa Bianca, discorsi pieni di promesse su pace, libertà e democrazia per il popolo iracheno; tutte, a tre anni di distanza, mai realizzate.
Il quarto anno di guerra si apre invece con un'imponente offensiva aerea che avrebbe dovuto stanare pericolosi terroristi e che, invece, ha finito per ammazzare soprattutto donne e bambini, le cui salme sono state trasportate nella camera mortuaria dell'ospedale di Tikrit avvolte alla meglio in lenzuola. Bontà loro, i giornalisti hanno già trovato il modo di romanzare la vicenda definendo l'attacco unilaterale portato avanti dalle forze armate USA contro la popolazione inerme "la battaglia di Samara". E' importante notare che la presenza americana in Iraq è costata oltre un milione di miliardi di dollari, ma sembra che a Washington non abbiano nessuna fretta di ritirare le truppe e, se mai un ritiro ci sarà, dipenderà naturalmente dal "piano di sicurezza o dalla capacità degli iracheni di trovare una soluzione immediata". Basta edulcorare la realtà con una qualsiasi definizione a caso e non si vede più nemmeno il mancato rispetto delle leggi internazionali. Nonostante ciò, non c'è persona che non sappia che la guerra in Iraq è costata centinaia di migliaia di morti, feriti, mutilati e una lunga serie di orrori voluti dall'amministrazione Bush. E forse continuare a chiamarla guerra non è appropriato perché non si può definire guerra quella che è stata a tutti gli effetti un'invasione voluta dalla sola parte armata. In questa mistificazione degli avvenimenti i media non hanno meno colpe di chi ha promosso una delle più grandi tragedie della storia moderna. Molti i giornalisti che sono riusciti ad assemblare arroganza ed ottusità inventando termini fantasiosi per sviare l'attenzione. I civili morti ammazzati sono divenuti un "danno collaterale", l'appropriazione indebita di un Paese che fu culla della civiltà è divenuta "liberazione", per non parlare della criminalizzazione generalizzata dell'Islam affinché gli Stati Uniti potessero risultare "buoni e giusti" .

Non è mai esistita un'altra epoca in cui sono state inventate tante mistificazioni tutte assieme, l'ultima delle quali riguarda l'offensiva in atto, nota come Operazione Swarmer, presentata come un pedaggio doloroso ma necessario per accelerare il ritorno delle truppe in patria. Ma non facciamoci illusioni, perché la cosa non accadrà ancora per parecchio tempo, altrimenti non sarebbero appena stati stanziati altri 85 miliardi di dollari per le necessità logistiche dell'esercito. L'occupazione è destinata a durare ancora a lungo e presto l'Iraq sarà letteralmente disseminato di basi USA, come quella di Balad, talmente ricercata da sembrare quasi una piccola città di provincia americana. Quattro sale per la ricreazione dei soldati, una rampa di lancio per gli aerei, un minigolf e tanto di immancabile galera. Recentemente vi è stata installata anche la TV via cavo.

Nella base di Anbar, lo spazio è talmente vasto che agli incroci principali delle strade sono stati piazzati dei semafori. Si tratta di una vera e propria isola a stelle e strisce con tutti i presupposti per garantire il massimo comfort alle truppe, anche se la permanenza dovesse protrarsi ancora per qualche anno o addirittura per sempre. Una volta i paesi venivano colonizzati: oggi basta installarvi una base militare. In quella della Green Zone di Bagdad si sono barbieri, parrucchieri e una pizzeria ma a Washington, dove la verità resta un optional, insistono nel dire che può essere smantellata in un batter d'occhio....