di Cinzia Frassi

"Non siamo in ogni caso disposti a recedere dalle politiche di risanamento e di rilancio della nostra economia per timore delle proteste". Questa la risposta di Romano Prodi alle rumorose quanto violente proteste dei tassisti a Roma nei giorni scorsi: calci e pugni, insulti e grida fasciste. Il punto cruciale è l'eliminazione del divieto di cumulo delle licenze, che i tassisti ottengono a fronte della sospensione delle agitazioni programmate. I Comuni, oltre a rilasciare autorizzazioni temporanee e non cedibili, avrebbero potuto bandire concorsi pubblici e concorsi riservati a chi fosse gia titolare a titolo oneroso delle licenze eccedenti l'attuale programmazione numerica. In quest'ultimo caso, la licenza "aggiuntiva" non poteva essere ceduta separatamente da quella originaria. Gli assegnatari di licenza avrebbero potuto assumere conducenti con contratto di lavoro subordinato. La finalità di questo intervento specifico era quella di aumentare l'offerta del servizio di trasporto dando impulso all'occupazione, naturalmente di qualsiasi tipo, precaria e non. Il governo quindi fa marcia indietro, anche se il ministro chiarisce che "non esistono preclusioni ad individuare altre forme alternative al cumulo delle licenze che garantiscano l'obiettivo di un reale potenziamento del servizio pubblico dei taxi". Lunedì è previsto un nuovo incontro all'insegna del "dialogo", parola che questo governo ripete ad ogni respiro. Contro il decreto cittadino-consumatore sono letteralmente insorti anche gli avvocati, dato che il provvedimento prevede la cancellazione delle tariffe minime e l'introduzione delle parcelle "negoziabili", legate al risultato della prestazione. Inoltre prevede la possibilità di pubblicizzare i servizi offerti, il loro prezzo e caratteristiche. Sempre per ciò che riguarda i liberi professionisti, ci sono novità che hanno disturbato anche i notai, dato che d'ora in poi si potrà evitare di rivolgersi a loro per la compravendita di beni mobili registrati.
Ma le "liberalizzazioni" pro consumatore riguardano anche altri settori, come quello delle assicurazioni auto. Qui fa il suo ingresso l'agente plurimandatario, con la finalità di aumentare la concorrenza e con essa la scelta e la convenienza del consumatore. Inoltre, l'Isvap dovrà trasmettere al Ministero dello Sviluppo Economico, periodicamente e in formato elettronico, dati e informazioni in merito alle tariffe dell'assicurazione obbligatoria e della responsabilità civile. Un comitato di esperti avrà il compito di monitorare le tariffe applicate agli assicurati, che potranno consultare on line tutte le tariffe.

Interventi anche per i farmaci da banco, quelli che non necessitano di prescrizione medica, che potranno essere venduti presso gli esercizi commerciali e sui quali sarà applicabile uno sconto sul prezzo, abolendo il tetto massimo del 20% precedentemente previsto. E ancora, ogni farmacista può essere titolare di più farmacie ma soprattutto viene abrogata la previsione legislativa che prevede che un farmacista possa continuare per molti anni ed essere titolare della farmacia di famiglia pur senza essere iscritto all'albo.

Interventi importanti anche per quanto riguarda i servizi pubblici locali dove il principio generale dovrà essere l'affidamento di nuove gestioni mediante gara pubblica. E' ancora consentito l'affidamento diretto a società miste che vedono la partecipazione dell'ente locale, ma con garanzie e solo ad alcune condizioni. Ogni gestore di servizio pubblico dovrà dotarsi di una carta dei servizi concordata con le associazioni dei consumatori.

Il decreto cittadino-consumatore, nell'ottica di introdurre in vari settori del mercato maggiore concorrenza, quindi una riduzione di prezzi e tariffe a vantaggio del consumatore, interviene inoltre nel settore della distribuzione commerciale, liberalizzando l'accesso all'esercizio di attività commerciali, compresa la somministrazione di bevande, nel settore della panificazione, che elimina il limite quantitativo per i panifici. E poi ancora un sistema informativo dei prezzi dedicato ai prodotti agro-alimentari, condizioni contrattuali più trasparenti per i conti corrente bancari, disposizioni in materia di trasporto pubblico locale, rafforzamento dei poteri di intervento dell'antitrust.

Intanto le associazioni consumatori si dimostrano favorevoli al decreto ed al governo che lo ha prodotto, e lo fanno organizzando una manifestazione per far sentire il loro si a sostegno delle liberalizzazioni introdotte, che evidentemente a loro avviso vanno a migliorare l'offerta ai consumatori. Del resto questo provvedimento conferisce alle associazioni un ruolo attivo, in particolare nella class action.

Natura diversa ha invece l'introduzione della class action, l'azione legale collettiva a tutela di consumatori ed utenti. Con essa si supera la disparità economica tra cittadino leso nei suoi diritti e potere economico di colui che ha attuato una truffa nei loro confronti. In linea con la previsione comunitaria, la class action rende onore sicuramente al bisogno di giustizia.

Fin qui gli aspetti positivi; le altre previsioni di questo pacchetto Bersani dovrebbero avere la finalità di aumentare la concorrenza in alcuni settori, con l'intento ultimo di migliorare la posizione del consumatore, attraverso una riduzione dei prezzi, dovuta ad una maggiore concorrenza.
Se da un lato si potrebbe apprezzare l'intervento, qualora effettivamente fosse portatore di una riduzione dei prezzi al consumatore, dall'altro vanno fatte un paio di riflessioni.
Prima di tutto verrebbe da chiedersi per quale ragione questo governo ha sentito come prioritaria la necessita di intervenire sul mercato nel segno delle liberalizzazioni. Spirito di emulazione con il governo che lo ha preceduto?
Non c'era invece la necessità di intervenire sulla posizione del "consumatore" come cittadino e lavoratore che non sa come affrontare la quarta settimana?
Inoltre, negli ultimi anni, soprattutto nel settore dei servizi, ad un aumento di concorrenza, il mercato risponde con una contrazione dei prezzi, scaricata puntualmente sul fattore lavoro.
Dato anche che non è dato ancora sapere se e quando si metterà mano alla legge 30, che beneficio avrà il cittadino consumatore precario?

E ancora, questo pacchetto si intitola a priori come intervento nel segno delle "liberalizzazioni", ma queste appaiono un risultato aleatorio, dipendente soprattutto da come questi provvedimenti troveranno attuazione.
Ad esempio, venuta meno la tariffa minima degli avvocati e sostituita con la tariffa "negoziata", senza un intervento ugualmente all'insegna delle liberalizzazioni a livello di accesso alla professione, la posizione del libero professionista resta comunque economicamente più forte rispetto a quella del cittadino medio, al quale ad esempio potrebbe essere chiesta un'anticipazione delle spese da parte dell'avvocato come conditio sine qua non per accettare l'incarico.

Questi sono solo interrogativi, cui solo in futuro si potrà dare risposta, al di là della qualificazione "a favore del cittadino-consumatore" che il governo può conferire a questo decreto.

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