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di Carlo Benedetti

MOSCA. L'Eurasia risponde al vertice di San Pietroburgo con un mini-summit dedicato ai problemi dell'area del Pacifico. L'appuntamento è per l'8-10 agosto nella città cinese di Urumci, dove si ritroveranno i sindaci e i manager di 26 delle maggiori città dei paesi asiatici che si affacciano sull'oceano. Discuteranno quelle questioni economiche che sono restate ai margini del G8 e che sono, invece, vitali per l'intera regione. Sul tavolo del vertice ci saranno quindi precisi dossier sui temi sociali, sulle infrastrutture e su quella gamma di questioni regionali che riguardano la salvaguardia dell'ambiente.Saranno gli esponenti dell'amministrazione della città russa di Vladivostok ad aprire i lavori con l'illustrazione di un piano economico generale che vedrà impegnati anche vari centri della Cina. Ed è subito chiaro che il summit (il settimo della serie) lancerà un messaggio di stretta cooperazione per far decollare le tante regioni lontane dall'ovest industrializzato. Si punta - questo l'obiettivo eurasiatico - a creare sulle coste del Pacifico una sorta di Silicon Walley comune. Non a caso, come sede dell'incontro, è stata scelta la cittadina cinese di Urumci (Dichua), centro industriale della zona del Tien Scian, che sta vivendo un periodo di forte sviluppo. Di conseguenza si delinea, sin da questa vigilia, un successo per la politica economica (eurasiatica) voluta da Mosca e da Pechino. Tanto più che alle spalle di questo summit c'è già un grande accordo tra Cina e Russia sulle concessioni di terre siberiane ad organizzazioni e cooperative cinesi. Si tratta di una sorta di "affare del secolo" dal momento che il territorio russo affidato ai cinesi è di qualche milione di ettari...

Per quanto riguarda gli accordi che verranno da Urumci, a trarne positive conseguenze saranno anche altre regioni dell'area. In particolare l'Australia che sarà rappresentata dalla città di Brisbane che metterà in evidenza il suo potenziale tecnico-scientifico (minerali, industrie tessili, petrolchimiche ed elettrotecniche); l'Indonesia con Giakarta e le sue industrie meccaniche e chimiche; le Filippine, che al tavolo del vertice metteranno la loro capitale Manila con i suoi centri scientifici. Forte presenza anche quella della Corea del Sud che presenterà la città di Pusan, che si caratterizza per le sue industrie meccaniche all'avanguardia in tutta una serie di tecnologie.

La parte del gigante spetterà, comunque, alla Cina con Hong Kong e con Shangai. La prima città dovrebbe garantire all'Eurasia le strutture finanziarie, commerciali ed industriali. All'altra metropoli, situata nell'estuario del Chang Jang, spetterà il compito di fornire le basi per uno sviluppo generale dei settori più avanzati dell'elettrotecnica. Infine nell'agenda di Urumci anche le questioni collegate alla collocazione generale dell'Asia del Pacifico. I delegati delle varie nazioni avranno la possibilità di illustrare le posizioni delle loro città nei confronti dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) e dell'Asean (Association of South-East Asian Nations). Molte le pretese nei confronti della prima organizzazione che - fondata nel 1967 - ha sede a Singapore e che registra, in questi ultimi tempi, una serie di problemi che impediscono la messa a punto di progetti comuni in campo economico-commerciale. Perchè non si sono mai raggiunti, in pratica, accordi capaci di mettere insieme i paesi aderenti, cioé Brunei, Malaysia, Filippine, Indonesia, Singapore, Thailandia, Vietnam, Laos, Cambogia, Papua Nuova Guinea - come osservatori - mentre la Corea del Sud dispone di uno statuto speciale. Pesa, sempre sull'Apec, il problema della leadership giapponese nella regione,. E cioè di un paese che è pur sempre considerato come un ago della bilancia tra la Cina e gli Usa.

Per quanto riguarda l'Asean le sue peculiarità sono tutte di ordine geostrategico, dal momento che l'Associazione ha soprattutto un carattere politico-militare e, di conseguenza, le amministrazioni comunali che si riuniranno al vertice di Urumci non avranno alcuna possibilità ufficiale di interferire sulle scelte dei rispettivi governi. Tra l'altro, è sempre vivo tra i paesi dell'Asean il ricordo di quando Hanoi sollecitò la solidarietà dell'Alleanza nel suo contenzioso con Pechino sul Mar Cinese meridionale. Di qui la scelta all'appuntamento di Urumci di non affrontare temi controversi.

Intanto Mosca propaganda ampiamente i risultati della sua collaborazione eurasiatica con Pechino. Il simbolo di questa nuova fase lo si ritrova nella prima pagina di un quotidiano russo diffuso in tutto il Paese, la Nesavisimaja gazeta. Il giornale esce con un titolo a nove colonne annunciando che "La Cina riceve in affitto i boschi della Siberia". Ma quello che colpisce è la riproduzione, a tutta pagina, di un manifesto del 1951. Ci sono raffigurati Stalin e Mao che si stringono la mano e lo slogan che segue è questo: "Viva e si rafforzi l'indistruttibile amicizia e la collaborazione tra i popoli sovietico e cinese!". Come dire che lo slogan va cambiato nel senso che a "sovietico" va sostituito "russo".